Zurabishivli. La presidente georgiana che punta all’Europa

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In un’Europa sempre più in bilico tra equilibri precari politici tra stati e Brexit, si rafforzano sempre più in maniera binaria le fazioni tra europeisti convinti ed euroscettici.
Al di fuori di questa situazione poi orbitano decine di paesi, principalmente dell’ex Unione Sovietica, che fanno l’occhiolino all’Unione Europea, mirando ad una futura annessione.

Tra questi c’è la Georgia, spinta dalla sua presidente, la convinta europeista Salome Zurabishivli che durante una conferenza a Vilnius, la capitale della Lituania, ha fortemente affermato come si possa essere europei, comportarsi come europei e seguire le leggi dell’Unione Europea anche senza farne parte, sottolineando come questa sia la strada che il paese da lei guidato, seguirà.

La Georgia, paese da sempre con un’identità e una posizione geografica divisa tra mondo occidentale e mondo orientale, mira all’Europa come obiettivo di stabilità economica, sociale e politica, con l’obiettivo di allontanarsi sempre più dalla sfera d’influenza russa.

Anche se l’entrata ufficiale di Tbilisi sembra ancora lontana nel tempo (sono stati di recente rinviati i negoziati per l’entrata nell’Unione Europea di Macedonia del Nord e Albania) le affermazioni della Zurabishivli puntano a preparare il terreno, anticipando l’allineamento della Georgia a standard economici e di garanzia del rispetto dei diritti umani indispensabili per l’entrata del paese in UE.

Salome Zurabishivli è stata eletta nel 2018 con un programma estremamente chiaro che mirava alla NATO e alle politiche europee, allontanando senza guerre e tensioni i georgiani dalla Russia.

Cresciuta in Francia e per lavoro cittadina del mondo, la presidente è tornata nel suo paese di origine nel 2003 come ambasciatrice (senza cittadinanza georgiana ottenuta solamente successivamente sotto l’allora presidente Mikheil Saakashvili, che la nominò anche Ministro Degli Esteri).

Negli ultimi anni la Georgia sta sempre di più conoscendo la vicinanza all’Europa grazie anche ai sempre più numerosi voli low cost (una delle ultime connessioni inaugurate e il volo diretto bisettimanale Bologna – Kutaisi disponibile dall’autunno 2019) che collegano la nazione ai principali aeroporti del Vecchio Continente, incentivandone il turismo e una vicinanza all’identità europea. Il trend generale del turismo sul territorio georgiano sembra però in discesa (-13,3% nel 2019 rispetto allo stesso periodo dello scorso anno) per via della diminuzione dei turisti provenienti dalla Russia, per via del flight ban, cioè il divieto di connessioni aeree imposto dal presidente russo Vladimir Putin, in risposta alle proteste nella capitale georgiana contro le occupazioni di Mosca nelle regioni di Abkhazia e Tskhinvali.