Se sei un amante di MOBY-DICK (ma anche no) devi leggere questi 3 libri

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Non so se sono un amante di Moby-Dick e se voglio davvero leggere altri libri come Moby-Dick. Ieri, nel suo articolo sul romanzo di Melville (che trovate qui), Fabio Fiorina ha scritto “Leggere altri libri come Moby Dick e la sua verità, se mai ce ne fossero, significa imbrigliarsi nella ricerca di una accettazione dell’emulazione come atto dovuto. La sua epica ci costringe a far caso a dettagli che la vita ci offre e che spesso evitiamo di osservare per non accettarne la dura franchezza“.

Moby Dick è lungo, è molto maschile, ci sono lunghe descrizioni di navi ed è stranamente ossessionato dal bianco. A conti fatti, non è il mio genere di libro, ma ha delle tematiche che sicuramente sono interessanti. Ecco perché, che tu sia un amante di Moby Dick non è essenziale per trovare interessanti i tre libri che ti suggerisco oggi.

Il Mare dell’estate di Tove Jansson

Il mare è un luogo esigente e mutevole. E, come il mare, i due personaggi della semplice storia di Jansson sono schizzinosi, scontrosi, irascibili e arroganti. Sono Sophia, 6 anni, e sua nonna, che condividono una casa su una piccola isola nel Golfo di Finlandia per l’estate. Sebbene i due personaggi possano essere molto infastiditi l’uno con l’altro, si amano anche profondamente e i loro silenziosi meandri filosofici sono spesso sostenuti dal mare la cui rabbia si alza e si abbassa per tutta l’estate. Questo libro è breve, a differenza di Moby Dick, ma può essere letto lentamente e preferibilmente in una calda giornata estiva.

Mumbro Jumbo di Ishmael Reed

“Chiamami Ishmael” è qualcosa che Ishmael Reed può effettivamente dire. Oltre a condividere un nome con il protagonista di Melville, Mumbo Jumbo di Reed non è esattamente una lettura come Moby-Dick. Reed è un arguto satirico che ritaglia pezzi e scritti da testi storici in questo piccolo libro allegro. Anche Melville estrae spezzoni da testi e documenti storici in “Estratti”, forniti dal “Sub-Sub-Bibliotecario”, all’inizio di Moby-Dick, e come Reed, Melville aveva un debole per l’umorismo.

Lo schiavista di Paul Beatty

Il romanzo di Paul Beatty del 2015 non ha nulla a che fare con la caccia alle balene. Ma il tono mordace e sarcastico di Beatty e l’impegno per la satira ricordano entrambi Melville. The Sellout (titolo originale) segue un narratore cresciuto da un padre single sociologo e sottoposto a numerosi esperimenti psicologici. Il risultato è un uomo stravagante che si propone di riportare sulla mappa la sua città natale di Dickens, in California, ripristinando la schiavitù e segregando la scuola superiore locale. E poi, finisce alla Corte Suprema. È impossibile spiegare tutto ciò che accade in questo romanzo, una divagante, divertente, confusa, acuta esplorazione della razza e della classe nell’America moderna.