Etichetta: proroga al 31 dicembre 2022 sui prodotti

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L’etichetta di pasta, pomodoro, latte e altri prodotti, come sappiamo, indica l’origine della materia prime. Il decreto in scadenza il 31 dicembre 2021, è stato prorogato ulteriormente fino al 31 dicembre 2022. Ecco la novità!

Quale novità sull’etichetta d’origine?

L’Obbligo dell’etichettatura italiana era stato stabilito nel 2018 e poi prorogato fino alla fine del 2021. La novità è che il ministero delle Politiche Agricole, ha deciso di prorogare ulteriormente l’obbligo fino al 31 dicembre 2022.

Annunciata un’ulteriore proroga

A renderlo noto è LucianoCillis, esponente M5S in commissione Agricoltura alla Camera che ha dedicato alla questione anche un post su Facebook in cui dichiara che:
“Il ministro Stefano Patuanelli ci ha confermato di aver già inviato i decreti di proroga ai ministeri concertanti, per estendere l’indicazione in etichetta sino al 31 dicembre 2022”. Una buona notizia che sarà accolta con favore non solo dai consumatori ma anche dalle tante associazioni e organizzazioni che in questi mesi sottolineavano come, eliminando l’obbligo di indicazione d’origine in etichetta, sarebbe stato più difficile riconoscere i prodotti 100% italiani.

Etichetta: l’alleata del consumatore

Per legge, l’etichetta alimentare è definita come “l’insieme delle menzioni, delle indicazioni e dei marchi di fabbrica o di commercio, delle immagini o dei simboli che si riferiscono ad un prodotto alimentare e che figura direttamente sull’imballaggio o sulla confezione o su una etichetta appostavi o sui documenti di trasporto”. Il requisito principale dell’etichetta alimentare è quello di “informare” il consumatore sulle reali caratteristiche del prodotto. Al fine di orientarne al meglio la scelta commerciale. Ciò prevede, quantomeno, una totale chiarezza e il divieto verso qualunque tipo di illusione qualitativa e nutrizionale.
I requisiti da garantire tramite l’etichetta alimentare sono:

  • La chiarezza.
  • La leggibilità (tipografia e dimensioni) e Facilità di lettura (grafica).
  • Secondo questi criteri, il produttore è tenuto a citare con attenzione soprattutto le seguenti specifiche:
  • La marca.
  • La denominazione.
  • Il peso sgocciolato (privo delle porzioni non eduli come, ad esempio, il liquido di governo).
  • La quantità netta (priva di tara).

Sequestrato un milione di litri di vino con indicazioni false

Etichetta alimentare: cosa deve indicare?

Il testo vigente e stabilisce i criteri per le etichette dei prodotti alimentari preconfezionati. Iniziamo allora col vedere cosa dovrebbe contenere un’etichetta alimentare a norma di legge:

  • Denominazione di vendita.
  • Elenco degli ingredienti.
  • Gli additivi.
  • Il quantitativo.
  • Termini di scadenza e modalità di conservazione e di utilizzo.
  • Chi l’ha fatto.
  • Lotto di appartenenza del prodotto.

Le sostanze contenute nel prodotto

Compresi additivi e acqua se supera il 5%
devono essere indicati sull’etichetta in ordine di peso decrescente: perciò il primo ingrediente citato è quello più presente, seguono gli altri fino ad arrivare al meno presente. Quando troviamo la dicitura “in proporzione variabile” vuol dire che nessun ingrediente è prevalente rispetto agli altri. Tra gli ingredienti rientrano anche gli aromi e qui occorre una precisazione: quando troviamo scritto genericamente “aromi” significa che si tratta di aromi artificiali, prodotti in laboratorio. Diversamente, se compare la dicitura “aromi naturali” si tratta di essenze, estratti, succhi ottenuti da materie vegetali. Inutile dire che è meglio preferire quei prodotti che contengono aromi naturali…

Cosa sono invece gli additivi?

Si tratta di sostanze (autorizzate dalla legge italiana solo per determinati alimenti e in quantità ben precise) usate per diversi motivi: sono i famosi coloranti, emulsionanti, antiossidanti, edulcoranti. Ne esistono centinaia e ad ognuno corrisponde una sigla (che può essere sostituita dalla dicitura esatta dell’additivo) costituita dalla lettera E e da un numero: le sigle da E100 a E199 indicano i coloranti, quelle da E200 in sù si usano invece per gli altri tipi di additivi. Anche se autorizzati dall’Unione Europea, meglio sempre preferire quei prodotti a più basso contenuto di additivi.

Attenzione, ovviamente alla data di scadenza

La dicitura “da consumarsi preferibilmente entro” indica che le caratteristiche del prodotto rimangono inalterate fino alla data indicata, dopodiché lo si può comunque consumare ma non se ne assicura l’integrità. Quando invece leggiamo “da consumarsi entro“, si tratta di una scadenza vera e propria, dopo la quale il produttore non garantisce più.