venerdì, Marzo 29, 2024

Alzheimer: prevenzione anche a tavola

Le stime in merito agli aumenti dei casi di Alzheimer, nei prossimi decenni, danno veramente da pensare . Il 54% della demenza nella popolazione europea è causata dall’Alzheimer, che colpisce gli ultra sessantacinquenni con un’incidenza del 4.4%. Sono le donne i soggetti più a rischio. In termini di sanità pubblica quello che si prospetta negli anni a venire non è certo entusiasmante. Nel mondo sono 46,8 milioni i casi di demenza registrati, 27 milioni circa sono di Alzheimer. In Italia ci sono 1.241.000 malati di demenza, di questi circa più del 60% sono affetti da questo morbo. Fino ad oggi la medicina non ha trovato medoti efficaci per la prevenzione dell’Alzheimer. Malattia che annienta la vita di chi vi è affetto e di chi gli vive accanto. Ma a quanto pare si può intervenire sull’Alzheimer con la prevenzione a tavola.

I migliori consigli sulla prevenzione dell’Alzheimer

Vari studi in merito hanno stabilito che si può intervenire a bloccare l’insorgere della patologia degenerativa solo cambiando radicalmente lo stile di vita durante l’età adulta. Per l’Alzheimer si distinguono due tipi di prevenzione: primaria e secondaria. La prima agisce sui soggetti prima della comparsa dei sintomi, la seconda sono interventi mirati quando i sintomi si sono già manifestati. Fondamentali nell’insorgere della malattia, secondo gli studi, sono 7 fattori:

  • livello basso d’istruzione
  • obesità
  • diabete
  • ipertensione
  • fumo
  • depressione
  • inattività fisica

L’Alzheimer ha come caratteristica la degenerazione delle cellule del cervello che creano un danno irreversibile alle funzioni cognitive: memoria, linguaggio e ragionamento. Una cura non esiste. Quindi se è possibile, bisogna fare prevenzione con una corretta alimentazione, non sarà certo un sacrificio, dopotutto si tratta di investire nella propria vecchiaia, alimentandosi correttamente.

Cervello: prevenzione all’ Alzheimer come per gli infarti?

All’International Conference on Nutrition and the Brain, tenutasi a Washington nel luglio del 2013, si sono tracciate delle linee guida ancora valide in fatto di prevenzione. Si è stabilito che gli stessi alimenti che aiutano il cuore aiuterebbero anche il cervello, prevenendo l’insorgenza della malattia. Sono sette i principi dietetici da seguire, ovviamente chiunque voglia approfondire, interpellerà il suo medico di fiducia in merito. Ma le linee tracciate dalla medicina vertono su punti specifici per la prevenzione a tavola dell’Alzheimer.


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Le 7 linee guida fondamentali

  1. Eliminare grassi saturi e trans. I grassi saturi si trovano nei latticini, nelle carni grasse e in taluni oli (cocco e palma). I grassi trans sono quelli presenti nei prodotti da forno industriali e nei cibi fritti, indicati spesso come grassi parzialmente idrogenati, sulle etichette.
  2. Alimentarsi con verdura, legumi, frutta, cereali integrali, pesce magro e pollo.
  3. Introdurre 30 grammi al giorno di frutta secca o semi oleosi, fonte di vitamina E.
  4. Aggiungere giornalmente alla dieta una fonte di vitamina B12, anche tramite integratori, affiche si fornisca al corpo la dose giornaliera minima necessaria: 2.4 mcg.
  5. Evitare di assumere multivitaminici che contengono ferro e rame a meno che non sia il medico a prescriverli.
  6. Si consiglia di evitare di usare le stoviglie di alluminio o altri prodotti realizzati con questo elemento, anche se non ci sono dati certi ufficiali che ne confermino la pericolosità.
  7. Avere una vita attiva, inserendo nella propria routine quotidiana, almeno 3 volte a settimana, delle attività aerobiche, anche fosse solo una camminata di 40 minuti.

Cate Madapple
Cate Madapple
"Scientia potentia est: sapere è potere" è questo il mantra del giornalista che ad ogni nuovo giorno sa di sapere un po' di più.

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