mercoledì, Maggio 1, 2024

Ferito da persone negative? Smetti di prendere le cose sul personale

“Alcune persone sono in una tale oscurità che ti bruceranno solo per vedere una luce. Cerca di non prenderla sul personale” scrive Kamand Kojouri. Si dice che il denaro fa girare il mondo, ma ovviamente non è vero. Sono le nostre relazioni. E’ come ci relazioniamo con le altre persone e come loro si relazionano con noi a far girare il nostro mondo. Quando le cose vanno bene, tutto va bene nel nostro mondo. Quando le cose vanno male, può sembrare che il nostro mondo si sia fermato.

Come ci si sente quando le cose vanno male?

Questo è esattamente come mi sentivo ogni volta che avevo un’esperienza difficile con una persona cara o un amico. Ogni volta che si scagliavano contro di me senza una vera ragione, mi sentivo come se non potessi andare avanti fino a quando la loro negatività o il loro cattivo umore non si fossero esauriti. Finché questo non accadeva, ripetevo gli scenari nella mia mente, cercando di capire dove ero da biasimare per il loro comportamento, e sentendomi malissimo nel frattempo. Ecco perché le nostre relazioni saranno sempre la cosa più importante della nostra vita: hanno un impatto così forte su di noi, sia nel bene che nel male. Questo è anche il motivo per cui ci serve cercare di avere il miglior rapporto possibile con gli altri, oltre che con noi stessi. Questo include migliorare le connessioni che abbiamo con le persone difficili e non positive nella nostra vita e rafforzare i nostri confini nel processo.

Il rapporto con le persone negative

Probabilmente tutti abbiamo diverse persone negative nella nostra vita, quelle che criticano, si lamentano, sminuiscono noi e gli altri, e dicono o fanno cose crudeli. Possono essere le persone più vicine a noi, persone che conosciamo da tutta la vita, e questo rende la loro negatività più difficile da evitare e sopportare. Passare del tempo in loro compagnia è di solito un’esperienza estenuante e scoraggiante a causa dei loro commenti lamentosi e taglienti. Non sorprende che si tenda a rispondere alla loro negatività con un senso di apprensione, frustrazione e confusione. Un atteggiamento che ci rende diffidenti nell’esprimermi pienamente. E questo disagio indubbiamente rende l’atmosfera nei rapporti con gli altri ancora più negativa.

Tutti abbiamo cicatrici emotive dal passato

Dobbiamo imparare a riconoscere di essere feriti da questo tipo di trattamento in gran parte perché prendiamo la cosa sul personale e permettiamo che influenzi la nostra immagine e autostima. Come se in qualche modo lo meritassimo. Tutti noi abbiamo un’immagine di noi stessi plasmata in gran parte da altre persone. La famiglia, gli amici e i partner, che probabilmente ci hanno segnato con la rabbia, il risentimento, la gelosia, il giudizio, la negligenza o addirittura l’abuso vero e proprio. E questo influenza il modo in cui ci presentiamo nel mondo. Tutti, comprese le persone che vi hanno fatto un torto o sono state negative nei vostri confronti in qualche modo, hanno anche loro delle cicatrici dal loro passato. Ognuno di noi si porta dietro le proprie cicatrici, uscendo nel mondo per incontrare altre persone che hanno cicatrici, e quando ci connettiamo, queste cicatrici combinate possono talvolta aprirsi.

Tutti vediamo noi stessi attraverso gli occhi degli altri

Tutti noi tendiamo a vederci attraverso gli occhi dei nostri cari, a cominciare dai nostri genitori quando siamo giovani, perché presumiamo che le loro percezioni di noi siano accurate e ci biasimiamo se non sono lusinghiere. La nostra immagine di noi stessi può alterarsi in base ai loro commenti, emozioni e azioni, positive e negative. Questo è un caso classico delle nostre relazioni che modellano il nostro senso di sé, una formazione continua che inizia anche prima che possiamo comprendere appieno i significati di ciò che le altre persone dicono o fanno a noi. Ognuno di noi è il risultato delle nostre esperienze all’interno delle nostre molteplici relazioni e interazioni. Il modo in cui le altre persone si relazionano con noi influenza l’immagine che abbiamo di noi stessi, ma questo non significa che siamo impotenti di fronte al comportamento degli altri nei nostri confronti. Potremmo non aver avuto molta scelta da bambini, ma è una questione diversa una volta che siamo adulti. Con la consapevolezza, ora siamo in grado di proteggerci molto meglio dalla negatività degli altri nei nostri confronti e di stabilire i limiti necessari quando le cose vanno male.


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Imparare a connettersi in un modo diverso

Se avete a che fare con una relazione negativa o dolorosa che vi fa sentire male con voi stessi, potete naturalmente scegliere di prendere le distanze dalla persona e limitare il contatto. A volte, però, questo non è possibile, quindi dovete imparare a connettervi in un modo diverso, salvaguardandovi dall’impatto negativo. Dovete rispondere in modo diverso alla negatività per il vostro benessere. Dovete iniziare a guardare oltre il lcomportamento e le azioni, e iniziare a mettere insieme un’idea di ciò che potrebbe essere la vera causa di quel dolore. Vi renderete conto che la negatività di queste persone non vi riguardano veramente. Sono infelici con la loro vita in generale. Le persone negative sono spesso infelici a molti livelli. Ricordate che tutti noi abbiamo cicatrici emotive, come detto prima. Quando ti avvicini alle persone da un luogo di comprensione, compassione ed empatia, non le vedi più come imbroglioni, bugiardi, traditori o persone “cattive”, anche se potrebbero imbrogliare, mentire o tradirti. Cominci invece a vedere oltre il loro comportamento e a riconoscere che stanno soffrendo.

Il potere che svanisce

Quando lo fai, molto del loro potere su di te inizia a svanire. Cominci a vederli come vulnerabili, come tutti gli altri. Cominci a capire che le loro azioni negative nei tuoi confronti si riflettono molto di più su di loro che su di te. Le persone spesso si feriscono a vicenda a causa del loro profondo dolore e perché non conoscono altro modo di agire. Questa è spesso una lezione dolorosa da imparare. Ma quando finalmente si afferra questa difficile verità, si diventa più accettanti, più indulgenti, e pronti a lasciar andare e andare avanti. Vi rendete conto che non avete bisogno di assumere la loro negatività, di rimuginare su di essa, o di sentirvi la causa di essa. Questo non significa che dovete condonare o accettare i maltrattamenti. E questo non vuol dire che la negatività delle persone nei vostri confronti non vi disturberà o ferirà mai più, ma l’effetto non sarà così intenso. Vi renderete conto che la situazione non riguarda affatto voi. Qualsiasi dolore che cercano di infliggervi è semplicemente un riflesso di ciò che sentono dentro.

Quando le cose vanno male non dobbiamo prenderla sul personale

Quando si smette di prendere sul personale la negatività degli altri, si cessa di essere così suscettibili di creare la propria immagine di sé attraverso i loro occhi. Infatti, inizi a concentrarti molto di più su come li vedete voi. Allora sei anche libero di concentrarti meno sulla loro negatività e sul loro cattivo comportamento e più su come tu rispondi ad esso. Questo potrebbe significare porre dei limiti e limitare il tuo contatto con loro, e questo va bene. A volte devi capire ed entrare in empatia da lontano per prenderti cura di te stesso.

Siamo tutti sulla stessa barca della vita anche quando le cose vanno male

Essenzialmente, siamo tutti sulla stessa barca della “vita”, che va su e giù nel vasto oceano dell’esistenza. Siamo tutti fallibili. Tutti noi infliggiamo dolore agli altri, intenzionalmente e involontariamente. Tutti sperimentiamo situazioni negative e inevitabili sofferenze, e dobbiamo semplicemente accettarlo. Senza dolore e sofferenza non potremmo dare valore alla gioia o sperimentare la crescita spirituale. Se non sperimentassimo mai le avversità, potremmo non apprezzare la nostra forza. E senza le persone negative potremmo non essere veramente grati o non apprezzare le persone amorevoli e di sostegno che abbiamo nella nostra vita.

Sowmya Sofia Riccaboni
Sowmya Sofia Riccaboni
Blogger, giornalista scalza (senza tesserino), mamma di 3 figli. Guarda il mondo con i cinque sensi, trascura spesso la forma per dare sensazioni di realtà e di poter toccare le parole. Direttrice Editoriale dal 2009. Laureata in Scienze della Formazione.

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