sabato, Luglio 27, 2024

La guerra in Ucraina

Negli ultimi mesi, la paura è una costante che sperimentano certamente tutti i Paesi europei, perché la guerra scoppiata in Ucraina la guerra tra Ucraina e Russia, che coinvolge giovani, donne e uomini tutti in egual modo. Dalla notte tra il 23 e il 24 febbraio 2021, la Russia ha iniziato a invadere l’Ucraina, senza mai fermarsi, ed è un continuo di massacri, distruzione e morte. Di seguito, un’analisi della guerra e della pace in generale, come un fenomeno sociale che sta attanagliando due Paesi e va a ripercuotersi su tutte le nazioni del mondo.

No, non è uno scritto che riguarda il racconto delle vicende delle note famiglie Bolkonskij, Rostov e Bezuchov che si snodano sullo sfondo della guerra tra Russia e Francia. Bensì, è un’analisi della guerra e della pace in generale, come un fenomeno sociale che sta attanagliando due Paesi e va a ripercuotersi su tutte le nazioni del mondo. Con il famoso libro di Tolstoj ha in comune soltanto una protagonista del conflitto, cioè la Russia. Dalla notte tra il 23 e il 24 febbraio 2021, la Russia ha iniziato a invadere l’Ucraina, senza mai fermarsi, ed è un continuo di massacri, distruzione e morte. La guerra tra i due Paesi è ancora attualissima.

Zelensky: a Kherson 400 crimini di guerra già documentati 

L’Ucraina è più volte e ancora bombardata, messa in ginocchio dalla Russia di Vladimir Putin, presidente bramoso di potere. La guerra tra Ucraina e Russia ha ripercussioni a livello politico e storico. Lo si può comprendere dalla mancanza di gas e petrolio da parte della Russia da importare dai vari Paesi che non li producono. La mente di tutto questo è Vladimir Vladimirovic, uomo dalla personalità ambiziosa, competitiva. Nella sua psiche coesistono le pulsioni di vita ma anche quelle di morte, come appunto la guerra: una sorta di narcisismo perverso. Chi possiede i tratti di questo disturbo di personalità, mostra superiorità e scarsa empatia. Ogni suo desiderio va esaudito, senza preoccupazione per i sentimenti degli altri.

Il perché della guerra lo spiega magistralmente anche il cinema, banalmente, attraverso le parole di Alberto Sordi che dirige e recita in “Finché c’è guerra c’è speranza”, commedia del 1974, in cui Sordi è un mercante d’armi arricchitosi col commercio, anche illecito, con i paesi africani e, in tal modo, ha permesso alla famiglia di vivere in maniera agiata: “Perché vedete, le guerre non le fanno solo i fabbricanti d’armi e i commessi viaggiatori che le vendono, anche le persone come voi, le famiglie come la vostra che vogliono, vogliono e non si accontentano mai: la ville, le macchine, le moto, le feste, il cavallo, gli anellini, i braccialetti, le pellicce e tutti i cazzi che ve se fregano, costano molto! E per procurarseli, qualcuno bisogna depredare, ecco perché si fanno le guerre!”.

E’ davvero così? Possiamo accettare una motivazione del genere?

Il riferimento al periodo storico della guerra tra Ucraina e Russia è una costante, insieme alle condizioni economiche e sociali delle zone geografiche coinvolte. Le cause di un conflitto possono essere dovute a una determinata situazione, oppure a ragioni politiche, etniche o religiose. Inevitabilmente, nella guerra tra Ucraina e Russia, si torna alla crisi dell’energia. Questa ha ampliato la questione della guerra, con il rischio che la guerra sia percepita e vista soltanto in relazione all’aspetto negativo che il gas costa di più e l’inflazione è arrivata alle stelle. Ciò perché si assiste all’assuefazione informativa. Difatti da quando è iniziata la guerra, ogni giorno le televisioni ne hanno parlato di meno, almeno fino al recente coinvolgimento della Polonia. E’ necessario, invece, avere sempre gli occhi puntati su questa situazione terribile. Bisogna tenere a mente sempre che è una enorme tragedia. Migliaia e migliaia di vite non ci sono più. Due Paesi vicini stanno seminando morte perché uno ha invaso l’altro e il secondo sta rispondendo, difendendosi.

Le foto della normalità della guerra

Il popolo di Volodymyr Zelens’kyj non può e non vuole smettere di resistere perché significherebbe smettere di essere liberi. Non è possibile giustificare la Russia, e il suo operato è deplorevole e detestabile. Si auspicano la difesa e il sostegno all’Ucraina per una pronta risoluzione del conflitto tra Ucraina e Russia, e una eventuale riconciliazione nel tempo di questa guerra disumana nel cuore dell’Europa.

Chissà, un giorno…

Donatella Palazzo
Donatella Palazzo
Psicologa individuale, familiare e di coppia, e scrittrice. Sessoanalista (Istituto Italiano di Sessoanalisi e Dinamiche Sessuali). Specialista delle Risorse umane. Progettista in ambito sociale e scolastico. Membro dello Staff della Casa Editrice Noitrè. L'attività comprende, tra l'altro, la valutazione dei contributi di prossima pubblicazione, l'organizzazione degli eventi da presentare al pubblico e altro in ambito culturale.

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