domenica, Maggio 5, 2024

Il linguaggio del corpo: come interpretare lo sguardo

Il corpo comunica, parla, ha un suo linguaggio al quale corrispondono precisi significati. Come interpretare lo sguardo in quanto linguaggio del corpo? Partiamo dalla descrizione dei cinque assiomi della comunicazione umana, enunciati da Paul Watzlawick, per poi riferirci allo sguardo inteso come sistema guida per accedere alle informazioni, alla conoscenza.

Linguaggio del corpo e comunicazione

Parliamo del linguaggio del corpo, indagando come interpretare lo sguardo. Infatti, il corpo comunica, parla. Ha un suo linguaggio al quale corrispondono precisi significati. Lo studioso Paul Watzlawick della Scuola di Palo Alto, in California, nel 1967 descrive i cinque assiomi della comunicazione umana. Essi rappresentano regole per una comunicazione efficace.

Sappiamo che ogni comportamento umano è comunicazione. Così come ogni comunicazione è comportamento.

Gli assiomi della comunicazione umana

  • Primo assioma: non si può non comunicare. Anche se non c’è partecipazione, quindi c’è assenza di comportamento, anche quello comunicherà qualcosa;
  • secondo assioma: il significato di una comunicazione è nella risposta che si riceve. Cioè il processo di comunicazione è una funzione in cui la risposta influenza la successiva emissione, a tal punto che individuare emittente o ricevente diventa impossibile. Anche perché la comunicazione non ha soltanto un aspetto verbale;
  • terzo assioma: in ogni comunicazione esiste un aspetto di contenuto e un aspetto di relazione. L’aspetto di contenuto è ‘che cosa si comunica’, mentre l’aspetto di relazione risponde alla domanda ‘come si comunica?’;
  • quarto assioma: la comunicazione avviene a diversi livelli. Essi sono: verbale, paraverbale e non verbale. Il livello verbale è quello delle parole. Il livello paraverbale è definito dalla qualità della voce. Quindi, volume, tono, timbro, ritmo e velocità. Il livello non verbale è l’atteggiamento del corpo. Ad esempio, postura, movimenti, respirazione e colorito della pelle;
  • quinto assioma: tutti gli scambi comunicativi si dividono in due categorie fondamentali. Cioè, simmetrica e complementare. Questi si stabilizzano a vicenda e i cambiamenti da un modello all’altro sono omeostatici.

Il linguaggio del corpo e i canali sensoriali

L’uomo conosce la realtà che lo circonda attraverso le percezioni dei canali sensoriali. Ognuno riceve i stimoli diversi ed elabora dentro di sé una rappresentazione di quello che sta vivendo. Si attribuisce un significato a questo vissuto e in quale modo lo ricorda e racconta a sé e agli altri.

Parlando di sguardo e parole non si può non citare l’antica leggenda per cui gli occhi sono lo specchio dell’anima. Infatti, esistono anche delle interpretazioni che vengono date a seconda della posizione, che corrisponderebbe a un preciso stato d’animo. Ad esempio, tenendo gli occhi bassi si indica timidezza. Se non si guarda con l’interlocutore, c’è qualcosa da nascondere. Se lo sguardo vaga, non si presta attenzione. Ma non è proprio così.

I movimenti oculari e lo sguardo

Esiste una connessione a livello neurologico tra ciò che il cervello umano fa e i movimenti degli occhi. A tal proposito, esistono degli ‘accessi oculari’. Essi sono:

  • visivo costruito, quando gli occhi sono in alto a destra. Indicano che la persona sta costruendo un’immagine nuova, inventata. Quindi magari sta rispondendo ad una domanda sulla quale deve pensarci un po’ su;
  • visivo ricordato e gli occhi sono in alto a sinistra. Indicano che la persona sta ricordando un’immagine;
  • auditivo costruito, quando gli occhi sono al centro a destra. Indicano che la persona sta ricercando un suono;
  • auditivo ricordato, quando gli occhi sono al centro a sinistra. Indicano che la persona sta ricordando un suono;
  • cenestesico, quando gli occhi sono in basso a destra. Indicano che la persona sta provando una sensazione;
  • dialogo interno, quando gli occhi sono in basso a sinistra. Indicano che la persona si sta parlando internamente, cioè si sta dicendo una cosa tra sé e sé. E’ un tipo di dialogo che può essere rassicurante. Porta a costruire una rappresentazione fiduciosa e sicura rispetto a ciò che si sta andando a fare.

Nella conoscenza dell’altro, riconoscere gli accessi oculari e quindi il sistema guida di una persona, permette di capire meglio il suo modo di pensare. Consente di avere degli strumenti per dialogare in maniera più efficace.

Conclusione

Il sistema guida di una persona è rappresentato dal canale sensoriale con il quale si accede ad un’informazione. Ad esempio, per ricordare e immaginare, qualcuno rivede un’immagine, qualcun altro rivede un suono. Oppure, si può riprovare una sensazione, sentire un odore o il gusto di qualcosa. Mentre il sistema preferenziale è il canale sensoriale che una persona preferisce utilizzare per elaborare l’informazione e attribuirgli un significato. Questo processo si può riconoscere esternamente attraverso i predicati verbali.

Così, è possibile ottenere delle informazioni più dettagliate di ciò che gli altri affermano. E degli aspetti relazionali e, naturalmente, dei canali comunicativi.

https://www.periodicodaily.com/limportanza-della-mimica-dalla-dad-al-linguaggio-non-verbale/

Donatella Palazzo
Donatella Palazzo
Psicologa individuale, familiare e di coppia, e scrittrice. Sessoanalista (Istituto Italiano di Sessoanalisi e Dinamiche Sessuali). Specialista delle Risorse umane. Progettista in ambito sociale e scolastico. Membro dello Staff della Casa Editrice Noitrè. L'attività comprende, tra l'altro, la valutazione dei contributi di prossima pubblicazione, l'organizzazione degli eventi da presentare al pubblico e altro in ambito culturale.

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