mercoledì, Aprile 24, 2024

“Come possiamo fidarci del vaccino russo senza dati di prova?”, i dubbi degli scienziati

Il presidente russo Vladimir Putin ha dichiarato che la Russia ha registrato il primo vaccino anti-covid, sviluppato dall’istituto Gamaleya di Mosca. Tuttavia, gli scienziati si chiedono: “Come possiamo fidarci di un vaccino russo senza dati di prova?”.

“Come possiamo fidarci del vaccino russo?”

Ieri il presidente russo Vladimir Putin ha dichiarato che la Russia è il primo Stato al mondo a registrare il vaccino contro il coronavirus. Ha dichiarato che a produrlo è stato l’istituto Gamaleya di Mosca. Davanti alle televisioni di Stato, Putin ha affermato: “Abbiamo registrato il primo vaccino anti-covid prodotto dall’istituto Gamaleya. So che funziona in modo abbastanza efficace, forma una forte immunità e, ripeto, ha superato tutti i controlli necessari. L’ho anche somministrato a una delle mie figlie”.

Dopo queste dichiarazioni, gli scienziati hanno lanciato l’allarme, dicendo che con meno di due mesi di test sull’uomo e senza dati di prova completi è difficile fidarsi di questo vaccino.

Gli immunologi e gli esperti di malattie infettive hanno infatti dichiarato che la Russia, con la fretta di essere la prima nella corsa globale per sviluppare un vaccino contro la malattia pandemica, non ha ancora condotto prove su larga scala per dimostrare se realmente funziona. Hanno inoltre affermato che le dichiarazioni di Putin sul vaccino sono sconsiderate.

Gli scienziati hanno anche aggiunto che con così pochi mesi di test sull’uomo, i potenziali effetti negativi del vaccino potrebbero non essere rilevati.

Le dichiarazioni degli esperti

Un esperto del Genetics Institute del University College di Londra, Francois Balloux, ha affermato: “La decisione di Mosca è sconsiderata e sciocca. La vaccinazione di massa con un vaccino testato in modo inappropriato non è etica. Qualsiasi problema con la campagna di vaccinazione russa sarebbe disastroso per i suoi effetti negativi sulla salute. Ma anche perché la popolazione diverrebbe scettica nei confronti di un vaccino”.

Gli fa eco a queste parole il professore di Immunologia dell‘Imperial College di Londra, Danny Altmann. Questi dichiara che il danno collaterale derivante dall’applicazione di qualsiasi vaccino che non è ancora noto per essere sicuro ed efficace esacerberebbe i nostri attuali problemi in modo insopportabile.

Gli esperti hanno quindi tutti affermato che la mancanza di dati pubblicati sul vaccino russo, compreso il modo in cui è prodotto e i dettagli sulla sicurezza, lasciano gli scienziati, le autorità sanitarie e il pubblico all’oscuro.

Le altre società del mondo come ad esempio la Moderna statunitense, la Pfizer e AstraZeneca, hanno affermato che sapranno dire se i loro vaccini funzionano soltanto entro la fine di quest’anno. Hanno promesso che pubblicheranno i dati della sperimentazione.


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