domenica, Maggio 5, 2024

Film come strumento terapeutico

I film sono uno strumento utilissimo da usare in terapia per guidare il paziente alla ricerca di sé. Infatti si scopre partecipe alle vicende umane delle trame dei film e in tal modo può anche sentirsi meno solo. Così i film in terapia possono fornire uno strumento concreto per la pratica clinica e formativa. 

Origine dei film come strumento terapeutico 

I film da utilizzare come strumento terapeutico è un’idea che risale agli anni Cinquanta. Vengono pubblicati i primi lavori, pionieristici, in cui si descriveva l’uso di certi film durante la psicoterapia con pazienti psichiatrici. Attraverso la cinema-terapia, il paziente ha la possibilita’ di esplorare le situazioni e le diverse tipologie di personalita’. Può giungere ad una maggiore comprensione della vita di relazione. Come pure ha la possibilita’ di esaminare temi che riguardano la sua vita interiore e di riconoscere tecniche di problem solving e di coping. 

Finalità dei film in terapia

Attraverso la visione dei film come strumento terapeutico, si attua un processo di cambiamento, dove sono implicati dei meccanismi. Ad esempio, rientrano quattro dimensioni. Esse sono:

  • le cognizioni, che rappresentano ciò che una persona pensa. Quindi credenze, pensieri e obiettivi. Come pure desideri, bisogni e valori;
  • i comportamenti, che sono tutto ciò che una persona fa per raggiungere un obiettivo;
  • le emozioni, cioè ciò che la persona sente. Quindi ciò che spinge a prendere decisioni e ad esplorare il mondo;
  • il contesto, che è l’ambiente che circonda l’individuo, e influenza le modalità del cambiamento, sia dal punto di vista culturale e sociale. Come pure quello fisico e relazionale.

Come funzionano i film nella psicoterapia?

Per raggiungere le finalità della psicoterapia, ci si avvale delle metafore. Queste diventano un metodo per esporre il paziente all’argomento della terapia. Infatti, il film è una metafora visiva, ricca di codici comunicativi. Attraverso il film si può guardare alle esperienze della propria vita e vivere il momento presente con tutto ciò che contiene, Quindi anche dolore e disagio. 

L’ipotesi è quella di cambiare per poter accrescere le motivazioni e apportare i benefici dei comportamenti. 

Ciò avviene attraverso la formazione di immagini mentali che promuovono l’immaginazione. Per ‘immagini mentali’ si intende un prodotto dell’attività della mente. Per immaginazione si intende una forma di produzione creativa del pensiero, con regole di funzionamento specifiche. 

Attraverso la visione di film che vengono proposti ai pazienti con un criterio preciso, a seconda del loro disagio o della patologia che manifestano, è possibile andare a utilizzare il film come strumento utile per la malattia che manifesta e che è stata diagnosticata.

Effetti dei film come strumento terapeutico 

Gli effetti della visione dei film sono sempre prevedibili. Infatti, possono essere:

positivi, nel caso in cui la persona affetma di stare meglio. In tal caso si procede portando il paziente a fare ogni giorno una piccola cosa concreta, e questo corrisponde alla cosiddetta ‘logica della credenza’;

negativi, nel caso in cui l’individuo immagina un finale disastroso , motivando con ‘ tanto le cose andranno così’. Accade che quando mette per iscritto tutte quelle cose che dovrebbe fare per peggiorare la situazione, se ne genera avversione e, spontaneamente tenderanno a metterle in pratica. Questa è detta ‘logica della contraddizione’.

Il ruolo del terapeuta 

A prescindere dalla reazione del paziente al film, il messaggio che il terapeuta, sempre con l’ausilio della visione del film, deve trasmettere è che ciascuno di noi e’ il ‘costruttore’ della propria realta’. E in ambito  emotivo, ci e’ consentito scegliere come gestire una situazione conflittuale, problematica e dolorosa, piuttosto che subirla.

Il terapeuta deve porre attenzione Alla distanza che il paziente prende tra se stesso e il personaggio con cui si eventualmente identifica.

La trama è una metafora

La trama non va considerata come una rappresentazione della vita del paziente di per se’. Serve come metafora per gli aspetti della storia del paziente. 

Il film non e’ riducibile a quello che mostra. Rappresenta anche ciò che permette di far emergere. Infatti, permette di far affiorare aspetti particolari.

Il ‘potere’ della relazione terapeutica

Anche durante l’utilizzo dei film in terapia, va instaurata la ‘relazione terapeutica’. È importante perché sia il paziente sia il terapeuta riconoscono reciprocamente nei loro rispettivi ruoli, all’interno di un setting predefinito e stabile, un obiettivo condiviso.

Si parla di ‘potere’ della relazione terapeutica perché si fa riferimento all’andamento e all’esito della terapia. Quindi, si

deve creare un clima empatico e di collaborazione. Come pure di cambiamenti del clima emotivo all’interno della relazione. Insieme, si lavora alla realizzazione di un progetto che è comune. 

https://www.periodicodaily.com/il-colloquio-in-psicologia/

Donatella Palazzo
Donatella Palazzo
Psicologa individuale, familiare e di coppia, e scrittrice. Sessoanalista (Istituto Italiano di Sessoanalisi e Dinamiche Sessuali). Specialista delle Risorse umane. Progettista in ambito sociale e scolastico. Membro dello Staff della Casa Editrice Noitrè. L'attività comprende, tra l'altro, la valutazione dei contributi di prossima pubblicazione, l'organizzazione degli eventi da presentare al pubblico e altro in ambito culturale.

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