Si sono concluse le elezioni parlamentari in Polonia, che hanno registrato un’affluenza record. Il partito d’opposizione guidato da Donald Tusk rivendica la vittoria. Falliscono invece i referendum in Polonia.
Elezioni in Polonia: Tusk rivendica la vittoria
Le elezioni parlamentari in Polonia si sono concluse con un’affluenza record. Si sono infatti recati alle urne il 72,9% dei polacchi aventi diritto. Secondo gli ultimi dati, il partito attualmente al governo Diritto e Giustizia (PiS) guidato da Jaroslaw Kaczyńsky ha ottenuto il 36,8% dei voti, mentre il partito d’opposizione, la Colazione Civica, guidato dall’ex primo ministro Donald Tusk ha ottenuto il 31,6% dei voti. Al terzo posto, con il 13,0%, si attesterebbe l’alleanza di centro-destra Terza Via, potenziale alleata di Tusk. Quarta, con l’8,6%, sarebbe l’alleanza social-democratica La Sinistra anch’essa possibile sostenitrice dell’ex-presidente Ue. Con questi risultati Tusk potrebbe formare un nuovo governo.
Il primo ministro uscente Mateusz Morawiecki ha affermato “Abbiamo vinto. Diritto e Giustizia è il vincitore delle elezioni parlamentari del 2023. Grazie. Viva la Polonia”. Tuttavia, Tusk ha affermato di essere lui il vincitore. “La Polonia ha vinto, la democrazia ha vinto, noi li abbiamo cacciati dal potere, è la fine di questo brutto periodo, è la fine del governo del PiS”, ha detto Tusk. “Questo giorno sarà ricordato nella storia come un giorno luminoso, la rinascita della Polonia“, ha aggiunto.
Kaczyńsky ha invece sottolineato che “ci aspettano giorni di lotta e di tensione”. “Se il PiS è davvero il partito più grande, ha il diritto di fare il primo tentativo di formare una coalizione. Che siamo al governo o all’opposizione, continueremo ad attuare il nostro progetto e non permetteremo che la Polonia sia tradita”, ha detto Kaczyńsky.
Falliscono i referendum in Polonia
I polacchi hanno anche votato per quattro referendum: accoglienza dei migranti, vendita degli asset statali a soggetti stranieri, innalzamento dell’età pensionabile e rimozione del muro al confine con la Bielorussia. Al contrario delle elezioni, l’affluenza ai referendum è stata bassa, solo del 40%. Per questo motivo i referendum non hanno raggiunto il quorum 50+1% e sono falliti.
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