giovedì, Marzo 28, 2024

Piet Mondrian, il padre dell’Astrattismo novecentesco

Per il 150° anniversario della nascita di Piet Mondrian (1872–1944), la Fondation Beyeler dedica al pittore olandese una mostra a ampio raggio. L’esposizione raccoglie opere in collezione permanente e importanti prestiti di provenienza internazionale. Figura tra le più eminenti e poliedriche delle avanguardie storiche, l’artista ha contribuito in maniera determinante al processo evolutivo che portò dalla figurazione all’astrazione. Sarà visitabile a Basilea fino al 9 ottobre.


Vasco Bendini, dall’Informale all’Arte povera


Perché Piet Mondrian è un artista moderno?

La mostra Mondrian Evolution propone 89 opere provenienti da collezioni pubbliche e private europee e americane. Quindi mette in luce l’impressionante trasformazione dell’artista che da paesaggista tardo-ottocentesco finì col divenire un indiscusso protagonista dell’Avanguardia del Novecento. L’esposizione offre la rara opportunità di riscoprire e conoscere il maestro olandese che tanto ha influito sull’arte moderna. Ha lasciato il segno anche in altri ambiti come il design, l’architettura, la moda e la cultura pop. Si tratta della prima mostra di grande respiro del talento in Svizzera da 50 anni. 

Il linguaggio di Piet Mondrian

La collezione della Fondation Beyeler si concentra sul periodo più tardo della carriera del pittore. Invece la mostra mette a fuoco lo sviluppo stilistico di Mondrian a partire dalle opere giovanili. I primi lavori risentivano della pittura di paesaggio olandese di fine Ottocento, ma furono il Simbolismo e il Cubismo a offrire un terreno propizio alle scelte dell’artista. Dagli anni Venti del Novecento si concentrò su un linguaggio espressivo non oggettivo, limitandosi a disporre a angolo retto linee nere e campiture in bianco o nei colori primari. Le tele astratte sono il risultato di un processo tra intuizione e perfezione formale e una costante introspezione. L’astrazione rappresentava un percorso di avvicinamento alla bellezza e alla verità assolute, mete alle quali l’artista aspirava. Raggiunse la maturazione col raggiungimento dell’unità e dell’essenza dell’immagine in sé. «Evoluzione» significava raccogliere esperienze sulle quali porre le fondamenta di uno sviluppo che fruttava nuove cognizioni.  

Il percorso espositivo

L’esposizione è strutturata cronologicamente, ma prende vita soprattutto dal confronto tra lavori precoci e lavori tardi. Il visitatore ha quindi una lettura visuale del percorso che si compie nell’opera dell’artista. In nove spazi espositivi «Mondrian Evolution» affronta i motivi ricorrenti, mulini a vento, dune, il mare, fattorie riflesse in specchi d’acqua. Rappresenta anche piante rese secondo diverse modalità di astrazione. Nei paesaggi sperimentò la luminosità e l’esplosività del colore,  producendo dipinti di stupefacente fulgore e forza. Studiò anche l’influsso della luce e la percezione di spazio, superficie, struttura e immagine riflessa.  

Mulino alla luce del sole e altri dipinti

Il dipinto, realizzato nel 1908 e ancora oggi di impatto radicale, provocò scalpore tra i critici per i colori e la tecnica pittorica assimilabile allo  schizzo. È inoltre in mostra il quadro Nuvola rossa del 1907 che coglie il fuggevole momento in cui il sole calante tinge di rosso una nube. Il resto del cielo e del paesaggio risplendono di un blu intenso. Il lavoro appartiene a un gruppo di opere che Mondrian eseguì nelle ore del tramonto, quando le tonalità e le loro combinazioni mutano sensibilmente. Persino negli autoritratti del 1908 si è raffigurato immerso nel tramonto, le pupille dilatate a catturare la minima sfumatura prodotta dalla luce calante. In Bosco presso Oele del 1908, appartenente al Kunstmuseum Den Haag, lo sguardo è rivolto al sole, alto sopra l’orizzonte. I tronchi allineati in prospettiva appaiono rossi o viola in controluce e rafforzano l’illusione di uno spazio profondo. 

L’influenza del Cubismo in Piet Mondrian

Dopo e «esplosioni di colore» degli anni 1907–1911 Mondrian conobbe il cubismo a Parigi e ritornò a una tavolozza più smorzata. L’impressione generale è che nei dipinti dominino i toni del grigio e dell’ocra, mentre la linea in quanto tale si faccia via più importante. Procedette quindi sulla via dell’astrazione. Colpisce in particolare la rappresentazione degli alberi e delle loro  metamorfosi, un tema che delinea gli intenti creativi dell’artista. Fu proprio il lavoro compiuto nei quadri a permettergli il definitivo distacco dalla rappresentazione del mondo oggettivo. Composizione No. IX del 1913, prestito del Museum of Modern Art di New York, consta di una struttura di forme incastrate l’una nell’altra. Per la maggior parte sono poste ad angolo retto.  

New York City 1

L’opera più tarda in mostra, appartiene a un piccolo gruppo di dipinti realizzati intorno al 1941. La composizione presenta una costellazione analoga al Bosco presso Oele del 1908, ma non ha alcun rapporto con una situazione reale bensì è «puramente astratta». Sebbene sia incompiuta, nondimeno fornisce importanti indizi in merito al modo di lavorare di Mondrian negli  ultimi anni. Durante il soggiorno newyorchese l’artista prese a rivedere i principi dei suoi quadri infondendo  dinamismo e ritmo ai reticoli ortogonali attraverso l’uso di strisce di carta. Le campiture di colore cedettero  il passo a linee colorate. 

Pier Mondrian

Nato nel 1872 nella città olandese di Amersfoort, entrò già presto in contatto con l’arte. Infatti, il padre era un maestro di disegno qualificato, lo zio un pittore amatoriale di un certo successo influenzato dalla scuola paesaggista dell’Aia, una forma locale di Impressionismo. Educato alla dottrina calvinista e formatosi lui pure come insegnante di disegno, Mondrian tra il 1892 e il 1895 studiò alla Rijksakademie van Beeldende Kunsten di Amsterdam. Continuò a insegnare raffigurazione grafica, eseguì ritratti su commissione e approntò tavole scientifiche per l’università di Leida. Nutrì anche ambizioni artistiche e andò elaborando un suo stile pittorico personale. L’arte di Mondrian è imprescindibile dagli interessi dell’artista per la filosofia e l’esoterismo. Già dal 1908 il pittore, sotto l’influsso di Rudolph Steiner, si unì nel 1909 al ramo olandese della Società Teosofica.

L’Avanguardia

La scoperta del Cubismo indusse Mondrian a soggiornare per la prima volta a Parigi alla fine del 1911, dove rimase fino al 1914. Si stabilì durevolmente nella  capitale francese dal 1919 in avanti. Dopo la prima guerra mondiale molti artisti ricercarono un nuovo inizio culturale radicale. Nei Paesi Bassi si formò un gruppo di avanguardisti accomunati da idee affini e nel 1917 la rivista De Stijl divenne il loro organo di pubblicazione. Formulò quindi l’aspirazione del gruppo di distruggere le tradizioni per ridisegnare ogni aspetto della vita sulla base dei fondamenti dell’arte che egli andava diffondendo. 

Il Neoplatonicismo

Negli scritti teorici cercò di illustrare il proprio programma artistico, chiamando il nuovo linguaggio pittorico «Neoplasticismo». Col termine intendeva principalmente il concentrarsi su modalità espressive essenziali in pittura. Dunque il bianco e il nero, che stanno agli estremi opposti della scala dei colori, e dall’altro i colori primari giallo, rosso e blu. Scure sono di solito le linee verticali e orizzontali che formano un angolo retto quando si intersecano. Le soluzioni compositive risultano illimitate con all’interazione dei fattori. Mondrian mirava all’essenza formale del soggetto,  alla creazione di un equilibrio perfetto e tuttavia pieno di tensione in cui ogni singolo elemento sembrasse  essere al suo giusto posto.  

Piet Mondrian e la pittura astratta

Trascorse gli ultimi 25 anni della sua vita in tre delle metropoli politicamente e culturalmente più importanti nella stagione delle avanguardie storiche: Parigi, Londra, New York. Dopo alcuni anni  passati a nella capitale inglese, si trasferì in America nel 1940, dove morì nel 1944 all’età di 71 anni. In quanto membro della Società Teosofica, Mondrian attribuiva grande valore all’internazionalità. Dagli anni 1920 fu considerato una celebrità come avanguardista e fondatore della Pittura astratta. I suoi atelier divennero luoghi leggendari e altamente ispiratori, soprattutto per artisti più giovani, Willem de Kooning e Lee Krasner

Il cortometraggio Piet & Mondrian

A completamento della mostra la Fondation Beyeler proietta un cortometraggio di Lars Kraume, uno dei più rinomati registi di lingua tedesca. Base di partenza per la pellicola è il saggio dell’artista del 1919/20 in forma di dialogo Realtà naturale e realtà astratta, in cui il pittore raccolse le sue riflessioni e il suo pensiero sull’astrazione nell’arte. In un’installazione filmica di forte impatto visivo e con una presenza attoriale notevole, la star tedesca Lars Eidinger infonde vita al testo teorico. Il film è prodotto da Felix von Boehm/Lupa Film col finanziamento di Medienboard Berlin-Brandenburg. La sceneggiatura si deve a Constantin LiebMondrian Evolution è un’esposizione della Fondation Beyeler, Riehen/Basilea, e della Kunstsammlung  Nordrhein-Westfalen, Düsseldorf, in collaborazione con il Kunstmuseum Den Haag. La mostra è a cura di Ulf Küster, Senior Curator, Fondation Beyeler, Kathrin Beßen e Susanne Meyer-Büser, Kunstsammlung Nordrhein-Westfalen. 

Il catalogo

La pubblicazione è progettata dalla graphic designer di fama mondiale Irma Boom che negli ultimi anni ha innovato in modo radicale il concetto di libro. Il catalogo è edito in tedesco e in inglese da Hatje Cantz Verlag, Berlino. In 264 pagine si  susseguono contributi di Benno Tempel, Caro Verbeek, Ulf Küster, Kathrin Beßen, Susanne Meyer-Büser, Charlotte Sarrazin nonché dell’artista Bridget Riley, con una prefazione di Sam Keller e Ulf Küster. Sempre per i tipi di Hatje Cantz Verlag, Berlino, nell’ambito della mostra esce inoltre Mondrian A-Z. Un’opera scritta in maniera divertente, in cui sono presentati i temi che ci raccontano molto del pittore e dei suoi interessi. 

Immagini da cartella stampa.

Odette Tapella
Odette Tapella
Vivo in piccolo paese di provincia. Mi piace leggere, fare giardinaggio, stare a contatto con la natura. Coltivo l'interesse per l'arte, la cultura e le tradizioni.

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