giovedì, Aprile 18, 2024

Contanti? No grazie

In un paese dove l’evasione fiscale è stimata attorno ai 190 miliardi di euro l’anno, la presa di posizione dei politici contro la tracciabilità dei pagamenti attraverso l’utilizzo di carte di credito o di debito (bancomat) ha del surreale.

Le opposizioni attaccano il governo: la nota della responsabile comunicazione di Forza Italia, Deborah Bergamini, si commenta da sola: “La logica sottostante l’introduzione dell’obbligo del Pos per commercianti e professionisti é diametralmente contraria alla competitività: si colpiscono le imprese per aiutare (ancora!) le banche […] imprenditori e professionisti non possono essere trattati, indistintamente, come nemici o potenziali evasori, ma sono una risorsa da sostenere e valorizzare. Non si può contrastare l’evasione punendo chi lavora”.

i limiti all’uso del contante e la stretta sugli esercenti che non accettano pagamenti elettronici ha trovato molti oppositori anche all’interno della coalizione di governo

Ma i limiti all’uso del contante e la stretta sugli esercenti che non accettano pagamenti elettronici ha trovato molti oppositori anche all’interno della coalizione di governo; il Movimento 5stelle, preoccupato per il suo bacino elettorale, motiva la sua opposizione alla contrapposizione tra grandi e piccoli evasori, a suo dire non meritevoli di entrare nel mirino del fisco. La posizione di Renzi è nota: nella sua finanziaria del 2013 aveva alzato l’uso del contante da 1.000 a 3.000 euro per favorire il rilancio dei consumi, poco male se in “nero”.

la preoccupazione dei politici di perdere il consenso di un elettorato in realtà favorevole e non contrario all’evasione fiscale

Argomentazioni surreali, insomma, che rivelano, ancora una volta, la preoccupazione dei politici di perdere il consenso di un elettorato in realtà favorevole e non contrario all’evasione fiscale.

Certo: il problema delle commissioni esiste (mediamente dell’1%: su 10 euro, 10 centesimi), ma, aldilà di una contrattazione del governo con gli Istituti di credito, il possibile gettito recuperato per l’erario sarebbe tale da compensare abbondantemente i costi, sia per gli esercenti che per le famiglie. Per non parlare delle risorse da destinare al welfare.

Non esiste, insomma, una sola ragione per opporsi alla tracciabilità dei pagamenti, se non quella di continuare ad evadere.

Non esiste, insomma, una sola ragione per opporsi alla tracciabilità dei pagamenti, se non quella di continuare ad evadere. Ed è nell’evidenza di una quota così ampia dei cittadini che nel tempo ha sostenuto una politica che difende i propri interessi personali a discapito della collettività, sta tutto il problema.

Chi sottrae risorse alla collettività, penalizza il funzionamento dei servizi, dalla sanità, alla scuola, all’ambiente, alla mobilità; ruba qualcosa di tutti di cui anche lui usufruisce. Se l’espressione del voto restituisce solo l’egoismo di un possibile privilegio personale a scapito degli altri, la democrazia si svuota di ogni significato. E non si tratta di un concetto astratto, ma della vita di tutti i giorni di ognuno di noi.

Massimiliano De Luca
Massimiliano De Lucahttp://www.massimilianodeluca.it
Sono nato a Firenze nel 1968. Dai 19 ai 35 anni ho speso le mie giornate in officine, caserme, uffici, alberghi, comunità – lavorando dove e come potevo e continuando a studiare senza un piano, accumulando titoli di studio senza mai sperare che un giorno servissero a qualcosa: la maturità scientifica, poi una laurea in “Scienze Politiche”, un diploma di specializzazione come “Operatore per le marginalità sociali”, un master in “Counseling e Formazione”, uno in “Programmazione e valutazione delle politiche pubbliche”, un dottorato di ricerca in “Analisi dei conflitti nelle relazioni interpersonali e interculturali”. Dai 35 ai 53 mi sono convertito in educatore, progettista, docente universitario, ricercatore, sociologo, ma non ho dimenticato tutto quello che è successo prima. È questa la peculiarità della mia formazione: aver vissuto contemporaneamente l’esperienza del lavoro necessario e quella dello studio – due percorsi completamente diversi sul piano materiale ed emotivo, di cui cerco continuamente un punto di sintesi che faccia di me Ein Anstàndiger Menschun, un uomo decente. Ho cominciato a leggere a due anni e mezzo, ma ho smesso dai sedici ai venticinque; ho gettato via un’enormità di tempo mentre scrivevo e pubblicavo comunque qualcosa sin dagli anni ‘80: alcuni racconti e poesie (primo classificato premio letterario nazionale Apollo d’oro, Destinazione in corso, Città di Eleusi), poi ho esordito nel romanzo con "Le stelle sul soffitto" (La Strada, 1997), a cui è seguito il primo noir "Sotto gli occhi" (La Strada, 1998 - segnalazione d’onore Premio Mario Conti Città di Firenze); ho vinto i premi Città di Firenze e Amori in corso/Città di Terni per la sceneggiatura del cortometraggio "Un’altra vacanza" (EmmeFilm, 2002), e pubblicato il racconto "Solitario" nell’antologia dei finalisti del premio Orme Gialle (2002). Poi mi sono preso una decina di anni per riorganizzare la mia vita. Ricompaio come finalista nel 2014 al festival letterario Grado Giallo, e sono presente nell’antologia 2016 del premio Radio1 Plot Machine con il racconto "Storia di pugni e di gelosia" (RAI-ERI). Per i tipi di Delos Digital ho scritto gli apocrifi "Sherlock Holmes e l’avventura dell’uomo che non era lui" (2016), "Sherlock Holmes e il mistero del codice del Bardo" (2017), "Sherlock Holmes e l’avventura del pranzo di nozze" (2019) e il saggio "Vita di Sherlock Holmes" (2021), raccolti nel volume “Nuove mappe dell'apocrifo” (2021) a cura di Luigi Pachì. Il breve saggio "Resistere è fare la nostra parte" è stato pubblicato nel numero 59 della rivista monografica Prospektiva dal titolo “Oltre l’antifascismo” (2019). Con "Linea Gotica" (Damster, 2019) ho vinto il primo premio per il romanzo inedito alla VIII edizione del Premio Garfagnana in giallo/Barga noir. Il mio saggio “Una repubblica all’italiana” ha vinto il secondo premio alla XX edizione del Premio InediTO - Colline di Torino (2021). Negli ultimi anni lavoro come sociologo nell’ambito della comunicazione e del welfare, e svolgo attività di docenza e formazione in ambito universitario. Tra le miei ultime monografie: "Modelli sociali e aspettative" (Aracne, 2012), "Undermedia" (Aracne, 2013), "Deprivazione Relativa e mass media" (Cahiers di Scienze Sociali, 2016), "Scenari della postmodernità: valori emergenti, nuove forme di interazione e nuovi media" (et. al., MIR, 2017), Identità, ruoli, società (YCP, 2017), "UniDiversità: i percorsi universitari degli studenti con svantaggio" (et. al., Federsanità, 2018), “Violenza domestica e lockdown” (et. al., Federsanità, 2020), “Di fronte alla pandemia” (et. al., Federsanità, 2021), “Un’emergenza non solo sanitaria” (et. al., Federsanità, 2021) . Dal 2015 curo il mio blog di analisi politica e sociale Osservatorio7 (www.osservatorio7.com), dal 2020 pubblicato su periodicodaily.com. Tutto questo, tutto quello che ho fatto, l’ho fatto a modo mio, ma più con impeto che intelligenza: è qui che devo migliorare.

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