sabato, Luglio 27, 2024

Philippe Daverio: l’arte spiegata con passione

Oggi avrebbe compiuto 71 anni il critico d’arte e divulgatore Philippe Daverio, venuto a mancare lo scorso 2 settembre. Eccentrico nel vestiario – occhiali tondi e papillon erano i suoi accessori irrinunciabili -, si distingueva per un’intelligenza arguta e vivace, che faceva di lui un intellettuale di alto profilo. Ma non solo. Grazie alle sue abilità divulgative, infatti, Daverio riusciva a raccontare l’arte in modo accattivante e coinvolgente, così da renderla accessibile a tutti.

Philippe Daverio, una vita per l’arte

Philippe Daverio è stato un gallerista e storico dell’arte. Francese di origini, ma naturalizzato italiano, nacque a Mulhouse nel 1949 – Milano. Ha studiato per un certo periodo presso l’Università Bocconi di Milano, frequentando il corso di laurea in Economia e commercio. Ha però lasciato il percorso di studi prima della laurea per dedicarsi completamente alla sua grande passione, l’arte.

Come gallerista ed editore, si è focalizzato sull’arte italiana del Novecento. Oltre che opinionista per LiberalVogue e Panorama, fu anche assessore con delega a Cultura, Tempo libero, Educazione e Relazioni internazionali (1993-97). Tra gli anni Novanta e i Duemila è divenuto un volto sempre più conosciuto della televisione, grazie alle trasmissioni Art’è e Art.tu (Rai tre), dedicate all’ arte.

Passepartout, insegnamento e pubblicazioni

Tra il 2001 e il 2011 ha condotto Passepartout (Rai tre), programma settimanale di divulgazione artistica che lo ha reso definitivamente celebre al grande pubblico. Oltre a ciò, Daverio ha anche occupato la cattedra di Disegno industriale presso l’Università degli Studi di Palermo, condotto Emporio Daverio (Rai cinque) e diritto la rivista Art e Dossier.

Tra le sue pubblicazioni più importanti è possibile ricordare: Arte stupefacente: da Dada alla Cracking art (2004); Un’altra storia del design e un modesto tentativo di interpretazione (2005); Il museo immaginato (2011); Il museo immaginato. Il secolo lungo della modernità (2012); Guardar lontano veder vicino. Esercizi di curiosità e storie dell’arte (2013); Il secolo spezzato delle avanguardie (2014); La buona strada (2015); Il gioco della pittura (2015); Arte in tavola (2015); A pranzo con l’arte (2016); Le stanze dell’armonia. Nei musei dove l’Europa era già unita (2016); Ho finalmente capito l’Italia. Piccolo trattato ad uso degli stranieri (e degli italiani) (2017); Grand Tour d’Italia a piccoli passi (2018); nel 2019, Quattro conversazioni sull’Europa e La mia Europa a piccoli passiRacconto dell’arte occidentale dai greci alla pop art (2020).

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