Le forze rivali in Sudan hanno raggiunto un accordo per un cessate il fuoco di 72 ore. Ad annunciarlo sono USA e Arabia Saudita, che sono i mediatori del conflitto. Nel frattempo, la situazione umanitaria in Sudan è sempre più disastrosa.
Sudan: raggiunto un accordo di cessate il fuoco di 72 ore
USA e Arabia Saudita, mediatori del conflitto, hanno riferito che le forze armate sudanesi (SAR) e le Forze di supporto rapido (RSF) hanno concordato un nuovo cessate il fuoco di 72 ore. Secondo una dichiarazione congiunta rilasciata dai mediatori, il cessate il fuoco entrerà in vigore dalle 6:00 ora locale di domenica. Nella dichiarazione si legge che le due parti rivali hanno concordato di astenersi dal cercare vantaggi militari e dall’iniziare attacchi reciproci durante il cessate il fuoco. Hanno anche concordato di consentire il movimento senza ostacoli e la fornitura di assistenza umanitaria in tutto il paese.
Alla vigilia del nuovo accordo di cessate il fuoco temporaneo, i combattimenti erano ancora feroci a Khartoum, la capitale del Sudan, e nella grande area della capitale del Sudan, comprendente Khartoum, Omdurman e Khartoum Nord, così come Nord Kordofan e Darfur. Il ministero della salute sudanese ha riferito che negli ultimi attacchi almeno 17 civili, tra cui cinque bambini, donne e anziani, sono stati uccisi e 25 case sono state distrutte sabato in un attacco aereo nel sud di Khartoum, ha detto il ministero della salute del paese.
Una situazione umanitaria disastrosa
La situazione umanitaria rimane disastrosa nelle regioni in guerra. Le Nazioni Unite hanno stimato che 25 milioni di persone, più della metà della popolazione del Sudan, hanno bisogno di aiuti umanitari e protezione. L’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) ha riferito che la crisi sanitaria causata dal conflitto è “senza precedenti” e che quasi il 60% delle strutture sanitarie del paese non funziona. Il conflitto ha già provocato 958 morti e 4.746 feriti.
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