sabato, Luglio 27, 2024

Tensione nel M5S: Grillo non molla e Conte lascia?

Ecco che vi è di nuovo tensione nel M5S. Potrebbe accadere di tutto. Lo scontro al vertice tra il nuovo leader in pectore Giuseppe Conte e il fondatore Beppe Grillo sembra essere vicino a un punto di non ritorno. Intanto incombono scadenze decisive, come la presentazione delle liste per le Amministrative e la definizione delle alleanze.

Tensione nel M5S: per Conte la situazione è paralizzata


Conte sul caso Grillo: il leader del M5s prende le distanze


Davanti al muro con tanto di filo spinato di Grillo, Conte ha deciso di non rilasciare dichiarazioni pubbliche. Questo perché, come dichiarato dall’ex premier in una confidenza ai suoi fedelissimi: “Se dovessi reagire a caldo, non ci sarebbero più le condizioni per andare avanti”. I paletti imposti da Grillo, che non ha nessuna intenzione di passare per incompetente ma vuol restare il garante con tutti i poteri enormi che ne derivano secondo l’attuale statuto, lasciano pochissimi margini di manovra nella trattativa. Per Conte la situazione è paralizzata su una diarchia, due capi che si marcano stretti e di fatto rischiano di non muovere un passo. Eppure, Conte ricorda come fosse stato proprio Grillo a volergli dare pieni poteri nel Movimento. Era solo febbraio, quando l’unico ostacolo insormontabile sembrava lo scontro con Davide Casaleggio e l’associazione Rousseau. Invece il tifone Grillo ha preso l’ennesima rotta impazzita. Il Movimento ora rischia concretamente di spaccarsi.

Conte pronto a lasciare?

Le speranze di Giuseppe Conte, così come di buona parte dei big grillini, di ascoltare toni distensivi da parte di Beppe Grillo si sono frantumate. Ieri, al faccia a faccia con i parlamentari grillini, il fondatore del Movimento si è fatto sentire come un tornado impetuoso. La giornata che doveva riaprire il dialogo tra il garante e l’aspirante capo politico del Movimento è finita malissimo. Tale giudizio amaro è condiviso dallo stesso Conte, che ora è sempre più vicino dal rinunciare, lasciando a Grillo quel che resta del M5s. Sarebbero rimasti spiazzati tutti i mediatori che, soprattutto negli ultimi giorni, avevano tentato di riconciliare i due, provando fino all’ultimo a farti incontrare. Per poi ottenere solo una telefonata in serata, tutt’altro che pacifica.

Tensione nel M5S: anche gli altri partiti non sono messi bene

Se il Movimento vive il suo peggior momento, le cose non vanno benissimo nelle altre forze politiche. Il Pd, esaurita la fase delle primarie, deve adesso trovare la formula per vincere la partita col Centrodestra a Roma. Si tratta di un appuntamento la cui caratura politica non sfugge a nessuno. Per Enrico Letta, che aveva scommesso molto sul rapporto con i Cinquestelle, le ultime vicende grilline sono motivo di inquietudine: i voti eventualmente persi dal M5S andranno a sinistra o si disperderanno? Nel Centrodestra, l’unità di intenti non riesce a tramutarsi in quel partito unico che Silvio Berlusconi vagheggia ma che non trova pari entusiasmo nelle altre componenti della variegata area dei cosiddetti moderati.

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