L’esercito siriano attacca le milizie filoturche

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Nelle ultime 24 ore, l’esercito siriano ha aumentato l’intensità degli attacchi alle posizioni dei militanti islamisti nella zona di de-escalation dell’Idlib, dove, secondo gli accordi russo-turchi, il cessate il fuoco continua formalmente ad operare dal 6 marzo.

Massiccio attacco dell’esercito siriano nelle provincie di Idlib e Lakatia

Una pioggia di fuoco con più di 200 proiettili d’artiglieria e razzi che hanno raggiunto i bersagli, principalmente nelle regioni di Jebel al-Zawiya (provincia dell’Idlib meridionale) e Jebel Akrad (provincia di Latakia).

Sono attaccati nel settore meridionale del fronte a Idlib i villaggi di Ain la Ruz, Al-Mauzra, Ballun, Fatira, Sfukhon, Erina, i grandi insediamenti di Al-Baraa e Kensafra.

L’attaco condotto dai militari, è il bombardamento più massiccio della linea difensiva dell’esercito nella zona della città di Kafr Nabal.

Nella provincia di Latakia, le unità dell’esercito hanno continuato a lanciare massicci attacchi missilistici contro i nascondigli dei militanti nella zona di Kabani. Qui si concentra un gran numero di punti di fuoco nascosti, trincee e tunnel nemici sotterranei.

L’esercito siriano ha recentemente concentrato ulteriori forze nel settore meridionale del fronte di Idlib – l’altopiano di Jebel al-Zawiya e la valle di Al-Gab.

Gruppi terroristi del Turkestan violano il cessate il fuoco

Diversi gruppi terroristici continuano ad operare contemporaneamente in questa regione, tra cui Khuras al-Din e il Partito islamico del Turkestan, in violazione degli accordi russo-turchi del 5 marzo di quest’anno.

Il 14 giugno aerei dell’aeronautica militare siriana hanno distrutto un convoglio di terroristi nella zona di Jebel al-Zawiya, nel sud della provincia di Idlib. I militanti del gruppo Khuras al-Din, considerato il ramo siriano dell’organizzazione terroristica Al-Qaeda, si sono spostati tra gli insediamenti di Deir Sunbul e Al-Baraa.


Agguato dinamitardo ai soldati Russi e Turchi in Siria


Mercenari Uiguri sono la maggioranza del Partito del Turkestan

A seguito degli attacchi aerei, decine di terroristi sono uccisi e feriti, diversi veicoli corazzati e veicoli militari messi fuori uso. Nel convoglio anche militanti del Partito islamico del Turkestan, composto per la maggior parte da mercenari-Uiguri. Un popolo turco che vive nella regione autonoma dello Xinjiang, nella Cina nordoccidentale.

Poco dopo il raid aereo dell’Aeronautica Militare siriana, un gruppo aereo russo ha lanciato il suo più potente attacco dall’inizio di marzo.

Bersagliati i terroristi in diverse aree al confine amministrativo delle province di Idlib e Hama. Si è parlato degli attacchi delle forze aerospaziali russe nell’area di Al-Baraa nel settore meridionale del fronte dell’Idlib.

Mosca sotto accusa per le perdite turche in Siria

A febbraio, la Turchia perde almeno 62 soldati uccisi in Siria, quasi 100 soldati feriti, decine di veicoli corazzati turchi distrutti e più di dieci droni abbattuti. Washington ha ripetutamente accusato Mosca di essere coinvolta nella morte di soldati turchi, la Russia respinge queste accuse.

All’inizio di marzo, i presidenti di Russia e Turchia, Vladimir Putin e Recep Tayyip Erdogan, hanno concluso un accordo. Accordo in base al quale è entrato in vigore un cessate il fuoco nella zona di disgregazione di Idlib.

Il presidente siriano Bashar al-Assad ha poi affermato che se i militari statunitensi e turchi non avessero lasciato il Paese, Damasco avrebbe potuto usare la forza.

L’esercito siriano alla conquista dei territori occupati

Il motivo delle trattative russo-turche è stato un forte aggravamento della situazione a Idlib. Da gennaio è iniziata una grande offensiva dell’esercito siriano contro le posizioni dell’opposizione armata e dei terroristi.

Le forze governative hanno riconquistato quasi la metà della zona di de-escalation dell’Idlib e hanno lasciato dietro di sé alcuni posti di osservazione turchi.

In seguito, Ankara ha aumentato notevolmente il suo contingente militare nella regione e ha lanciato l’operazione “Spring Shield” per spingere le truppe siriane. La Turchia è anche sostenuta da militanti fedeli.