sabato, Novembre 9, 2024

Il genere fantasy intramontabile e senza tempo: ce ne parla lo scrittore Nicholas Mercurio.

Se pensate che gnomi, draghi e streghe potenti appartengono alla vostra infanzia passata, ricredetevi. La magia torna di moda, a dimostrarcelo è Nicholas Mercurio.

Paesaggi ameni e soleggiati, abitati da hobbit coraggiosi; regine dei draghi e nobilissimi guerrieri; creature maestose e fantastiche che incutono nei cuori un misto di timore e meraviglia: un potpourri colorato e ricco quello che compone un genere immortale ,che c’accompagna fin da bambini: il genere fantasy. Prima era un settore riservato ai pochi sognatori, circondato da taciturno dissenso, troppo eccentrico e troppo surreale. Oggi, però, smettendo di essere una peculiarità dei circoli ”nerd” ,impera glorioso sulla maggioranza di lettori e amanti del cinema e della TV. Sembra infatti che, fra una passeggiata nella Terra di Mezzo, e un bicchiere di vino ad Approdo del Re, sia questo il genere preferito dai giovani e dai meno giovani, ritornando fantasticamente alla ribalta.

A parlarci di questo genere meraviglioso è proprio il giovanissimo scrittore aostano Nicholas Maurizio Mercurio, autore de ‘’La saga dell’Ultimo’’. ‘’Le rose di Elgand’’ e de ‘’

La trilogia dell’ombra’’, opere brillanti all’insegna del racconto fantastico.

A che età hai iniziato a scrivere?
Ho iniziato a scrivere a otto anni subito dopo aver letto “Lo Hobbit” assieme a mia madre. Me ne innamorai, quindi da parte mia scoppiò un amore profondo per il fantastico. Ricordo che avevo le miniature de “Il Signore degli Anelli”. A quei tempi adoravo tanto Deltora, le vicende di re Artù, di Avalon e della Terra di Mezzo. In seguito, iniziai a scoprire un altro tipo di fantasy. Forse più crudo, più violento. Più reale. Che contraddizione! 

Qual è la trama delle tue storie ?
Questa è una domanda crudele. Iniziamo dal principio. Ho scritto di Edward Arwood, un giovane arciere che serve un re che odia; di Argail di Lytel, un Guardiano dei Draghi, conosciuto come l’Ultimo, il personaggio a cui sono più legato. Recentemente ho dato vita a tre personaggi, ognuno dei quali ha tante peculiarità che, nel nostro periodo storico, possiamo accomunare a personaggi realmente esistiti. Purtroppo non posso raccontare altro. Ai lettori del giornale – nonché miei potenziali lettori – non posso togliere questa sorpresa

Quali sono i principali problemi che hai riscontrato nella stesura delle tue storie?

Nessuno. Io non ho mai problemi durante le stesura. Ho la fortuna di avere molta ispirazione e altrettante idee.

Perchè hai scelto il genere Fantasy ?

Ho scelto il genere fantasy perché penso che contenga più generi. Mi spiego meglio, altrimenti verrò contestato: il fantasy ha il dono di poter vantarsi di avere l’amore, il dramma, la paura e l’amicizia dalla sua. Un genere così meraviglioso è tanto complicato da scrivere quanto da apprezzare. Prima di scriverlo bisogna capirlo, leggerlo e amarlo. Sapete, penso sia un abbraccio eterno, infinito. Il fantasy è l’infinito. Non c’è teoria che può spiegarlo. Come lo spazio si espande ovunque senza alcun freno.

 

Quali sono, a tuo parere, gli elementi essenziali per un buon racconto fantastico?

Probabilmente un buon racconto fantasy deve contenere una buona storia da raccontare, oltre che delle tematiche odierne su cui si combatte e ci stanno a cuore. Il vero obiettivo è uno: far sognare, mostrare il proprio mondo a chi è intenzionato a leggerlo e a scoprire ogni suo mistero. 

Quale reputi sia il capolavoro Fantasy del nostro secolo?

Se non fossi talmente concentrato a celebrare il mio operato e i miei libri, risponderei con estrema arroganza che i miei lo sono. Non saprei affermare nient’altro. Io sto cercando di scrivere il capolavoro di questo secolo e il primo libro risponde col titolo de “Il Figlio del Mare”, primo volume de la “Trilogia dell’Ombra”. Come rendersene conto? Leggendolo. Il proseguo sarà ancora più avvincente.  

Credi che l’amore per questo genere si perpetuerà nel futuro o che le generazioni di domani preferiranno un genere diverso?

Il fantasy è un genere immortale. Quando Omero scriveva di Achille e Ulisse, il guerriero troiano Enea forgiava Roma (secondo la Mitologia e Virgilio). Ebbene, non morirà mai e non sarà preferito ad altri generi. Una delle prove di questo secolo è probabilmente la Rowling con Harry Potter.

 

Cosa credi determini questo forte e riscoperto interesse odierno per questo genere?

Il fatto di voler leggere qualcosa che possa farci sognare e riflettere sul mondo odierno. Sembrerà assurdo, ma il fantasy si ricollega con situazioni odierne. Sarò ripetitivo: i lettori vogliono sempre di più

Cosa vuoi dire ai giovani lettori che si apprestano a scrivere creare o pubblicare una storia fantasy?

Ai ragazzi che si approcciano al fantasy consiglio di non arrendersi mai, di continuare a lavorare, a farsi vedere originali e affamati. Non accontentatevi mai, oltrepassate i vostri limiti e siate pronti a critiche e complimenti. Voi siete il vostro mondo e il vostro mondo deve essere mostrato a chi ama leggere.

Dopo queste brevi, ma intense e chiare risposte, possiamo appurare quanto la letteratura, nelle sue infinite e molteplici forme, possa donarci anche la possibilità di fuggire dall’odierno per rifugiarsi in un mondo di magia e avventure. Se siete incuriositi dai libri del nostro caro amico Nicholas, potete trovarli a questo link (https://www.amazon.it/Tramonto-Giusti-Saga-dellUltimo-Vol-ebook/dp/B075FHLRCD/ref=cm_cr_arp_d_product_sims?ie=UTF8)

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