sabato, Luglio 27, 2024

Come il caffè ci allungherà la vita… se lo prepareremo correttamente

Aromatizzato, nero, lungo, macchiato, ristretto… Il caffè è tra le bevande più amate al mondo e per molti di noi potrebbe essere impensabile iniziare la giornata senza.
Oggi i fan dei preziosi chicchi tostati e macinati avranno una scusa in più per consumare l’ingrediente della loro bevanda preferita, che ormai si è dimostrato essere un ottimo alleato per aiutarci a vivere più a lungo, più in salute e – perché no? – più felici.

A patto di prepararla nel modo corretto.

Più che un piacere, un rito.

Ma il caffè non è più solo un appagamento dei sensi: recenti studi, infatti, hanno dimostrato che se preparato nel modo corretto – e filtrato – il caffè potrebbe influire positivamente sulla salute generale dell’organismo tanto da farci guadagnare in longevità.

Mercoledì, sull’European Journal of Preventive Cardiology è stato pubblicato un articolo firmato da Dag Thelle, ordinario del Dipartimento di medicina pubblica dell’Università di Göteborg, in Svezia. 

Secondo il professor Thelle “Il caffè non filtrato contiene sostanze che aumentano il colesterolo nel sangue. L’uso di un filtro le rimuove e riduce il rischio di arresti cardiaci e morte prematura”.

Il nostro studio” ha aggiunto l’accademico “fornisce prove schiaccianti circa il legame esistente tra metodi di preparazione del caffè, rischio cardiovascolare e longevità”.

Brutta notizia per gli estimatori della French press o dei metodi di preparazione del caffè turco e greco, ma un’ottima notizia per noi italiani. 

Come osserva Thelle per evitare danni al sistema cardiovascolare è necessario filtrare il caffè per eliminare quelle sostanze che potrebbero rivelarsi dannose per il nostro organismo e influire sulla probabilità di sviluppare problemi cardiaci. 

Lisa Drayer, dietista e collaboratrice della CNN, ha spiegato che “Il caffè non filtrato, come il caffè greco e turco – che viene bollito – o il caffè prodotto nella French press contiene una maggiore quantità di cafestol e kahweol, sostanze chimiche presenti nelle goccioline di olio che galleggiano nel caffè e nei fondi”.

L’esperta ha riferito che “Queste sostanze possono incrementare i livelli di trigliceridi e colesterolo LDL”. 

Pertanto, il miglior modo di consumare il caffè è quello di filtrarlo “ad esempio con un filtro di carta, che può aiutare a intrappolare queste sostanze chimiche” disciolte nella parte oleosa dei chicchi.

I benefici del consumo (morigerato) di caffè

In Norvegia si è recentemente concluso uno studio di durata ventennale che ha testato gli effetti di un consumo abituale di caffè su un campione di oltre mezzo milione di uomini e donne di età compresa tra i 20 e i 79 anni.

I risultati hanno mostrato che il consumo di caffè bollito e non filtrato era in grado di aumentare il rischio di morte nei soggetti di età pari o superiore ai 60 anni per complicanze a livello cardio vascolare.

Al contrario, assumere regolarmente caffè filtrato – magari attraverso un filtro di carta – si è rivelato apportare benefici maggiori rispetto al non consumare per nulla la bevanda.

Il caffè filtrato è stato ricollegato a un rischio di mortalità in generale solo nel 15% dei casi e la percentuale scende al 12% se si considerino i decessi dovuti a malattie cardiovascolari, dato certamente inferiore al 20% dei soggetti che abbiano sviluppato malattie cardiache che non non prevedessero nella loro dieta un consumo abituale di caffè.

In effetti, dagli studi condotti si è potuto osservare che coloro che assumevano da una a quattro tazzine di caffè filtrato al giorno presentavano un rischio di mortalità più basso. 

La constatazione secondo la quale chi consumi la bevanda filtrata presenti condizioni di salute migliori rispetto a chi non beva affatto caffè non potrebbe essere spiegata da altre variabili quali l’età, il sesso o lo stile di vita” ha precisato Thelle e ha aggiunto: “Pertanto riteniamo il risultato attendibile”.

I nuovi dati fanno eco a diversi studi che attestano i benefici sulla salute derivanti da un consumo moderato di caffè.

Secondo l’American Heart Association il caffè – che ora sappiamo di dover consumare preferibilmente dopo averlo filtrato – influisce positivamente sulla concentrazione, migliora l’umore e le prestazioni fisiche.

Nel 2017 il British Medical Journal aveva pubblicato un importante studio che, dopo aver preso in considerazione oltre 200 parametri medico-scientifici, era giunto alla conclusione per la quale sarebbe consigliato consumare da una a quattro tazze di caffè nero al giorno per trarre i migliori benefici sull’organismo.

In queste dosi il caffè aiuterebbe a ridurre il rischio di sviluppare malattie cardiovascolari, diversi tipi di malattie oncologiche, disturbi neurologici, metabolici ed epatici così come avrebbe effetti positivi sulla longevità in generale.

Altri test hanno evidenziato che un consumo regolare di caffè ridurrebbe il rischio di melanoma, infarto, sclerosi multipla, diabete di tipo 2, malattie epatiche, cancro alla prostata, morbo di Alzheimer, dolori posturali e molto altro.

Attenzione, però. “In medio stat virtus” per cui è meglio non abbandonarsi al caldo aroma senza freni inibitori e consumare comunque la bevanda con accortezza. 

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