domenica, Maggio 19, 2024

I romani allevavano piccoli bulldog

I ricercatori dell’Università di scienze ambientali di Breslavia hanno dimostrato che i romani allevavano piccoli cani bulldog. I ricercatori hanno analizzato un teschio di cane di 2000 anni ritrovato nel 2007 tra le rovine dell’antica Tralleis.

I romani allevavano cani bulldog

I ricercatori dell’Università di scienze ambientali di Breslavia hanno dimostrato che l’allevamento di piccoli cani brachicefali avveniva già nell’antica Roma. La ricerca su un teschio di cane di 2000 anni indica che il cane assomigliava a un bulldog francese. Il professor Aleksander Chrószcz ha affermato che le ricerche sono state fatte su ossa di cane trovate tra le rovine dell’antica Tralleis, vicino alla città turca di Aydın nel 2007. Chrószcz ha poi detto che analizzando il cranio non ci sono stati dubbi che si trattasse del cranio di un cane brachicefalo e relativamente piccolo. 

“L’analisi delle parti conservate e misurabili dello scheletro dell’animale e degli scheletri dei cani delle razze moderne mostra che molto probabilmente si trattava di un animale più basso al garrese rispetto ai ben noti segugi molossi, anch’essi dal muso corto, il cui pedigree originava dall’antica Hellas è fuor di dubbio”, ha affermato Chrószcz. Ha poi sottolineato che per assicurarsi che gli scienziati avessero a che fare con una scoperta così antica, è stata eseguita una procedura di datazione al radiocarbonio presso un laboratorio di riferimento rispettabile negli USA.

“La scoperta dei resti di un cane con questa anatomia ci fornisce preziose informazioni. Gli scienziati sono stati in grado di dimostrare che nell’antica Roma i segugi molossi non erano gli unici cani brachicefali conosciuti. Non si tratterebbe di un’informazione nuova se non per il fatto che questo animale era molto più piccolo, e la sua morfologia più simile a quella di un bulldog francese, un moderno cane da compagnia. Avrebbe dovuto accompagnare il suo guardiano, condividendo una vita abbastanza agiata, invece di essere un cane da lavoro spesso menzionato nella letteratura romana disponibile“, si legge in un comunicato stampa dell’Università di scienze ambientali.

Secondo i ricercatori, l’animale è stato probabilmente curato non solo durante la sua vita, ma anche dopo la morte. Gli esami scheletrici hanno mostrato che il quadrupede è stato trattato eccezionalmente bene. “Qualcuno deve aver amato questo cane, perché molto probabilmente ha ordinato che fosse seppellito con lui. Ciò significa che l’amore tra uomo e animale non è un’invenzione moderna”, ha concluso lo scienziato dell’Università di scienze ambientali.


Leggi anche: Bulldog francese è la razza preferita negli USA

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