sabato, Luglio 27, 2024

Ddl Zan: non solo omofobia ma anche disabilità

Il Ddl Zan, dal nome del suo relatore, il deputato Alessandro Zan, prevede anche la condanna delle discriminazioni sulla disabilità.

Il Ddl Zan e l’abilismo

Il disegno di legge prevede: “Misure di prevenzione e contrasto della discriminazione e della violenza per motivi fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere e sulla disabilità”. Attualmente in discussione, esso vuole intervenire inserendo accanto alle discriminazioni per razza, etnia e religione anche le discriminazioni per sesso, genere, orientamento sessuale e disabilità. Vuole, insomma, estirpare tutte le forme di violenza che provengono da un privilegio di abilismo. Ma cosa vuol dire abilismo? Con questa parola si intendono tutte quelle violenze fisiche e verbali perpetrate ai danni delle persone con disabilità. Non è un fenomeno marginale. A dimostrarlo sono i casi di violenza sui disabili che tutti i giorni sono segnalati all’opinione pubblica.

Cosa prevede il Ddl zan?

Con l’approvazione del disegno di legge Zan ci sarebbe l’istituzione di alcuni nuovi reati, di una Giornata contro le discriminazioni e lo stanziamento di fondi per iniziative di contrasto al fenomeno. Severe le pene previste: dalla reclusione fino a un anno e 6 mesi per chi istiga o commette atti di discriminazione. Fino ai quattro anni di reclusione per chi partecipa o favorisce le organizzazioni, le associazioni, i movimenti che hanno lo scopo di incitamento alla discriminazione o alla violenza delle suddette categorie. Seppure, sul fronte dell’abilismo, il Ddl Zan appare forse ancora un po’ troppo sbilanciato verso un paradigma di giustizia di tipo sanzionario, sicuramente è stato l’occasione per parlare della discriminazione contro le persone disabili e darle un nome.

L’obiettivo del disegno di legge Zan

L’obiettivo della proposta di legge non è circoscrivere delle categorie discriminate ma individuare assi di discriminazione. L’uso discriminatorio del potere esercitato dalla maggioranza “normale” colpisce trasversalmente tutte le minoranze e per questo andrebbe contrastato unendo le forze. Il Ddl Zan, quindi, vuole intervenire sui comportamenti individuali ma facendo capo all’intero sistema. Un sistema che risulta essere discriminatorio in quanto non considera le persone disabili come una risorsa per la collettività ma solo come un costo da ridurre.

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