Ministro della Difesa Rep. Ceca, impossibile consegnare la statua del Maresciallo Koven alla Russia

La Repubblica Ceca rispetta i soldati dell'Armata Rossa caduti per la sua liberazione ma non può consegnare la statua del maresciallo Ivan Konev alla Russia.

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Il ministro della Difesa ceco, Lubomir Metnar, in una lettera indirizzata all’omologo russo Sergej Shoigu. Nella missiva Metnar spiega che il monumento è di proprietà del municipio di Praga 6, che lo ha rimosso, e non del suo ministero. Il titolare della Difesa esprime anche la speranza che il dialogo tra i ministeri degli Esteri dei due paesi possa contribuire ad alleggerire la tensione nelle relazioni tra Praga e Mosca.

In precedenza il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov ha affermato che i rappresentanti delle autorità ceche dovranno “spiegare molto seriamente” le circostanze della demolizione del monumento al maresciallo Konev a Praga. “L’obbligo di garantire la conservazione di questo monumento era un onere dello Stato ceco. Inoltre, fino a poco tempo fa, Praga aveva confermato che il monumento era inserito nel registro delle proprietà del ministero della Difesa ceco.

E improvvisamente, quando è stato demolito, ci hanno detto che non era loro proprietà”, ha detto Lavrov, aggiungendo di giudicare tali spiegazioni come “infantili”. Gli obblighi assunti dalle autorità ceche al momento della firma del trattato con la Russia nel 1993 devono essere rispettate e il monumento al maresciallo sovietico Ivan Konev nella capitale ceca dovrebbe essere ripristinato, secondo Mosca. “I nostri colleghi cechi dovranno spiegarsi seriamente. Gli obblighi non sono venuti meno e il monumento dovrebbe essere ripristinato”, ha dichiarato Lavrov.

La scorsa settimana il Servizio di sicurezza e informazione ceco (Bis) ha chiesto l’avvio di un’indagine sulla fuga di informazioni a proposito del presunto arrivo a Praga di un agente dei servizi russi che portava con sé ricina. “A causa della fuga di informazioni segrete negli ultimi giorni, che ha avuto un impatto negativo sul nostro lavoro, abbiamo sporto denuncia. L’indagine finora ha mostrato che la condivisione illegale di informazioni è avvenuta al di fuori del Bis”, ha spiegato il portavoce dell’agenzia, Ladislav Stich.

La notizia del presunto arrivo dell’agente era trapelata a fine aprile, quando il settimanale “Respekt” l’aveva pubblicata citando una fonte dei servizi cechi. Il timore è che la sostanza tossica possa essere indirizzata al sindaco di Praga, Zdenek Hrib, e al presidente del municipio di Praga 6, Ondrej Kolar, per via della scelta di cambiare il nome della piazza antistante l’ambasciata russa in onore di Boris Nemtsov e alla rimozione del monumento al maresciallo sovietico Ivan Konev. Entrambi sono attualmente sotto protezione della polizia.

Il presidente della Repubblica Ceca, Milos Zeman, ha commentato la vicenda affermando che l’intenzione delle autorità russe di agire legalmente contro la rimozione della statua del maresciallo sovietico Ivan Konev a Praga è eccessiva. Il capo dello Stato ha tuttavia precisato che la tensione “è figlia della stupidità dei politici locali”. Zeman ha aggiunto di dubitare che ci siano ragioni serie per le quali il sindaco di Praga, Zdenek Hrib, e il presidente del municipio di Praga 6, Ondrej Kolar, debbano essere tenuti sotto protezione dalla polizia. Secondo Zeman infatti la notizia data dalla stampa di un agente russo entrato nel paese con dosi di ricinta non sarebbero state confermate dai servizi segreti cechi.

Il ministero degli Esteri della Repubblica Ceca si è intanto detto disponibile a confrontarsi con la diplomazia russa, nello spirito del trattato bilaterale siglato nel 1993, per superare i rapporti difficili in particolare riguardo la disputa sul monumento al maresciallo sovietico Ivan Konev recentemente rimossa nel municipio ceco di Kolar. A spiegarlo è stato il ministro degli Esteri ceco, Tomas Petricek, in parlamento, in risposta ad una domanda dei partiti dell’opposizione ceca sui rapporti tra Praga e Mosca e sulle presunte interferenze russe negli affari interni della Repubblica Ceca. “La politicizzazione di questi argomenti può essere controproducente. Vi chiedo di lasciare queste questioni alla diplomazia”, ha affermato Petricek.

Secondo quanto affermato in precedenza dalla portavoce del ministero degli Esteri di Mosca, Maria Zakharova, la rimozione del monumento al maresciallo sovietico Ivan Konev a Praga è un duro colpo anche per la storia nazionale della Repubblica Ceca. “Quello che viene fatto è un gesto molto duro, probabilmente non lo capiscono ancora. Rappresenta un colpo forte anche per la loro storia nazionale. Konev e l’Armata Rossa hanno agito insieme ai cechi”, ha dichiarato Zakharova, ricordando che tra i due paesi sono in vigore accordi per la protezione di monumenti e tombe di soldati sovietici.

Il sindaco di Praga, Zdenek Hrib, e il presidente del municipio di Praga 6, Ondrej Kolar, sono stati messi sotto protezione dalla polizia ceca. Hrib ha fatto rinominare la piazza antistante all’ambasciata russa a Praga in onore di Boris Nemtsov, politico russo di opposizione assassinato nel 2015. Nel municipio di Kolar è stata invece recentemente rimossa una statua dedicata al maresciallo sovietico Ivan Konev. Anche il ministero degli Esteri ceco è intervenuto rispondendo alla nota di protesta russa che ha definito le indiscrezioni di stampa menzognere. In una dichiarazione pubblicata sul sito del dicastero si legge che la Repubblica Ceca è un “paese che rispetta la libertà di stampa e rigetta ogni tentativo di interferenza da parte di Stati esteri“. 

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