Intervista a Rocco Cagliostro : ”il pizzaiolo non è un lavoro ma una passione”

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La Pizza. Icona sacra per noi italiani, chi fa’ questo lavoro porta avanti una tradizione secolare. Una cultura che gira il mondo attraverso la passione e la tenacia dei suoi portavoce, che con fantasia e determinazione diffondono questo Patrimonio dell’Umanità Unesco.   A oggi conosciamo il volto di tantissimi professionisti ma seguono tanti altri che stanno duramente lavorando e superano ogni giorno tantissime difficoltà che contribuiscono alla diffusione di questa tradizione. Oggi conosceremo Rocco Cagliostro, giovanissimo pizzaiolo italiano, con il cuore Calabrese, che vive in Belgio.

Com’è nata la Sua passione per la pizza?

Ho sempre avuto questa passione ma si è rafforzata il 17/03/99 il giorno del mio compleanno, mentre esprimevo il desiderio di diventare un pizzaiolo famoso e soffiavo la speranzosa candelina, mia Zia crolla colta da un malore davanti ai miei occhi. Terribile perdita che mi ha segnato, non ho mai parlato a nessuno di questo dolore immenso che mi porto dentro. Ne era a conoscenza solo la mia famiglia. Da quel giorno la Pizza è diventata oltre che una passione, una parte integrante della mia vita. E dedico ogni successo a mia Zia. La pizza mi fa dimenticare per un momento le cose negative, una sorte di consolazione.

Qual è la sua personale regola d’oro per descrivere un buon impasto e quando per Lei si può definire ‘pronto’?

La mia regola d’oro è avere tanta passione, tutto il resto viene da sé. Un impasto eseguito senza passione non può dare origine a una vera pizza. Dipende da quali farine utilizzi e quali indicazioni ti suggeriscono. Per le farine che uso io l’impasto è pronto dalle 72 ore alle 120 di riposo.

Come sceglie le farine per la sua pizza?

La farina che ho scelto è una scelta di cuore, io uso le ‘ 5 stagioni’ da quando avevo 13 anni. E dall’anno scorso sono il portavoce del Benelux, per me sono diventati come una famiglia.

Come sceglie la mozzarella?

Per me il fior di latte fresco è il top, rimane bella bianca dopo la cottura, non rilascia troppa acqua e come gusto non ci sono paragoni con la classica mozzarella.

Promuove, nella scelta dei suoi fornitori, l’utilizzo di materie prime locali?

Sicuro, è importante trovare un fornitore che ha dei prodotti di qualità e conserva le lavorazioni artigiane adatte per dare origine a una buona pizza.

Come considera le alternative al forno a legna ?

Per me non ci sono alternative al forno a legna, io da sempre lavoro con un forno a legna e da’ quell’extra di sapore che un forno elettrico, secondo me, non ti da’.

Come giudica al momento la Sua professione in Italia ?

Tutto quello che abbraccia il mondo della pizza, s’impara e si evolve ogni giorno e ogni professionista lo arricchisce , personalizzandola ,quindi non può essere giudicata ma solo ammirata.

Per Lei la pizza è solo napoletana ?

No, è vero che la pizza è originaria di Napoli e nutro una profonda stima per i miei colleghi napoletani, ma tra le mie favorite c’è anche la pizza romana classica.

Che cosa pensa dell’attuale Pizza Gourmet?

Penso che la Pizza Gourmet sia una buona alternativa, il mondo ha bisogno di un po’ di varietà, qui in Belgio per esempio la gente lo apprezza moltissimo.

Le pizze che odia fare?Perchè?

Le pizze che faccio qui in Belgio sono tutte con ingredienti italiani, se qualcuno mi chiede di mettere un uovo o ananas sulla pizza lo faccio ma solo per accontentare il cliente…Odiare una pizza? La amo troppo per odiarla.

Quando è in vacanza o in viaggio mangia pizza?

Si la mangio, tranne se sono in vacanza nella mia Calabria, diventa priorità un bel piatto di pasta con la salsiccia piccante.  

Canotto o ruota di carro?

Assolutamente il canotto, la mia pizza deve avere un cornicione è il cuore della pizza, no cornicione no party.

La Sua pizza preferita?

La pizza spianata calabra, perché a me piace moltissimo il piccante e anche la Calabria.

Una pizza di Sua creazione ?

Pizza l’orgoglio di 2 paesi:E una pizza che rappresenta 2 paesi. Italia dove ho il mio cuore e il Belgio dove lavoro e vivo.

L’ingrediente che rappresenta le Sue creazioni?

Sono ingredienti tipici italiani e tipici della cucina Belga.Come farcitura ho usato come base il fior di latte fresco, basilico, fiori di zucca ripieni di asparagi, pancetta, pomodorini, cipolla di tropea e violet (piantina belga).

Consiglio per gli allievi che s’incamminano verso il Suo mestiere?

Il mio consiglio è amare quello che fai, e mai smettere di sognare.

Che carattere dovrebbe avere chi esercita il Suo lavoro ?

Il pizzaiolo deve essere testardo, un pochino matto molto creativo e fantasioso, ma con le idee chiare. Un pizzaiolo bravo si fa rispettare, accetta le critiche ed è costruttivo nel confronto.

Il Suo motto ?

Ogni cosa che lasci potresti perderla per sempre, me lo diceva sempre mio nonno.

Obiettivi per il futuro?

Diventare Campione del Mondo, sto lavorando molto per arrivare a questo traguardo e diventare un esempio per gli allievi pizzaioli.

In questo momento della Sua carriera si sente più apprezzato all’estero?

No, qui c’è tantissima invidia e gelosia.Qui in Benelux ho vinto tante gare, ma quasi nessuno dei miei colleghi ha condiviso con me un momento di vittoria.Invece le gare in Italia sono tutta un’altra cosa, diventano una festa e leggi il rispetto negli occhi dei tuoi colleghi. Sono a oggi più apprezzato dai pizzaioli italiani che da quelli qui in Belgio.

L’evento che ha determinato maggiormente la Sua scelta di vita ?

La mia prima gara. Vinta a 24 anni come miglior pizzaiolo del Benelux (Belgio, Olanda e Lussemburgo).Da lì ho capito che il mio desiderio si stava realizzando, e sono 5 anni che giro il mondo per partecipare a varie gare, a oggi ne ho vinte 16.Ho sofferto tanto, ma le vittorie mi danno il coraggio di andare avanti con grande entusiasmo.

La persone chiave che l’hanno sostenuta?

Sicuramente mia moglie e i miei 2 figli, grazie a loro posso girare il mondo e fare quello che amo.La mia famiglia e i miei maestri di pizza anche cugini Mosè e Vincenzo, grazie a loro ho imparato ad aver passione nella vita.E naturalmente mio Padre e nonno Rocco che sono i miei più grandi esempi.

Cosa custodisce in fondo al cuore ?

Che io qui in Belgio non sono felice, non condivido molto la mentalità e mi manca tantissimo la mia Calabria.

Grazie per aver dedicato un po’ del suo tempo a Periodicodaily , momentaneamente ci salutiamo ma seguiremo il suo percorso. Condividendo e aggiornando i nostri lettori delle Sue  prossime vittorie e progetti.

Un saluto e grazie ancora per tutto.

Cagliostro Rocco

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