In Myanmar sono stati uccisi dalla giunta militare almeno 13 prigionieri politici mentre venivano trasferiti da una struttura di detenzione a un’altra. Secondo le organizzazioni dei diritti, queste uccisioni sono una violazione dei diritti umani.
Uccisi almeno 13 prigionieri politici in Myanmar
Radio Free Asia, che cita famigliari e organizzazioni per i diritti, ha affermato che almeno 13 prigionieri politici in Myanmar sono stati uccisi dalla giunta mentre venivano trasferiti da una struttura di detenzione a un’altra. RFA scrive che, nel solo mese di giugno, 37 prigionieri politici trasferiti dal carcere di Daik-U, nella regione di Bago a nord di Yangon, sono scomparsi prima di raggiungere le loro destinazioni. Almeno otto di questi sono stati uccisi. Diversi membri della famiglia hanno suggerito che la giunta stia trasferendo i prigionieri come pretesto per giustiziarli lontano dalla sorveglianza, e dubitano delle spiegazioni ufficiali su come sono morti i prigionieri.
Una persona vicino a una delle famiglie delle vittime ha detto a RFA che ogni volta che le famiglie dei prigionieri politici morti chiedono di vedere il corpo, le autorità carcerarie rifiutano sempre. “Hanno detto che è morto ma non abbiamo potuto vedere o sapere nulla del corpo”, ha detto la fonte. “Hanno inviato lettere di notifica alle famiglie ma non sappiamo per quale scopo sono state rilasciate. Vogliamo sapere la verità su quello che è successo”, ha aggiunto.
Un funzionario dell’Associazione di assistenza per i prigionieri politici con sede in Thailandia, o AAPP ha detto a RFA che queste uccisioni sono violazioni dei diritti umani. L’AAPP ha esportato la comunità internazionale, comprese le Nazioni Unite, a indagare e ad agire in modo efficace il prima possibile. ” È evidente che la giunta ha sparato e ucciso i detenuti della prigione di Daik-U all’esterno”, ha detto. “È una violazione davvero orribile e brutale dei diritti umani”, ha aggiunto.
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