Proteste in Perù: morto un giovane nella notte

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Martìn Vizcarra destituito

Infuria la protesta scoppiata per le strade di Lima, capitale del Perù, contro il neo Presidente ad interim Manuel Merino. Moltissime le persone che si sono riversate nelle vie della Capitale e in tante latre città peruviane. Striscioni e cori contro il nuovo governo che gli oppositori considerano illegittimo. La polizia in tenuta antisommossa ha usato gas lacrimogeni e e ci sono stati scontri con la folla che manifestava nella capitale mentre il Presidente Merino esortava i cittadini a mantenere la calma. Nonostante l’appello di Merino, proprio nella notte ci sono state le prime due vittime dei tumulti. Le proteste in Perù rendono decisamente instabile il nuovo governo del Paese.

Proteste in Perù: un governo illegittimo?

La pandemia nel Sudamerica ha registrato un altissimo numero di morti. Non solo, molti dei governi sono stati aspramente criticati per la gestione del Covid-19 e le proteste dei cittadini non sono mancate. Il 9 novembre il Congresso peruviano ha deciso di delegittimare il presidente Vizcarra poiché accusato di corruzione e criticato per i suoi provvedimenti per contrastare la crisi provocata dal coronavirus. Il Congresso ha chiesto la procedere con la procedura di impeachment nei confronti di Vizcarra. La presidenza è poi passata nelle mani di Manuel Merino, il capo del Congresso, che ha prestato giuramento il 10 novembre. Da quel momento le proteste si sono diffuse in tutto il Perù.

Le contestazioni

Le reazioni non si sono fatte attendere: decine di manifestanti sono stati arrestati in mezzo a un’ondata di manifestazioni in tutto il paese. I gruppi a sostegno della tutela dei diritti umani hanno denunciato l’uso eccessivo della forza contro manifestanti in maggioranza pacifici. Ieri migliaia di peruviani hanno voluto far sentire la propria voce contro il governo di Merino, giudicato illegittimo. Alcuni di essi si sono addirittura vestiti da Inca, affollando le strade di Lima e giungendo ad occupare la piazza centrale, San Martin e il Parque de Miraflores, nel pieno del quartiere turistico per esprimere la loro piena contrarietà a Merino.

“Amo il mio Perù, mi vergogno di chi governa”, “Merino non è presidente”, “il Congresso è una pandemia che non finisce”, questi alcuni degli slogan dei dissidenti. Gino Costa, centrista a sostegno dei manifestanti che ha votato contro l’impeachment, ha affermato:  “la gente difende la democrazia contro l’abuso di potere”.

Una lunga notte di proteste

I tumulti sono iniziati nel pomeriggio di sabato 14 novembre senza fermarsi. Durante la notte gli scontri tra manifestanti e polizia hanno preso una piega violenta tanto che due giovani di circa vent’anni hanno perso la vita. Solo a notte inoltrata il comitato che ha organizzato le proteste ha chiesto alla gente di disperdersi. Le violenze della polizia sono state condannate da numerose forze politiche, dall’Ufficio del Difensore del popolo e dalla stessa Corte costituzionale. La destituzione di Vizcarra ha causato un effetto destabilizzante all’interno del Paese che sarà difficile contenere. Questa situazione ha avuto un immediato riflesso all’interno del governo, con le dimissioni della maggior parte dei ministri.