Nessun segno di appeasement tra Israele e Hamas

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Israele e Hamas

Un’altra notte di scontri mortali tra Israele e Hamas si è appena conclusa, la comunità internazionale è preoccupata. Per questo motivo si è deciso che quest’oggi si terrà, a porte chiuse, una nuova riunione di emergenza del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite.

Il punto della situazione

L’escalation militare prosegue con nuovi attacchi israeliani sulla Striscia di Gaza. Dopo una notte segnata da scontri a fuoco tra Hamas e Israele, le Forze di difesa israeliane hanno dichiarato di aver completato una nuova ed estesa “serie di raid all’alba di mercoledì. Colpendo case appartenenti a membri di alto rango dell’organizzazione terroristica Hamas”. Il movimento islamista ha indicato che i raid di Israele ha portato la distruzione della sede di polizia sita al centro di Gaza, senza però specificare il numero di persone ferite. E che in tutta risposta sono stati lanciati più di 220 nuovi missili verso Tel Aviv e Beer Sheva, dove le sirene sono risuonate nelle città vicine all’enclave palestinese.


Escalation mortale tra Hamas e Israele: situazione drammatica


Il fallito tentativo di mediazione delle Nazioni Unite

La comunità internazionale ha chiesto calma di fronte a questa esplosione di violenza, la peggiore degli ultimi anni. In serata si terrà a porte chiuse una riunione di emergenza del Consiglio di sicurezza dell’Onu, la seconda in tre giorni, secondo fonti diplomatiche. La prima riunione di lunedì si è conclusa senza alcuna dichiarazione congiunta a causa della riluttanza degli Usa ad adottare un testo “in questa fase”. Inoltre, hanno riferito che l’Onu, con l’aiuto del Qatar e dell’Egitto, ha avviato da giorni una mediazione con le parti “interessate” al fine di ottenere una riduzione dell’escalation. A tal proposito, il portavoce dell’esercito israeliano Jonathan Conricus, ha replicato: “Non credo che i miei comandanti siano consapevoli o particolarmente interessati”.

Il bilancio è tragico

Da parte palestinese, gli attacchi israeliani effettuati con aerei da combattimento ed elicotteri da guerra hanno provocato almeno 35 morti: di cui 12 bambini, e almeno 230 feriti. Mentre in Israele da quanto riferito dalla polizia e dai servizi di soccorso, sono rimaste uccise cinque persone e altrettante ferite.

La paura di una guerra su vasta scala

Israele e Hamas si stanno dirigendo verso una guerra su larga scala. Ha avvertito martedì l’inviato dell’Onu per il Medio Oriente, Tor Wennesland. L’escalation di violenza non suggerisce, per il momento, alcun segno di pacificazione. “Ci sono ancora molti obiettivi nel mirino, questo è solo l’inizio”. Ha affermato il ministro della Difesa israeliano Benny Gantz, ex capo dell’esercito durante la guerra di Gaza nel 2014.

Durante un intervento televisivo, il leader di Hamas si è detto pronto a dare battaglia. “Se (Israele) vuole un’escalation, la resistenza è pronta e se (Israele) vuole fermarsi, siamo pronti anche noi”, ha detto, invitando le forze di sicurezza israeliane a ritirarsi dall’Esplanade.