Nuove proteste di massa contro l’amnistia per i separatisti catalani in Spagna. Migliaia di persone hanno marciato a Madrid al grido “Sanchez traditore”.
Nuove proteste in Spagna contro l’amnistia
Ennesima giornata di proteste in Spagna contro la proposta del governo Sanchez di concedere l’amnistia ai separatisti catalani. Circa 170mila persona hanno marciato per le strade di Madrid in quella che le autorità hanno definito la più grande protesta fino ad oggi. I manifestanti hanno sventolato la bandiera spagnola e tenevano cartelli con la scritta “Sanchez traditore” e “Non vendere la Spagna”. “Sanno che non hanno i voti per fare quello che stanno facendo. Ecco perché glielo diciamo con questa manifestazione”, ha detto il leader del Partito popolare Alberto Nunez Feijoo. Alla protesta era presente anche il leader del partito di estrema destra Vox, Santiago Abascal, che ha affermato che l’amnistia è “grave quanto un colpo di stato”.
L’amnistia per i separatisti catalani
Il leader del partito socialista PSOE, Pedro Sanchez, nel tentativo di ottenere la maggioranza per formare un nuovo governo, ha deciso di fare un accordo con i partiti indipendentisti catalani, Junts e ERC. Nell’accordo, Sanchez ha promesso di concedere l’amnistia a circa 400 persone coinvolte nella richiesta di indipendenza della Catalogna del 2014. Il referendum sull’indipendenza era stato dichiarato illegale dai tribunali spagnoli e aveva provocato la peggiore crisi politica spagnola degli ultimi decenni. Sanchez ha difeso la legge, sostenendo che aiuterebbe ad allentare le tensioni in Catalogna. Tuttavia, è stato criticato, oltre che dagli oppositori, anche da quattro associazioni giudiziarie che hanno affermato che l’accordo di amnistia minaccia lo stato di diritto e la separazione dei poteri.
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