Papa Pio IX – 1856: l’Enciclica Singulari Quidem

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Il 17 marzo 1856, Papa Pio IX pubblica la Lettera Enciclica dal titolo Singulari Quidem, che rivolge all’attenzione dell’Episcopato e clero austriaci. Di fatto, il pontefice intende porre fine agli argomenti nuovi sociali, come il razionalismo e l’indifferenza. A tal proposito, consegue l’esortazione della Chiesa, ad una formazione culturale della classe clericale. Ecco una frase dello scritto: “Voi vedete, Diletti Figli Nostri e Venerabili Fratelli, di quale vigilanza occorre dar prova, per impedire che il contagio di una peste tanto funesta infetti e distrugga miseramente le vostre pecore”.

Papa Pio IX chi è?

Papa Pio IX è l’ultimo sovrano dello Stato Pontificio, in cui regna dal 1846 al 1878. Inoltre, il Santo Padre risulta nella storia della Chiesa Cattolica, con la carica più lunga dopo San Pietro. In origine, Giovanni Pellegrino Ferretti nasce a Senigallia il 13 maggio 1792 e decede a Roma il 7 febbraio 1878. Ultimogenito tra nove fratelli, i genitori sono Girolamo Ferretti appartenente al casato dei conti Mastai e Caterina Solazzi.

Nel 1803, Giovanni compie gli studi classici, presso il Collegio dei Nobili di Volterra, dei Padri Scolopi. Durante il percorso scolastico, l’aspirante sacerdote interrompe gli studi per problemi di salute. A fronte di ciò, Giovanni ottiene l’esonero dal servizio di leva, nelle Guardie d’onore del Regno d’Italia.

Nel 1814, lo zio Ferretti canonico di San Pietro, ospita il nipote e diviene il suo insegnante, nella formazione studentesca, presso il Collegio di Roma. Di fatto, Giovanni prosegue il percorso formativo, nell’apprendimento della filosofia e teologia, dallo zio. L’anno seguente, lo studente entra come membro, nella Guardia Nobile Pontificia, ma le condizioni di salute precarie, lo costringono all’abbandono dell’Unità militare.

Durante lo stesso periodo, il religioso decide un pellegrinaggio a Loreto, per ringraziare sulla propria liberazione da Napoleone, la Madonna. Nel viaggio spirituale, l’ecclesiastico incontra Papa Pio VII, al quale confida la propria malattia. A ragion per cui, il Santo Padre esprime a Giovanni: “Crediamo che questo crudele male non vi tormenterà mai più”. Dopo tale frase, lo stato di salute dell’aspirante sacerdote migliora, fino alla scomparsa della malattia. In verità, Giovanni attribuisce il merito alla propria guarigione, per grazia della Vergine di Loreto.

Alla discesa del trono imperiale di Napoleone Bonaparte, il devoto, con l’appoggio del pontefice Pio VII raggiunge Roma. A fronte di ciò, Giovanni Ferretti riesce ad intraprendere un percorso accademico, presso l’Ateneo di Roma. Consegue l’alloggio del seminarista, in un istituto giovanile educativo dal nome Tata Giovanni, dove compie un apostolato per i poveri.

Papa Pio IX: il sacerdozio e la carriera religiosa

Nel 1817, Giovanni Ferretti ottiene gli ordini minori e seguono i titoli di suddiacono e diacono. Il 10 aprile 1819, l’ecclesiastico diventa sacerdote, con la nomina del cardinale Fabrizio Sceberras Testaferrata, anche vescovo di Senigallia. Di fatto, il prete offre servizio di apostolato, in aiuto a tutti i bisognosi della propria città di origine e come direttore del centro Tata Giovanni, di Roma.

Dagli anni Venti, il sacerdote diviene membro del gruppo politico del Cile, con la guida dell’arcivescovo Giovanni Muzi. Tuttavia, emerge una maggioranza governativa cilena, contraria alla Chiesa, che costringe il sacerdote al ritorno a Roma. In seguito, Papa Leone XII incarica il sacerdote per la direzione dell’Ospizio di San Michele a Ripa, in soccorso dei poveri, emarginati ed ammalati.

Durante il sacerdozio, Ferretti esprime la volontà di rinuncia alle cariche, ma riceve comunque la nomina di arcivescovo di Spoleto, nel 1827. Anche nella città umbra, l’ecclesiastico segue il medesimo modello del Tata Giovanni, della città pontificia. Agli inizi degli anni Trenta, Papa Gregorio XVI nomina il sacerdote Vescovo di Imola, con la missione di pace nelle sommosse romagnole. Consegue il merito al religioso, per la dedizione del proprio incarico.

Nel 1840, il Santo Padre nomina Ferretti Cardinale, all’età di quarantotto anni. Alla morte di Gregorio XVI, il conclave riunisce tutti i cardinali, per l’elezione del nuovo pontefice ed alla quarta seduta, Ferretti riceve la maggioranza dei voti. A fronte di ciò, il cardinale diviene il successore di Gregorio XVI, cioè il nuovo pontefice, col nome di Papa Pio IX.

Papa Pio IX: il pontificato

Durante la carica pontificia, il Santo Padre provvede alla concessione dell’amnistia per i reati politici, nel 1846. A fronte di ciò, Pio IX acquisisce molta notorietà, in quanto la popolazione lo definisce ed apprezza come Papa liberale. Il ruolo del Santo Padre provvede a numerose riforme dello Stato Pontificio ed accoglie le richieste delle folle sui temi di libertà.

A tal proposito, tra le nuove riforme: la Consulta di Stato, la libertà agli ebrei, la libertà sulla circolazione dei giornali, l’istituzione per le nuove casse di risparmio, la nascita di ferrovie, la costituzione del Municipio di Roma. Ma il pontefice introduce anche la Lega Doganale tra gli Stati d’Italia preunitari, iniziativa di rilievo, per l’Unità d’Italia a carattere federale.

Dopo i moti rivoluzionari del 1848, il Santo Padre concede la costituzione, dove segue il modello del Regno delle Due Sicilie. A causa di dissidi politici, Papa Pio IX decide di lasciare Roma e raggiungere Gaeta. Ecco alcune frasi, in cui il pontefice spiega ai sudditi, le proprie ragioni: “Le violenze usate contro di Noi negli scorsi giorni, ci hanno costretto a separarci temporaneamente dai Nostri sudditi e figli. Tra le cause che ci hanno indotto a questo passo, una di grandissima importanza è quella di avere la piena libertà, nell’esercizio della suprema potestà della Santa Sede. Intanto, avendo a cuore di non lasciare Acefalo, in Roma il governo del Nostro Stato, nominiamo una Commissione Governativa”.

Qual’è il significato della Lettera Enciclica del Papa?

Il 17 marzo 1856, il pontefice pubblica l’Enciclica Singulari Quidem, in cui il Santo Padre intende porre rimedio agli errori del tempo moderno, di cui l’indifferentismo ed il razionalismo, che combatte. Di fatto, il Papa si rivolge all’Episcopato ed al clero, attraverso uno scritto, in cui distanzia dalle tematiche che sconvolgono l’equilibrio sociale e religioso.

Ecco l’intenzione di guida spirituale verso tutti i fedeli, ovvero pecore, che seguono i modelli nuovi sociali di razionalismo ed indifferentismo, concetti per la Chiesa sbagliati e da eliminare. Da un lato, la contrarietà di Pio IX per il comportamento nell’ombra e d’indifferenza, della classe religiosa, con un interesse solo materiale.

Un esempio, di tale atteggiamento giunge con personaggi come Jean Jacques Rousseau, in cui sostiene che Dio osserva la verità delle intenzioni, con la libertà di servirlo come ognuno crede. Tuttavia, l’errore giunge al significato della Chiesa Cattolica, che condanna il pensiero in cui Dio entra in opposizione, con il principio teologico Extra Ecclesiam nulla salus.

Secondo il principio pontificio, nessuno trova la salvezza senza l’unione con la Chiesa Cattolica (Fuori dalla Chiesa non esiste salvezza). Mentre, il razionalismo, come idea di pensiero è una corrente filosofica che reputa la ragione, base di partenza per qualsiasi forma di conoscenza. A fronte di ciò, poiché tale orientamento di pensiero moderno, si oppone agli ideali del principio ecclesiastico pontificio, diviene anch’esso errore.

Le opere

Tra le opere letterarie del pontefice, ci sono: I Qui pluribus, Il Praedecessores nostros, Ubi Primum, In Suprema Petri sede, Nemo certe ignorat, Inter Multiplices, Neminem Vestrum, Optime noscitis, Singulari Quidem, Cum Nuper, Cum Sancta, Nelle istituzioni, Non semel, Romani e quanti, Quibus quantisque ed altre. Il 7 febbraio 1878, il Santo Padre decede a Roma, all’età di ottantasei anni. Dopo due giorni, il Terz’Ordine francescano di Vienna, chiede la beatificazione del pontefice, che avviene l’8 febbraio dello stesso anno.