giovedì, Aprile 18, 2024

Papa sul denaro: pecunia olet e avvizzisce l’anima (Video)

Papa Francesco ci ricorda che il denaro non ci arricchisce. Al contrario, s’infiltra nei nostri cuori disseccando quanto c’è di buono. Ed è così, avverte il Santo Padre, che nascono i sentimenti distruttivi. Fra tutti rabbie, invidie, corruzione. In prossimità di uno dei periodi più attesi dai fedeli cristiani, la riflessione di Francesco vuole essere una luce e una guida per questi giorni difficili. Ecco come celebreremo la Pasqua 2021.

Papa Francesco condanna il denaro?

Nella Settimana Santa il Papa ci mette in guardia sui rischi del vil denaro. All’udienza che prelude al triduo pasquale Francesco ha ricordato: “Da domani a domenica vivremo i giorni centrali dell’anno liturgico, celebrando il mistero della Passione, della Morte e della Risurrezione del Signore”. E ha osservato: “Questo mistero lo viviamo ogni volta che celebriamo l’Eucaristia”. Proprio ripercorrendo l’esperienza di Cristo, il Santo Padre ha sviluppato la sua riflessione. “Le guardie, i soldati che erano nel sepolcro, hanno visto Gesù vivo e risorto“, ha raccontato il Papa. “I nemici lo hanno visto e poi hanno fatto finta di non averlo visto“. Perché? “Perché sono stati pagati“, ha affermato il Pontefice. Dunque, il messaggio è chiaro. “Il denaro ha fatto cambiare la realtà“.

Monito del Papa sul denaro

Gesù disse una volta: ci sono due Signori nel mondo, Dio e il denaro, chi serve il denaro è contro Dio“, ha raccontato Francesco. Poi, ha ricordato che i soldati davanti al sepolcro “Avevano visto la meraviglia della resurrezione, ma sono stati pagati per tacere“. E hanno taciuto. Dunque, un tema tanto sentito quanto attuale quello affrontato oggi nella catechesi dedicata ai riti religiosi della Settimana Santa. Ad ogni modo un tema caro al Pontefice, che ha scelto di portare il nome del Santo che ha fatto voto di povertà. Per Francesco, attraverso la povertà possiamo avvicinarsi al Signore, partito dalla condizione più umile di tutte per portare l’umanità alla salvezza. Fino a morire nudo sulla Croce. Mentre il denaro corrompe, corrode, fa diffidare. Instilla l’odio e avvilisce lo spirito.


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Pecunia olet?

Nel discorso trasmesso in streaming dalla Biblioteca privata del Palazzo apostolico, Francesco ha ricordato: “I discepoli dubitavano, non credevano“. “La prima a credere e a vedere è stata Maddalena, l’apostola della Resurrezione, che è andata a raccontare che Gesù l’aveva vista, l’aveva chiamata per nome, e poi tutti i discepoli l’hanno visto”. Poi una riflessione. “Pensiamo tante volte che uomini e donne cristiani sono stati pagati per non riconoscere nella pratica la resurrezione di Cristo e non fanno quello che Cristo ci ha chiesto di fare come cristiani“. Per il Giovedì Santo, il Papa esorta i fedeli: “Quando andiamo a Messa è come se andassimo al Calvario“. In particolare, la Messa in Coena Domini sarà “La sera in cui Cristo ha lasciato ai suoi discepoli il testamento del suo amore“.

Papa esorta all’amore non al denaro

Ogni volta che si celebra l’Eucaristia si rinnova questo mistero della redenzione“. “È la sera in cui Egli ci chiede di amarci facendoci servi gli uni degli altri, come ha fatto lui lavando i piedi dei discepoli”. Come ha spiegato il Papa si tratta di ”Un gesto che anticipa l’oblazione cruenta sulla croce, che è stata un’oblazione di servizio a tutti noi”. E ancora. “Quel servizio del suo sacrificio ci ha redenti tutti“. “E infatti il Maestro e Signore morirà il giorno dopo per rendere mondi non i piedi, ma i cuori e l’intera vita dei suoi discepoli”. Mentre l’invito del Pontefice per il Venerdì Santo sarà di “Non dimenticare i tanti, troppi crocifissi di oggi“.


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Come celebreremo la Pasqua 2021?

Anche quest’anno vivremo le celebrazioni pasquali nel contesto della pandemia“, ha ammesso Francesco. “In tante situazioni di sofferenza, specialmente quando a patirle sono persone, famiglie e popolazioni già provate da povertà, calamità o conflitti, la Croce di Cristo è come un faro che indica il porto alle navi ancora al largo nel mare in tempesta“. Soprattutto, “La croce di Cristo è il segno della speranza che non delude“, ha spiegato il Papa. “E ci dice che nemmeno una lacrima, nemmeno un gemito vanno perduti nel disegno di salvezza di Dio”. Solo adorando la Croce, “porteremo nella mente e nel cuore le sofferenze dei malati, dei poveri, degli scartati di questo mondo“. Inoltre, “Ricorderemo gli ‘agnelli immolati’ vittime innocenti delle guerre, delle dittature, delle violenze quotidiane, degli aborti”. 

La riflessione del Santo Padre

E ancora. “Davanti all’immagine del Dio crocifisso porteremo, nella preghiera, i tanti, troppi crocifissi di oggi, che solo da lui possono ricevere il conforto e il senso del loro patire”. Perché “Da quando Gesù ha preso su di sé le piaghe dell’umanità e la stessa morte, l’amore di Dio ha irrigato questi nostri deserti, ha illuminato queste nostre tenebre”, ha commentato il Papa. Purtroppo, ancora “Oggi il mondo è nelle tenebre“. Basterebbe pensare “Tutte le guerre che in questo momento si stanno facendo“, ha soggiunto il Papa. O a “Tutti i bambini che muoiono di fame, che non hanno educazione, di popoli interi distrutti dalle guerre, dal terrorismo, e di tanta, tanta gente che per sentirsi un po’ meglio ha bisogno dell’industria della droga che uccide“.

Papa: una Pasqua diversa lontana dal denaro?

Per Francesco si tratta proprio di “una calamità”. Del resto, “In questo calvario di morte è Gesù che soffre, con i suoi discepoli”. Quanto al Sabato Santo, questo sarà “Il giorno del silenzio”. Ma Papa Francesco infonde fiducia e speranza negli animi. “Irromperanno la gioia e la luce con i riti della Veglia pasquale e in tarda serata il canto festoso dell’Alleluia“. Soprattutto, “Sarà l’incontro nella fede con Cristo risorto e la gioia pasquale si prolungherà per tutti i cinquanta giorni che seguiranno”. E si tornerà a gridare con gioia: “Colui che era stato crocifisso è risorto!”. Per Pasqua, infatti, “Tutte le domande e le incertezze, le esitazioni e le paure sono fugate da questa rivelazione“.

Papa: chi serve il denaro è contro Dio

Il Risorto ci dà la certezza che il bene trionfa sempre sul male, che la vita vince sempre la morte e la nostra fine non è scendere sempre più in basso, di tristezza in tristezza, ma salire in alto“. E poi: “Il Risorto è la conferma che Gesù ha ragione in tutto“. “Nel prometterci la vita oltre la morte e il perdono oltre i peccati”. Infine, il consueto appello: “Chiediamo al Signore che ci dia la grazia di servirlo, di riconoscere questo Signore, e di non lasciarci pagare per dimenticarlo”. Già in precedenza Papa Francesco aveva ammonito sui pericoli dell’attaccamento ai beni materiali come il denaro. Più precisamente, lo aveva considerato un male in grado di affliggere le persone. E distruggere le famiglie. Ma attenzione: “non i soldi, ma l’atteggiamento, che si chiama cupidigia”.

Papa contro la cupidigia non il denaro

Per il Santo Padre il desiderio di voler ottenere sempre di più sarebbe deleterio. “Questa cupidigia ti ammala, perché ti fa pensare soltanto tutto in funzione dei soldi”. In fin dei conti, l’avidità non è altro che “Uno strumento dell’idolatria, perché va per la strada contraria a quella che ha fatto Dio con noi“. Ad esempio, “San Paolo ci dice che Gesù Cristo, che era ricco, si è fatto povero per arricchire noi“. Per Bergoglio “Quella è la strada di Dio: l’umiltà“. “Invece la cupidigia ti porta per la strada contraria: tu, che sei un povero uomo, ti fai Dio per la vanità. È l’idolatria!”. Eppure, va compiuta una scelta. O l’uno o l’Altro. Dunque, il cammino da percorrere è quello opposto alla cupidigia. La povertà, che il Santo Padre definisce Santa e Altissima. Uno strumento del Signore.

Il punto

Dunque “Non l’idolo d’oro!“. È vero che “I soldi servono per vivere, ma non si può vivere per il denaro“. Infine, il Papa ci ricorda che “Tutti i beni che abbiamo, il Signore ce li dà per fare andare avanti il mondo, andare avanti l’umanità, per aiutare, per aiutare gli altri”. Il monito di Francesco è chiaro. “Fate attenzione e tenetevi lontani da ogni cupidigia“. Piuttosto, sappiate trasformare la ricchezza in relazioni di amicizia. Perché, assicura Francesco, le persone valgono di più delle cose.


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