Rosso Conero si converte ai rosati e bollicine

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Vino Rosso Conero

Il Rosso Conero vira su rosati e bollicine. Il Consorzio va verso nuove forme di vinificazione e ha fatto richiesta per il riconoscimento della bag-in-box nel disciplinare. Tutto per conquistare il Nord Europa. Non per controbattere, ma negli anni passati il consorzio stava crescendo alla grande. La conquista del mercato europeo con il vino in cartone è veramente triste.

Il Rosso Conero va verso nuove forme di vinificazione per un mercato inutile e incompetente?

Sembra proprio una bubbola confermata. Da un lato la Doc marchigiana punta a spingere il rosato e la spumantizzazione con metodo classico, dall’altro ha già depositato a Roma la modifica che introduce il bag-in-box, la tanica con rubinetto. Puntando tristemente sui mercati del Nord Europa, e tutto in nome del risparmio energetico in produzione. Quindi la domanda nasce spontanea: aumento della qualità e aumento del prezzo non vi piace di più?

Si parla di una vendemmia difficile

Il Conero è la Doc che attraversa il momento più difficile nel vigneto-Marche. La vendemmia 2020 è stata scarsa, dato che la siccità ha portato un abbassamento della produzione. In questo momento non ha fatto che bene, e alla fine, gestendo la sovramaturazione, potrebbe uscirne un’annata bellissima. Rimane però la necessità di uno scatto di reni per ritrovare dinamismo. Si gestiscono con la vendemmia precoce e possono guadagnare dalla salinità e dai terreni calcarei, che rendono peculiare l’espressione di aromi importanti del Montepulciano. Puntiamo a metterlo nella Docg in fin dei conti se l’ha fatto il Prosecco. Non è più solo una questione di posizionamento all’estero. Oggi ci sono confezioni bellissime, che rappresentano un’offerta ecosostenibile e capace di tutelare il vino”.

Rosso Conero: prima denominazione regionale

Composto per un minimo di 85% da Montepulciano e dal 15% di Sangiovese, il Rosso Conero Doc è protagonista della produzione marchigiana. Circa 260 gli ettari distribuiti nei comuni di Ancona, Offagna, Camerano, Sirolo, Numana e parte dei comuni di Castelfidardo ed Osimo, garantiscono continuità. Di colore rosso rubino e con una discreta tannicità, il Rosso Conero ha corpo e fragranza. Per il suo affinamento non viene necessariamente impiegato il legno, poiché è capace di una buona evoluzione in bottiglia. Dal 2004 è riconosciuta la Docg Riserva, che può esprimere tutto il potenziale del vitigno e per cui può essere utilizzato Montepulciano in purezza. La selezione delle uve e la raccolta posticipata rispetto alla Doc permettono in questo caso una maturazione ottimale con piena concentrazione degli zuccheri nell’acino. L’affinamento, che richiede 24 mesi, consente di ottenere un vino di buona caratura. Capace di mantenersi per lunghi anni. Autentica eccellenza regionale, la Doc Rosso Conero conta appena 15 aziende impegnate nella vinificazione e 21 imbottigliatori. ora si prepara a svendersi all’estero.


Affittare un vigneto e produrre il vino da soli? Ora si può