Stiamo vivendo una parentesi con temperature da inverno e nonostante l’arrivo dell’anticiclone, continuerà a fare piuttosto freddo soprattutto la notte.
Anche se Aprile, statistiche alla mano, sia un mese capace spesso di proporre improvvisi voltafaccia con temperature da inverno sia sul fronte meteo, ma anche su quello climatico, vedere i termometri scendere nuovamente sotto lo zero a primavera ormai inoltrata, fa sempre il suo effetto. Senza considerare poi i danni provocati dalle gelate tardive alle coltivazioni ed alla vegetazione in fase di rapido risveglio dopo il lungo letargo del periodo invernale.
A titolo di cronaca, in queste ultime 24 ore, all’osservatorio di Capanna Margherita sul gruppo del Monte Rosa (ad oltre 4500 metri di altezza) si sono registrati –33,2°C (dati Arpa Piemonte), polverizzando così il precedente primato che, per quanto riguarda aprile, risaliva al 2003, quando l’8 aprile i termometri si fermarono “solamente” a -29,6°C.
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In quanto all’immediato futuro, anche se la pressione sta aumentando sul bacino del Mediterraneo, il clima continuerà ancora a mantenersi piuttosto rigido nelle ore notturne e in quelle prossime all’alba.
Le zone dove la colonnina di mercurio si manterrà su valori prettamente invernali saranno ancora una volta le vallate del Trentino, molte aree della Pianura Padana ed alcuni tratti del Centro specie in Toscana, in Umbria e nel Lazio. Su queste zone nelle prossime 24 ore i valori minimi potranno raggiungere nuovamente la soglia del gelo specialmente nelle aree di periferia e di aperta campagna ma anche in città come Trento, Torino, Milano, Bologna e poi a Firenze, Perugia e Roma.
Il ritorno dell’anticiclone tuttavia, garantirà condizioni meteo abbastanza soleggiate su tutto il Paese e nelle ore diurne le temperature massime riusciranno invece a guadagnare qualche grado verso l’alto.
Per vedere un aumento termico anche di notte, bisognerà attendere il weekend quando la circolazione generale subirà un netto cambiamento con il ritorno delle correnti più miti ed umide di origine oceanica che annunceranno però un graduale peggioramento delle condizioni atmosferiche.