sabato, Luglio 27, 2024

Salvini sul ddl Zan: “Si è detto troppo, il resto in Parlamento”

Che la Lega sia contraria all’approvazione del ddl Zan, la discussa legge contro l’omotransfobia, non è una novità. Matteo Salvini si è già espresso ampiamente sul ddl Zan, definendolo una “legge bavaglio”.

“Il ddl Zan è censura” ha detto il leader della Lega. “Rifiuto la strumentalizzazione semplicistica secondo cui chi sostiene la legge Zan è un evoluto progressista, mentre chi vi si oppone è un retrogrado medievale. C’è il rischio che si arrivi a voler bollare come sbagliate per legge posizioni condivise da milioni di italiani e ciò è profondamente antiliberale.”. E ha continuato: “La violenza è già reato. Io dico no a una legge che ostacoli la libertà di pensiero.”

Adesso, però, Salvini si è nuovamente espresso, invitando a mantenere il riserbo sull’argomento fino alla sua discussione in Parlamento.

Cosa ha detto Salvini sul ddl Zan?

“Sul disegno di legge Zan si è parlato tanto, fin troppo. Ci teniamo le nostre riflessioni in Parlamento.” Interpellato sul disegno di legge contro l’omotransfobia, all’esame della commissione Giustizia del Senato, il leader della Lega si è limitato a queste parole. Un invito, dunque, a porre fine alle discussioni sull’argomento, almeno finché non verrà discusso ufficialmente in Parlamento. D’altro canto, Salvini non ha mai fatto mistero della sua opinione sul ddl Zan, ed ogni nuova dichiarazione sarebbe ormai superflua. Zan: cosa cambierà?

Legge Zan: cosa cambierà?

Ma cosa cambierà davvero, qualora venisse approvata, la tanto discussa legge contro l’omotransfobia? Il disegno di legge andrebbe a modificare, in particolare, gli articoli 604-bis e 604-ter del codice penale, sui reati di propaganga e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale, etnica e religiosa. A tali motivi di discriminazione andrebbero aggiunti quelli legati a sesso, genere e identità di genere, orientamento sessuale e disabilità.

Inoltre, il ddl Zan amplierebbe la cosiddetta legge Mancino, che sanziona e condanna frasi, gesti, azioni e slogan aventi per scopo l’incitamento all’odio, alla violenza e la discriminazione per motivi razziali, etnici o religiosi. Anche in questo caso, ai comportamenti perseguibili si aggiungerebbero quelli lesivi per motivi di sesso, genere, identità di genere, orientamento sessuale e disabilità.

LEGGI ANCHE: Ddl Zan: non solo omofobia ma anche disabilità

Lavori in corso in Senato per il DDL Zan

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