Durante un convegno tenutosi al Motor Valley Fest 2022 è emersa tutta la preoccupazione per lo stop ai motori endotermici entro il 2035 sancito dalla Commissione europea. All’evento (presieduto da Gian Luca Pellegrini, direttore di Quattroruote) sono intervenuti Marco Bonometti, presidente del gruppo Omr; Giorgio Marsiaj, leader degli industriali di Torino e fondatore della Sabelt; Paolo Scudieri, presidente dell’associazione della filiera automobilistica e del gruppo Adler.
Motor Valley Fest: il bando ai motori endotermici potrebbe essere una “catastrofe”
I tre esperti durante il Motor Valley Fest non hanno esistato nel definire una potenziale “catastrofe” il bando alle motorizzazioni endotermiche sancito dalla Commissione europea. Bonometti ha dichiarato, a tal proposito: “La politica pensa solo al consenso popolare, ma noi dobbiamo difendere l’industria automobilistica italiana. Con il 100% di elettrico avremo milioni di disoccupati. Senza una presa di coscienza sarà una catastrofe”. Sulla stessa lunghezza d’onda il pensiero di Scudieri, il quale ha ricordato che questa misura mette a rischio circa 70mila posti di lavoro, mentre le nuove prospettive occupazionali sarebbero appena 6mila. Il presidente del gruppo Adler non ha nascosto che sospetta che: “Ci sia un disegno che parte dal dieselgate per distruggere la cultura dell’auto europea”.
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“L’Europa rischia di uscire perdente”
Bonometti ritiene che, in caso di una “transizione energetica fallimentare”, l’Europa rischierebbe di risultare “perdente”. Le tempistiche del progetto Fit For 55 sono troppo limitate per le aziende dell’automotive. Secondo il presidente dell’Omr: “È impossibile arrivare al 100% di riduzione di CO2 nel 2035”. A suo parere, la soluzione sarebbe quella di virare verso la neutralità tecnologica. Un punto di vista supportato da Scudieri, il quale si è anche detto molto preoccupato “per la mancanza di regia” e per una scarsa comprensione dei rischi che si corrono con la transizione. Il dirigente campano ha ricordato: “La visione deve essere olistica, trasversale”. Subito dopo ha evidenziato che non bisogna mettere da parte una “cultura straordinaria”, e che si deve puntare anche sulle “alternative esistenti”, ovvero l’idrogeno e i biocarburanti.