Corrado Cagli vive l’arte con intensità, ricettivo a stimoli che lo portano a sperimentare e a trovare in ogni forma di espressione un proprio stile. Artista copernicano, lo definisce Carlo Ludovico Ragghianti, per la ricerca formale e tecnica, il coraggio di uscire dagli schemi. Da oggi Museo Novecento di Firenze propone il suo lavoro in una mostra che sarà visitabile fino al 20 ottobre.
Corrado Cagli e la pittura murale su vasta scala
Come presenta l’artista copernicano la mostra a Museo Novecento?
Il percorso espositivo mette in risalto la sua versatilità, esibendo sculture, disegni, cartoni per arazzi e produzione grafica. In mostra ci sono le opere a encausto e realizzate con la polverizzazione a aerografo del colore. Si possono ammirare i lavori in cui sviluppa una mediazione materia-immagine, come il ciclo Carte. Un procedimento che porta l’attenzione sulla costituzione del soggetto e la qualità mentale della raffigurazione. Ci sono anche opere relativa all’esperienza delle persecuzioni fasciste.
Il lascito alla città di Firenze
La mostra presenta i lavori che gli eredi di Corrado Cagli hanno lasciato alla città dopo l’alluvione del 1966. Sono esposte anche due opere della Collezione Alberto Della Ragione e un dipinto che l’artista ha dato a Museo Novecento. Fanno parte della donazione Autoritratto del 1936, L’Angelica del 1934 e Baloyannis risalente al 1952. C’è anche l’arazzo su lana Agostino del 1962 e De Cummings, inchiostro su carta telata del 1964.
L’artista copernicano e I boscaioli
Un lavoro in cui predomina la tonalità ocra del paesaggio e anche dei corpi dei lavoratori. I boscaioli hanno legato una pianta e la tirano; si trovano su una costa in cui non sono presenti altre piante. L’artista riproduce quindi un’attività che il gruppo di persone tra svolgendo al crepuscolo, lontano dalla comunità. La mostra è visitabile a esclusione di giovedì dalle 11 alle 20 con ultimo ingresso un’ora prima della chiusura.
Immagine da cartella stampa.