Il clima caldo ha contribuito a un’ondata di incendi in Grecia e nelle sue isole. Ma non sono gli unici responsabili della drammatica situazione. Gli isolani colpiti dall’ondata di incendi vedono il nemico altrove.
Sempre più abitanti dell’isola greca di Corfù sono convinti che il disastro attuale non sia dovuto tanto al cambiamento del clima, quanto piuttosto ai piromani.
Haris Yiotis, vicesindaco per il turismo, teme che case e infrastrutture chiave vadano perse se i vigili del fuoco non controllano rapidamente gli elementi.
La Grecia sta lottando per la seconda settimana di fila con gli incendi che si stanno diffondendo nel Paese. Non solo i turisti, ma anche i residenti sono stati evacuati dalle zone colpite.
È l’incendio del secolo
“Ho 60 anni”, dice l’uomo e aggiunge di non aver mai visto un incendio del genere. “Questo è l’incendio del secolo a Corfù. Anche gli ulivi centenari stanno bruciando”, dice. Il sindaco non è l’unico convinto che la mano dell’uomo abbia contribuito agli incendi. Vasilis Sofitsis, che ha un’azienda di piscine e giardini sull’isola, la pensa allo stesso modo. Anche lui incolpa i piromani per la distruzione di Corfù. “C’è una mano umana in tutto questo”, spiega, aggiungendo che ci sono troppi falò in luoghi diversi, il che indica che non sono stati appiccati per caso.
Il clima fa la sua parte
Anche il caldo sta facendo la sua parte. Quella che un tempo sembrava una rara ondata di calore nell’Europa meridionale potrebbe ora verificarsi ogni anno, secondo l’ultima analisi di World Weather Attribution. Yiotis teme che nei prossimi anni il clima della Grecia assomigli sempre più a quello di Dubai. È sorpreso, ma anche stupito, dal numero di giovani di Corfù che si sono offerti volontari per presidiare i posti di blocco e fornire acqua ai vigili del fuoco. I servizi antincendio stanno facendo il possibile per combattere gli elementi, ma se la forza del vento aumenta, come suggeriscono le sinottiche, i soccorritori avranno un compito ancora più difficile.
