Ritratti di Fayum nell’edificio funerario di Garza

La struttura ha delle camere sepolcrali scavate nella roccia all'interno delle quali gli archeologi hanno trovato bare coi volti del defunto e della famiglia

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Ritratti di Fayum
Bare di legno e un ritratto di Fayum scoperti nel sito archeologico di Garza. CORTESIA MINISTERO DEL TURISMO E DELLE ANTICHITÀ.

Una collezione di ritratti di Fayum dipinti su barre in legno è la scoperta più notevole degli scavi di Garza. Le raffigurazioni dei defunti si trovavano nell’edificio funerario fondato nel III secolo a.C.. Le indagini sono cominciate nel 2016 e ora hanno portato al rinvenimento delle strutture dell’immobile e dei reperti conservati al suo interno.


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Quali ritratti di Fayum sono scoperti nell’edificio funerario di Garza?

Una delle raffigurazioni del defunto mostra una donna con orecchini, bracciali e collana e anello che indossa una tunica. Ha i capelli raccolti, gli occhi sono grandi e definiti, il naso pronunciato e il labbro inferiore gonfio. Inoltre, tiene in una mano un vaso per unguenti e nell’altra dei festoni con elementi vegetali. I ritratti dettagliati dei morti sono dipinti direttamente sulle bare di legno a partire dal periodo romano egiziano.

L’edificio funerario

La struttura si trova a Garza, precedentemente noto come villaggio di Filadelfia. L’abitato fu infatti costruito nell’ambito del progetto di bonifica agricola attuato da Tolomeo II Filadelfo (309-246 a.C. ). Per la realizzazione ha scelto blocchi di pietra. Contiene numerose camere sepolcrali scavate nella roccia o rivestite con sassi. Il pavimento interno è invece decorato con malta di calce e presenta piastrelle colorate che ricordano una scacchiera.

Le camere funerarie che contenevano i ritratti di Fayum

L’edificio scende di diversi piani nel terreno e un anello di porte a arco conduce alle camere funerarie, alcune delle quali contenevano bare di legno finemente decorate. Erano infatti scolpite con antichi glifi egizi e greci. Il team di archeologi che ha lavorato di recente agli scavi di Garza ha quindi trovato una statua di terracotta coi tratti combinati di Iside e Afrodite collocata in una delle casse. C’erano anche documenti di papiro sia in scrittura demotica che greca.