sabato, Luglio 27, 2024

Riforma della Giustizia nel Recovery Plan: cosa prevede?

Nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, che Draghi dovrà presentare alla Commissione europea entro il 30 aprile, vi è la Riforma della Giustizia. Il quarto dei “sei pilastri” per accedere ai fondi di Next Generation EU. Sfruttando gli strumenti offerti dall’UE. Quale supporto ai Paesi europei a seguito delle criticità derivanti dalla diffusione dell’epidemia. Cosa prevede dunque la riforma della giustizia nel Recovery Plan? Analizziamola insieme.

Quali sono gli obiettivi della riforma della Giustizia nel Recovery Plan?

Migliorare l’efficienza della giustizia civile è una delle principali raccomandazioni che l’Unione Europea ha rivolto all’Italia. Pertanto assume una notevole rilevanza. In quanto ad essa sarà subordinata l’erogazione di una parte dei fondi del Recovery Plan. Sappiamo tutti che una giustizia lenta e inefficiente mortifica la crescita di un Paese. E i ritardi costano 2,5 punti di PIL all’anno. Quindi tutti gli interventi da attuare hanno come obiettivo la riduzione dell’arretrato. Abbattendo i tempi dei processi civili del 40%. E di quelli penali del 25%. Un modello basato sull’efficienza e sulla competitività. Ma tra gli interventi previsti nel Piano non vi è soltanto il miglioramento delle prestazioni degli Uffici giudiziari. C’è anche la digitalizzazione. Per incrementare la capacità del sistema di rispondere alla domanda degli utenti. E potenziare la tracciabilità delle procedure.


Leggi anche – Draghi e il Recovery Plan: a che punto siamo?


Cosa prevede la riforma?

Tra gli altri interventi previsti vi è inoltre il reclutamento straordinario di risorse umane aggiuntive da affiancare al giudice. Per agevolarlo nelle attività preparatorie del giudizio. E per sostenere il sistema. Nell’obiettivo dell’abbattimento dell’arretrato. E della riduzione della durata dei procedimenti civili e penali. Ma il corposo fascicolo contiene anche le riforme del processo civile e Alternative Dispute Resolution (ADR). La riforma della giustizia tributaria e del processo penale. E poi quella dell’Ordinamento giudiziario.

Inoltre per snellire la macchina, il Governo punta sull’approvazione dei disegni di legge delega per la riforma del processo penale e del processo civile entro il mese di giugno del 2021. Così da consentire l’approvazione dei decreti attuativi entro giugno 2022. Ci vorrà invece più di tempo per la riforma dell’ordinamento giudiziario e del Csm che, data la connessione dei temi, dovrà obbligatoriamente seguire la riforma del processo penale. 

Diletta Fileni
Diletta Fileni
Blogger e redattrice per il Periodico Daily guardo alla scrittura come esercizio di riflessione e di responsabilità, uniti a un impegno per invitare alla conoscenza. Laureata in Economia e Commercio.

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