sabato, Maggio 18, 2024

Paura della morte: tanatofobia

La paura della morte, definita tanatofobia, conduce l’individuo che ne soffre a sviluppare un’angoscia di morte, o genera terrore che ostacola le azioni della vita quotidiana, fino a non vivere per paura di morire. Andiamo a conoscerla, a capirne il funzionamento e come si può trattare dal punto di vista terapeutico.

Tanatofobia

La parola ‘tanatofobia’ deriva dal greco ‘ϑάνατος’, ‘tànatos’, cioè ‘morte’, e ϕόβος, ‘fòbos’, cioè ‘paura’. Quindi, la fobia della morte si chiama tanatofobia, letteralmente ‘paura di morire’. Tale paura di morire può essere percepita con tanto terrore da compromettere la vita quotidiana.

E’ possibile non vivere per paura di morire? Sì. Perché la paura di morire può diventare un pensiero costante che ostacola le azioni del quotidiano, tra cui ciò che porta alla realizzazione e alla felicità.

Caratteristica principale della tanatofobia è il pensiero della propria morte, come se stesse per accadere da un momento all’altro.

Il pensiero di morire

Pensare alla morte può generare ansia e angoscia. La tanatofobia, che è la ‘paura morbosa della morte’. Chi ne soffre pensa costantemente che morirà presto. L’angoscia di morte che compromette il modo di vivere è procurata dal pensare alla morte. Dietro questa fobia, possono coesistere paure specifiche. Esse vanno dal lasciare i figli al non riuscire a realizzare i progetti. Come pure la sofferenza della morte e non sapere cosa accadrà dopo la morte. Ed ancora, paura di morire nel sonno o per un infarto. Morire per una grave malattia o in aereo.

Cause

La tanatofobia, come disturbo d’ansia correlato alla paura della morte, permette di affermare che vita e morte, per il tanatofobico, sono due facce di una stessa medaglia. Non si vive per la paura della morte. Tra le cause di questa paura, si trova:

  • trauma collegato alla morte;
  • persone care che affrontano la morte;
  • la giovane età, infatti gli anziani generano meno ansia rispetto al pensiero della morte che scompare man mano che si invecchia;
  • presenza di malattie croniche, per cui con maggiore probabilità si sviluppa la paura di morire.

Sintomi

La tanatofobia è una fobia specifica. Chi ne soffre, secondo il Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM-V), presenta questi sintomi:

  • ansia;
  • attacchi di panico;
  • mancanza di respiro:
  • pensieri costante di morte fino a ostacolare i ritmi del quotidiano;
  • battito accelerato;
  • immaginare i modi in cui si potrebbe morire;
  • mal di testa, affaticamento o insonnia;
  • evitare situazioni e conversazioni che hanno come protagonista la morte. Dunque, enorme disagio circa la morte.

Superare la paura della morte

Pensando alla morte, l’individuo acquisisce consapevolezza del suo essere vivo. Capisce come conduce la propria esistenza e come può realizzare il proprio benessere, cioè superare la paura della morte, comprendendo che il tempo della vita non è illimitato.

Dal punto di vista terapeutico, la tanatofobia può essere superata attraverso approcci specifici e ricorrendo alla farmacoterapia.

Psicoterapia cognitivo-comportamentale

La psicoterapia cognitivo-comportamentale nelle fobie specifiche, come lo è la tanatofobia, funziona attraverso l’esposizione graduale agli stimoli che generano paura. La persona è avvicinata dallo stimolo fobico. Ne ha un contatto diretto. Lo stimolo si trasforma in ‘neutro’ per un processo di ristrutturazione dell’idea irrazionale.

Terapia dell’esposizione narrativa

La terapia dell’esposizione narrativa, ‘Narrative Exposure Therapy’ (NET) è una terapia breve. Essa prevede ‘l’esposizione emotiva ai ricordi degli eventi traumatici e la riorganizzazione di questi ricordi in una coerente narrazione cronologica di vita’.

Farmacoterapia

Nel caso della fobia specifica, è possibile assumere farmaci ansiolitici e antidepressivi. Tra gli ansiolitici, le benzodiazepine forniscono un sollievo istantaneo. Tra gli antidepressivi, si utilizzano gli SSRI (Inibitori Selettivi del Reuptake della Serotonina).

Naturalmente, i farmaci funzionano per controllare la fobia. Ma se interrotti, i sintomi si ripresentano.

Conclusioni

Superare la paura della morte significa acquisire consapevolezza rispetto a un cambiamento che deve avvenire nell’individuo. Ci sono dei punti fermi che la persona deve comprendere, ad esempio:

  • la vita ha un inizio e una fine. Quest’ultima arriva per tutti, quindi bisogna gioire di ciò che si vive;
  • la morte non deve essere vista come angosciosa perché la vita va vissuta nel presente, e il pensiero della morte la ostacolerebbe;
  • la paura della morte può permettere all’individuo di trarre motivazioni per migliorare il proprio stile di vita, rendendolo più sano;
  • l’arte della gratitudine, cioè concentrarsi sugli aspetti positivi della vita ed essere riconoscenti per ciò che si è raggiunto;
  • parlare della morte perché la lo scambio con gli altri può consentire di affrontare la paura tenendo conto della prospettiva altrui.

https://www.periodicodaily.com/cherofobia-paura-ansie/

Donatella Palazzo
Donatella Palazzo
Psicologa individuale, familiare e di coppia, e scrittrice. Sessoanalista (Istituto Italiano di Sessoanalisi e Dinamiche Sessuali). Specialista delle Risorse umane. Progettista in ambito sociale e scolastico. Membro dello Staff della Casa Editrice Noitrè. L'attività comprende, tra l'altro, la valutazione dei contributi di prossima pubblicazione, l'organizzazione degli eventi da presentare al pubblico e altro in ambito culturale.

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