martedì, Marzo 19, 2024

Salvo Montalbano e la ricerca costante della giustizia

La penna di Camilleri ci ha fatto dono di opere inestimabili, dal valore incommensurabile. Salvo Montalbano è il frutto delle tensioni morali, degli aneliti, delle speranze di Camilleri, scrittore che si è sempre battuto per cambiare ciò che doveva essere cambiato

Il personaggio e la personalità di Salvo Montalbano, la fantasiosa Vigata, i delitti, le indagini, i sentimenti ci hanno permesso di conoscere realtà meschine ma ci hanno permesso di conoscere anche la possibilità di cambiare quelle realtà attraverso una coscienza pulita, con la schiena dritta e con uno smisurato amore per la giustizia. Salvo Montalbano è questo: commissario, uomo, umano, innamorato della verità. Sempre pronto ad opporsi ai poteri forti, mai timoroso di squarciare i divieti, irruente contro la corruzione, contro la politica del “do ut des”, difensore dei deboli, combattivo e combattente nei confronti della malavita, della mafia, della violenza, dell’ipocrisia sociale.

Nessuno lo ha mai detto ma forse tutti speravano nell’eternità di Andrea Camilleri e forse anche in quella del commissario Montalbano. Il drammaturgo siculo ha lasciato questo mondo e di sicuro sarà approdato in una terra meravigliosa, una terra degna della bellezza dello scrittore. Ilare e leggero, ironico e serio, innamorato e appassionato, Andrea Camilleri ha raccontato la vita e la storia con semplicità e saggezza. Ha appassionato tutto il mondo con il suo dialetto, chiave spiritosa per accedere alla comprensione dell’umanità. Non ha mai scelto la comoda neutralità ma si è sempre schierato. Camilleri è stato sempre un minuzioso ricercatore della verità, valoroso difensore della libertà, di quella vera, di quella che gode di coscienza illibata, di dignità trasparente.

Le tensioni, gli aneliti e le emozioni del drammaturgo si sono sempre fatte largo nei romanzi dedicati al Commissario di Vigata. Chi è Montalbano? Salvo, per Camilleri, è un uomo prima di essere commissario «schietto e sensibile che seduce e appassiona per il suo linguaggio asciutto e verace; troppo concreto per credere alla felicità è un uomo che nella vita è stato felice per soli tre quarti perchè nell’altro quarto ha guardato se stesso mentre era felice». Per il suo personaggio, Camilleri ha scelto il nome Montalbano omaggiando lo scrittore spagnolo Manuel Montalbàn, ideatore di un altro famoso investigatore, Pepe Carvalho. Il drammaturgo siculo ha delineato degli elementi caratterizzanti della vita del commissario Montalbano, veri e propri topos: l’amore per la buona cucina, le buone letture, storie d’amore controverse e i modi poco convenzionali ma istintitivi e impetuosi per risolvere i casi.

La forma dell’acqua, Il cane di terracotta, Il ladro di merendine, La voce del violino, La gita a Tindari, L’odore della notte, Il giro di boa, La pazienza del ragno, La luna di carta, La vampa d’agosto, Le ali della sfinge, La pista di sabbia, Il campo del vasaio, L’età del dubbio, La danza del gabbiano, La caccia al tesoro, Il sorriso di Angelica, Il gioco degli specchi, Una lama di luce, Una voce di notte, Un covo di vipere, La piramide di fango, La giostra degli scambi, L’altro capo del filo, La rete di protezione, Il metodo Catalanotti, Il cuoco dell’Alcyon. Dall’inizio degli anni 90 sino alla morte, Andrea Camilleri ha messo tutta la sua anima nella stesura dei romanzi dedicati alle vicende del Commissario. Tutte le storie, divenute famose anche grazie alla serie TV de “Il commissario Montalbano”, si snodano sulla fantastica e immaginaria cittadina sicula Vigata. Montalbano è sempre alle prese con fatti, accadimenti, persone e sentimenti che gli permettono di scoprire il marciume che si nasconde dietro le false facciate. Il commissario risolve i casi con l’aiuto dei suoi fedelissimi Mimì Augello, Fazio, Catarella e anche grazie all’amore “complicato” che condivide con Livia.

Montalbano si trova sempre faccia faccia con omicidi ed esecuzioni tipici dell’organizzazione mafiosa, si ritrova sempre a combattere lo spietato clientelismo, a difendere i deboli dai soprusi della politica fasulla, combatte contro il nepotismo, s’imbatte in uccisioni passionali, in violenze dettate dal denaro. A Camilleri il plauso per aver dato la vita, con la sua penna e con la sua voce profonda e ancestrale, ad un personaggio vero anche se fittizio, amante della moralità, della verità e della giustizia. Montalbano è un moralista senza moralismi, vero e degno del ruolo che ricopre, incorruttibile e mestamente dolce, riservato ma gentile.

Anche Luca Zingaretti, celebre attore e interprete del Commisario Montalbano, ha detto addio al suo mentore e amico Camilleri con un saluto dolcissimo e commovente: «e invece è arrivato il momento di ricordare. Di cercare le parole per spiegare chi sarà per sempre per me Andrea Camilleri. Un Maestro prima di tutto, un uomo fedele al suo pensiero sempre leale, sempre dalla parte della verità che ha raccontato tutti noi e il nostro paese. Mancherai, è inevitabile, doveroso. Per la tua statura artistica, culturale, intellettuale e soprattutto umana. Le tue parole resteranno sempre con la stessa semplicità e con l’immensa generosità e saggezza con cui le hai condivise, da mente libera e superba quale sei […]».

Leggi anche https://www.periodicodaily.com/andrea-camilleri-e-morto-un-grande-lutto-nazionale/

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