sabato, Luglio 27, 2024

Scavi a Filippi: in pezzi una statua di Ercole

Gli attributi clava e pelle di leone identificano la statua rinvenuta negli scavi a Filippi con Ercole. Gli archeologi dell’Università di Salonicco hanno rinvenuto la scultura in pezzi tra le rovine di un edificio greco. L’opera in marmo di 2mila anni presenta le caratteristiche iconografiche dell’eroe, ma nella versione romana.


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Com’è rappresentato l’eroe mitologico nella statua rinvenuta negli scavi a Filippi?

La scultura raffigura Ercole dalle proporzioni più grandi del vero. Sul capo porta una corona di foglie di vite trattenuta sul retro da una fascia le cui estremità terminano alle spalle. Accanto alla testa gli archeologi hanno trovato pezzi del corpo, il braccio e la gamba, oltre ai frammenti della clava e della pelle di leone.

Le differenze tra Eracle e Ercole

Gli addetti agli scavi hanno identificato quindi la scultura con la versione romana dell’eroe. Il mito del semidio figlio di Alcmena e Zeus ha origini mediorientali e fa riferimento anche all’epopea di Gilgamesh. Eracle è raffigurato sui vasi attici con elmo e corazza e armato e affronta l’idra di Lerna. Ercole è il giovane che reca la pelle di leone in testa e la clava noto per la virilità e forza. In Sicilia era collegato anche al culto di Melkart, una divinità fenicia, identificata col dio Baal dei Cartaginesi. Inoltre, ricordava Moloch, citato più volte nel Vecchio Testamento per i sacrifici umani, soprattutto di bambini, che gli erano offerti.

La città di Filippi

Filippi, originariamente considerata Crinides dai coloni Thasian intorno al 360 a.C. era strategicamente importante. Nel 356 a.C. re Filippo II di Macedonia, padre di Alessandro Magno, l’ha conquistata e ribattezzata col proprio nome. Poi l’ha resa un centro per l’estrazione dell’oro. Quindi è andata rovina nel 14 ° secolo dopo la conquista ottomana.

La statua degli scavi a Filippi

Probabilmente la scultura decorava un edificio databile tra l’VIII e il IX secolo a.C.. Si trattava forse di un ninfeo che dominava sulla città. Nei pressi della statua sono infatti riemersi anche resti di un edificio riccamente decorato, oltre che di una fontana. Frammenti dell’opera d’arte erano sepolti all’incrocio di due delle strade principali della città. Le indagini archeologiche proseguiranno anche l’anno prossimo.

Odette Tapella
Odette Tapella
Vivo in piccolo paese di provincia. Mi piace leggere, fare giardinaggio, stare a contatto con la natura. Coltivo l'interesse per l'arte, la cultura e le tradizioni.

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