Pyongyang-Seoul: scambio di missili tra le due Coree

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Scambio di missili Pyongyang-Seoul. Cresce la tensione tra le due Coree. Pyongyang ha lanciato 10 missili, uno dei quali è caduto nelle acque sudcoreane, spingendo Seoul ad utilizzare i propri missili terra-aria.

Scambio di missili Pyongyang-Seoul: cos’è successo?

Cresce la tensione tra la Corea del Nord e la Corea del Sud. Nei giorni scorsi, Pyongyang ha avvertito gli USA di una “potente” risposta qualora avrebbero proseguito le esercitazioni militari congiunte con la Corea del Sud. Ora, il governo nordcoreano è passato dalle parole ai fatti.  Pyongyang ha lanciato dieci missili, uno dei quali è caduto vicino alle acque sudcoreane, per la precisione a 57 km dalla città sudcoreana Seokcho. Il presidente sudcoreano, Yoon Suk-Yeol, ha affermato che considera il lancio di missili “un’invasione territoriale”. Il nuovo lancio di missili ha spinto Seoul a rispondere con i propri missili aria-terra verso il nord del confine marittimo delle due Coree. L’agenzia stampa Yonhap ha riferito che Yoon ha ordinato un’azione rapida per far pagare al Nord le provocazioni. Inoltre, il presidente ha invitato i militari a essere pronti per ulteriori provocazioni di alto livello da parte di Pyongyang.

Giappone convoca il Consiglio di sicurezza nazionale

Il Giappone ha convocato il Consiglio di sicurezza nazionale. “Questi ripetuti lanci di missili con una frequenza così elevata sono inaccettabili“, ha affermato il primo ministro giapponese Fumio Kishida.

Pyongyang contro le esercitazioni congiunte Washington-Seoul

L’ultima escalation delle tensioni nella penisola arriva dopo che Pyongyang ha chiesto a Washington e a Seoul di interrompere le esercitazioni militari su larga scala in corso. Il governo nordcoreano ha affermato che “tali provocazioni militari non possono più essere tollerate”. Dal canto suo, la Casa Bianca ha risposto che tali esercitazioni fanno parte del programma di formazione di routine degli Stati Uniti con la Corea del Sud. “Rifiutiamo l’idea che servano come una sorta di provocazione. Abbiamo chiarito che non abbiamo intenzioni ostili nei confronti della RPDC e li invitiamo a impegnarsi in una diplomazia seria e sostenuta”, ha affermato martedì il portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale della Casa Bianca Adrienne Watson.


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