sabato, Luglio 27, 2024

Assalto a Capitol Hill: un anno dopo

A un anno dall’assalto a Capitol Hill, sono ancora tanti gli americani che ricordano perfettamente quel giorno, e che hanno qualche parola da dire circa le dinamiche dell’accaduto. E mentre le statistiche in merito all’opinione dei cittadini delinea uno scenario molto polarizzato, Biden si rivolgerà alla nazione per ricordare insieme questo terribile evento. Gli USA arriveranno a essere, come ha domandato Biden, “una nazione che accetta la violenza politica come norma?”.

Assalto a Capitol Hill: come è l’America un anno dopo?

Oggi è passato un anno dall’assalto alla democrazia americana compiuto dai sostenitori di Donald Trump, aizzati dallo stesso ex presidente. Le immagini di quella giornata fecero il giro del mondo, facendo indignare tutti coloro che guardavano agli USA come il pilastro della democrazia mondiale. Quel giorno persero la vita quattro persone, circa 140 poliziotti rimasero feriti. Quattro agenti si tolsero la vita nei mesi successivi a quel terribile giorno.

Il 6 gennaio in numeri

Ebbene, a un anno da tutto questo, sono ancora molti gli americani che hanno una parola da spendere circa le dinamiche del terribile attacco inferto alla democrazia quel giorno. Il 72% degli americani crede che coloro che erano coinvolti in quell’attacco intendessero minacciare la democrazia. Il 96% dei democratici condivide questo parere, a fronte del solo 45% di repubblicani che si trova d’accordo, dati che evidenziano ancora una volta l’accentuato distacco fra i due maggiori partiti statunitensi.

Il 60% dei cittadini pensa che l’ex presidente Trump detenga buona parte della responsabilità per l’insurrezione. Nell’ambito di questa affermazione, sono concordi il 92% dei democratici, il 57% degli indipendenti e appena il 27% dei repubblicani. Il 34% degli americani trova giustificata la violenza contro il governo. Il 23% dei democratici è d’accordo, a fronte di un 40% dei repubblicani e un 41% degli indipendenti che pensa lo stesso. Il 50% dei cittadini americani sostiene di non essere fiducioso che i funzionari statali del GOP accetteranno mai i risultati qualora il loro partito dovesse perdere in occasione di future elezioni. D’altro canto, vi è un 67% della popolazione che dice di essere invece fiducioso che i democratici accetteranno gli esiti in caso di sconfitta.

Alla rivolta hanno partecipato gli americani medi

Robert Pape, professore di scienze politiche alla University of Chicago, ha raccolto e analizzati dati per far luce sulla rivolta. E al contrario di quanto sostengono molti, a essa non hanno preso parte gruppi di estrema destra, bensì gli americani medi. Dai dati si evince che il 6 gennaio solo il 13% di coloro che sono stati arrestati facevano parte di gruppi di estrema destra. Ciò significa che il restante 87% di americani comuni ha assaltato il Campidoglio. Inoltre si evince che dietro all’assalto non vi erano motivi economici, visto che solo il 7% delle persone arrestate era disoccupata. Più della metà delle persone che sono state arrestate sono proprietari di imprese, amministratori delegati di aziende di colletti bianche, medici, avvocati e architetti.   

Biden parlerà alla nazione

Il presidente Joe Biden terrà oggi un discorso alla nazione. Secondo quanto diffuso dalla Casa Bianca, Biden ha intenzione di porre al pubblico una serie di domande. Il presidente USA chiederà: “In questo momento dobbiamo decidere che tipo di nazione saremo. Saremo una nazione che accetta la violenza politica come norma? Saremo una nazione in cui permettiamo ai funzionari elettorali partigiani di capovolgere la volontà espressa legalmente del popolo? Saremo una nazione che vive non alla luce della verità ma all’ombra delle bugie? Non possiamo permetterci di essere quel tipo di nazione. La via da seguire è riconoscere la verità e vivere secondo essa”.


Leggi anche: Anniversario 6 gennaio: atteso discorso di Biden

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