sabato, Luglio 27, 2024

Márki-Zay: guiderà l’altra Ungheria contro Orban

Le forze d’opposizione ungheresi hanno scelto un sindaco conservatore di provincia per sfidare il gigante Orban. Péter Márki-Zay sfiderà alle prossime elezioni legislative, ad aprile 2022, il primo ministro in carica dal 2010.

Ungheria: chi sarà lo sfidante di Orban?

L’opposizione ungherese si presenterà unita per affossare l’attuale presidente Victor Orban. Per ottenere la vittoria nelle elezioni parlamentari del prossimo anno le forze politiche, non appartenenti a Fidesz, hanno deciso di presentarsi con un candidato comune. Il prescelto è: Péter Márki-Zay, il sindaco di Hódmezővásárhely, città a sud dell’Ungheria, non lontana alla più famosa Szeged e ai confini con Serbia e Romania.

Chi è Peter Márki-Zay?

Márki-Zay è un outsider politico, in Italia, si direbbe un cane sciolto dalle affiliazioni di partito. Il sindaco di Hódmezővásárhely ha stravinto il ballottaggio col 57% delle preferenze contro l’avversaria di centro sinistra: Klara Dobrev. Quest’ultima aveva conquistato il maggior numero di voti nel primo turno delle primarie. Ma, il ballottaggio ha ribaltato le previsioni anche se la vittoria di Márki-Zay non è stata totalmente inaspettata. Infatti, dopo il ritiro di Gergely Karácsony, attuale sindaco di Budapest, avvenuto l’8 ottobre, Márki-Zay ha avuto strada libera. Soprattutto perché Márki-Zay ha potuto contare sull’endorsement pubblico dello stesso Karacsony.


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La partecipazione elettorale

La partecipazione al ballottaggio tra i due candidati ha notato un significativo aumento del numero di votanti. Difatti, rispetto al primo turno i votanti sono aumentati di 30000 unità. Nota di rilievo se si pensa alla grande disaffezione dalla politica che sta avvenendo nel continente europeo negli ultimi anni. In totale, più di 662000 sostenitori dell’opposizione hanno partecipato alla seconda votazione per scegliere l’Anti-Orban.

Il primo grande successo di Márki-Zay

Il primo grande successo politico di Márki-Zay avvenne, nel 2019, quando divenne sindaco di Hódmezővásárhely. Difatti, la città di 47000 abitanti è sempre stata una roccaforte della destra di Fidesz, sin dal 1990. Con il proprio partito indipendente, il Movimento Ungherese di Tutti (MMM), aveva sbaragliato l’avversario indipendente supportato da Fidesz, István Grezsa, con il 57% dei voti. Per giungere al successo, anche allora, aveva unito le forze sia di estrema destra e quelle quelle socialiste offrendo un’alternativa al potere consolidato. Dopo i successi del movimento nelle comunali nel 2019, l’obiettivo di Peter Márki-Zay era ed è quello di guidare un cambio di regime nel paese.

L’unità come forza motrice

Dopo il vittorioso l’esperimento inclusivo del 2019, Márki-Zay deve ora conquistare la fiducia e il sostegno dei vari elettori dei diversi partiti politici anche a livello nazionale. Cercando di unire le numerose anime che compongono quest’ampia opposizione. Infatti, vi sono un’orizzonte di visioni differenti che vanno dall’estrema destra di Jobbik, passando per la destra moderata e i liberali sino alla sinistra europeista di Dobrev. Ma l’obiettivo comune è uno solo ossia quello di: ripristinare lo stato di diritto e la democrazia in Ungheria.


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La rivoluzione della gente comune

Dopo il recente successo, Peter Márki-Zay, come riportato da Emerging Europe, ha promesso di unire gli ungheresi e ha parlato della sua vittoria come una: “rivoluzione della gente comune” e si è impegnato nell’affrontare la corruzione in Ungheria. Inoltre, ha aggiunto che: “l’unità all’interno dell’opposizione è vitale per tutti noi” e rivolgendosi direttamente agli elettori ha dichiarato che: “Orbán non dovrebbe avere paura di me, ma dovrebbe avere paura di voi”.

La campagna elettorale in Ungheria

Dunque, le prossime elezioni parlamentari si terranno ad aprile 2022, ed ora che si hanno i nomi di entrambi i candidati si preannuncia un inverno rovente in Ungheria. Un primo sondaggio d’opinione pubblicato nel fine settimana, prima che la vittoria di Márki-Zay fosse confermata, dava all’opposizione unita un vantaggio di cinque punti su Fidesz.

La diffamazione contro Márki-Zay è già iniziata

Mentre Orbán non ha ancora commentato la vittoria di Márki-Zay, il suo partito Fidesz ha già iniziato a etichettare il conservatore, cattolico praticante e padre di sette figli, come “di sinistra”. “Se un uccello cammina come un’anatra, nuota come un’anatra e starnazza come un’anatra, allora è un’anatra”, ha detto il partito in un comunicato. “Se un politico ha il sostegno della sinistra, è eletto dalla sinistra, allora è un politico di sinistra. Non cascateci”. L’attacco di Fidesz è volto a incasellare un candidato che per sua stessa ammissione non si identifica con le opinioni dei partiti con cui è stato eletto a sindaco nel 2019. Ossia Jobbik, il partito verde d’Ungheria (LMP) e il partito socialista d’Ungheria (MSZP). Ma descrive sé stesso come un cristiano di destra ed un ex elettore deluso di Fidesz.


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L’unico modo per vincere

Peter Márki-Zay dovrà dimostrare tutta la sua leadership per guidare ed tenere unita “l’altra Ungheria” che esige il cambiamento politico dopo 11 anni di Orban. L’opposizione si è conciliata ed unita per la prima volta nel 2020 dopo essere giunti alla conclusione che solo dei candidati comuni potrebbero sconfiggere l’attuale Primo Ministro. Tutti contro uno. Tutti contro Orban, nonostante tutto. Infatti, anche Klara Dobrev nella giornata di ieri, ha chiamato Márki-Zay per congratularsi della sua vittoria e per concordare una strada su cui continuare a lavorare insieme e sostenersi a vicenda per un nuova Ungheria.

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