L’esercito etiope conquista Makalle: ora rischio guerriglia

Le forze etiopi hanno occupato Makalle, ma ora si rischia una guerriglia dagli esiti imprevedibili

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L’esercito etiope ha conquistato Makalle. Dopo giorni di intensi combattimenti l’esercito federale è riuscito a prendere il controllo del capoluogo. E mentre i combattimenti continuano in tutta la regione, il numero dei profughi continua a salire. Il TPLF non sembra comunque intenzionato a deporre le armi. Si rischia una guerriglia che potrebbe prolungare la durata del conflitto.

L’esercito etiope è entrato a Makalle: cosa sta succedendo nel Tigray?

Il governo etiope ha annunciato la conquista di Makalle. L’esercito etiope, dopo giorni di aspri combattimenti, ha preso il controllo della roccaforte tigrina. Abiy Ahmed ha annunciato ufficialmente che le forze federali detengono il controllo dell’intero Tigray. In un tweet di ieri notte il primo ministro ha affermato: ” Sono lieto di comunicarvi la fine delle operazioni militari nel Tigray. Ora ci occuperemo dell’assistenza sanitaria e della ricostruzione della regione. La polizia federale si occuperà di arrestare i ribelli del TPLF“. Secondo fonti locali attualmente Addis Abeba controllerebbe tutte le istituzioni pubbliche della regione. Le autorità etiopi avrebbero già occupato gli aeroporti e gli uffici governativi locali.

La caccia ai membri del TPLF e il rischio guerriglia

Dopo la presa di Makalle e l’occupazione del Tigray l’esercito etiope ha iniziato a dare la caccia ai ribelli. Nelle scorse ore Debretsion Gebremichael, leader del TPLF ha annunciato a Reuters che le forze tigrine continueranno a combattere. Secondo alcuni analisti internazionali il TPLF disporrebbe di importanti risorse militari. I ribelli, inoltre, sarebbero ancora in grado di mobilitare fino a 200 mila combattenti. Proprio per questo l’esercito etiope, in queste ore, sta dando la caccia ai ribelli tigrini. In un territorio in gran parte montuoso e impervio i membri del TPLF potrebbero nascondersi per riorganizzare la resistenza. Ciò potrebbe comportare l’inizio di una guerriglia con esiti disastrosi.

Nuovi missili sull’Eritrea

Il dipartimento di stato americano ha riferito che ieri almeno sei esplosioni avrebbero interessato la zona di Asmara. In una nota gli Usa affermano che non è ancora chiara l’origine delle deflagrazioni. Già in altre due occasioni i membri del TPLF avevano lanciato razzi verso la capitale dell’Eritrea. In questo caso le forze tigrine non hanno rivendicato l’attacco. Dall’inizio del conflitto, il Tigray accusa il governo di Asmara di supportare l’Etiopia nella guerra. L’eritrea, infatti, avrebbe concesso ad Addis Abeba i propri aeroporti per condurre gli attacchi nella regione tigrina. Asmara ha sempre sostenuto la propria estraneità ai fatti.

Mentre le forze governative danno la caccia ai membri del TPLF, l’esodo degli sfollati tigrini continua. I profughi di guerra che sono riusciti a raggiungere il Sudan ad oggi sono circa 43 mila. Le organizzazioni internazionali e il governo sudanese si stanno preparando ad un esodo di massa dal Tigray. Le Nazioni Unite prevedono un aumento di rifugiati provenienti dalla regione in guerra. Per poter assistere tutti i rifugiati il Sudan avrà bisogno di importanti risorse. L’Onu, tramite l’UNHCR, si sta impegnando affinché le autorità sudanesi possano continuare ad accogliere i migranti provenienti dall’Etiopia.


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