mercoledì, Aprile 17, 2024

Energia geotermica: cos’è e perché dovremmo tenerla d’occhio

L’energia geotermica rappresenta una fonte rinnovabile con margini di sviluppo ancora enormi, a livello globale come sul territorio europeo: la capacità installata nel mondo a oggi è meno dell’1% del mix energetico globale, ma nel giro di trent’anni potrebbe moltiplicarsi per 12 e in Europa crescere almeno di otto volte. È quanto spiega a Euractiv il direttore generale dell’Agenzia internazionale per le energie rinnovabili (Irean) con un passato come dirigente al ministero dell’Ambiente italiano.

Le parole di Francesco La Camera

“I nostri studi concludono che la geotermia può essere utilizzata per varie applicazioni in diverse parti del mondo a beneficio delle popolazioni locali. La nostra proiezione mostra che in Europa la capacità di energia geotermica può crescere di otto volte entro la metà del secolo. Lo stesso vale per il resto del mondo, dove potremmo vedere un aumento di 12 volte la capacità geotermica entro il 2050 rispetto alla capacità attuale”.

Geotermia? Un intrinseco di fonti rinnovabili

Il direttore generale inoltre sottolinea che la geotermia non è in concorrenza con altre rinnovabili come il sole e il vento, piuttosto presenta caratteristiche ottimali per integrarsi con le fonti intermittenti, in quanto dipendenti dalla variabilità delle condizioni meteorologiche: “La geotermia può integrare altre fonti rinnovabili, fornendo il necessario equilibrio e il grado di stabilità delle reti elettriche. Riteniamo inoltre che la geotermia sia importante nel settore energetico nel suo complesso, per gli edifici, le città e l’agricoltura. L’energia geotermica può ridurre l’inquinamento, gli sprechi e promuovere la sicurezza alimentare. Altrettanto importante è un giusto quadro politico a sostegno dello sviluppo geotermico per rendere il nostro sistema più pulito e resiliente”.


Pnrr Draghi: l’energia geotermica non viene citata


Ma cos’è la geotermia?

La geotermia è una disciplina delle scienze della terra che studia la produzione e il trasferimento del calore che si origina nella crosta terrestre in seguito al decadimento di isopoti radioattivi. I vulcani, i geyser, le fumarole e le sorgenti calde sono le manifestazioni naturali visibili di questa energia termica contenuta nella Terra. Le aree geotermiche sono caratterizzate da particolari condizioni geologiche che permettono a un vettore (acqua in fase liquida o vapore) di trasportare il calore da una sorgente termica verso la superficie.

Energia geotermica: qualche dettaglio in più

La produzione di elettricità è la forma di utilizzazione più importante delle risorse geotermiche ad alta temperatura (supera i 150°C), come nel caso delle aree geotermiche toscane. L’entità delle conseguenze ambientali indotte dagli impianti geotermici dipende dal tipo di impianto, dalle caratteristiche geologiche e morfologiche dell’area e dalle condizioni meteo-climatiche locali. Le emissioni degli impianti geotermoelettrici attuali sono costituite da vapori rilasciati attraverso le torri di raffreddamento, mentre i condensati sono re-iniettati in profondità ed i fanghi smaltiti in discarica.

Che tipologia di emissioni sprigionano?

Le emissioni aeree sono composte perlopiù da anidride carbonica, idrogeno solforato e metano. In misura minore vengono emessi anche azoto, idrogeno, ammoniaca, acido borico, radon, gas rari ed elementi in tracce in forme volatili, come mercurio, arsenico e antimonio. Oltre alle emissioni di inquinanti, lo sfruttamento geotermico può accompagnarsi a problemi di subsidenza (abbassamento del suolo), di interferenza con la sismicità naturale, di inquinamento acustico per i lavoratori degli impianti e di danni al paesaggio.

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