sabato, Luglio 27, 2024

FreeNotFreezed: Governo sostenga le vittime di violenza

Una statua di ghiaccio che rappresenta tutte le donne che escono dagli abusi. Testa alta, sguardo coraggioso, passo in avanti verso il futuro a simboleggiare la volontà di riprendere in mano la propria vita, volontà che però non si realizza, che resta congelata. Il gelo è metafora dello stallo che vivono le vittime che hanno progetti e sogni che non si possono concretizzare, a causa della mancanza di un aiuto sufficiente da parte dello Stato. A svelare l’opera questa mattina a Roma, Claudia Gerini, Ambasciatrice della campagna FreeNotFreezed di ActionAid per la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. L’associazione chiede al Governo politiche adeguate per supportare chi ha subìto maltrattamenti nel percorso di affermazione della libertà. 


25 novembre: giornata contro la violenza sulle donne


Quali iniziative sono collegate alla campagna FreeNotFreezed di ActionAid?

Per scongelare la statua allestita a Roma in Piazza di Pietra, basteranno poche ore. Per scaldare il percorso di libertà delle donne serve invece molto di più. Pertanto oggi è lanciata anche una petizione, sul sito di Actionaid per chiedere al nuovo Governo strumenti e politiche per garantire alle vittime di violenza adeguato supporto economico, un lavoro dignitoso e un alloggio sicuro. La campagna si arricchisce anche del supporto di una vasta platea di influencer che sui propri canali digitali raccontano i progetti congelati, rafforzando e amplificando le loro richieste di aiuto.  

FreeNotFreezed: donne e coraggio di reagire

Claudia Gerini svelando l’opera, ha commentato così. “Immaginate di aver avuto la forza di liberarvi da una situazione di violenza domestica e di aver intrapreso un percorso in un centro antiviolenza. Pensate di aver avuto il coraggio di lasciare la casa, le abitudini per ricominciare da capo. Quindi di scoprire di non avere i mezzi l’aiuto da parte dello Stato per poter riprendere in mano la vostra vita. Vi sentireste congelati”. Katia Scannavini, Vice Segretaria Generale ActionAid Italia ha spiegato il progetto. “Con #FreeNotFreezed portiamo l’attenzione del Governo sulle donne che escono da una situazione di violenza. Purtroppo rischiano, senza politiche integrate, di ritornarci. Ogni anno circa 50mila si rivolgono ai centri antiviolenza: è un loro diritto ricevere gli strumenti per riprendere in mano la propria vita. Le attuali politiche sono frammentarie: serve un cambio per garantire un reddito, un lavoro dignitoso e una casa sicura”.

Vittime e centri antiviolenza  

A confermare l’urgenza anche i dati. ISTAT (2022) ha registrato che circa il 60% delle donne impegnate in un percorso di fuoriuscita dalla violenza nel corso del 2020 non era occupato stabilmente e versava quindi in una condizione economica non autonoma. In numeri assoluti, L’Istituto di Statistica ha calcolato che nello stesso anno erano circa 21mila le vittime che avrebbero avuto bisogno di un supporto per raggiungere l’indipendenza economica.  

Un problema globale, il caso del Nepal

La violenza contro le donne è un problema globale che ancora non viene affrontato con efficacia. È infatti urgente ridare autonomia economica alle donne in uscita da situazioni di violenza, ancora troppo spesso stigmatizzate dalla famiglia e dalla comunità. Si trovano inoltre, in enormi difficoltà nella reintegrazione sociale ed economica. Storie di donne come Sita, che vive in Nepal: da ragazza è rapita e abusata da un uomo che voleva sposarla. Un marito che ha reso la sua vita un vero e proprio inferno fino a arrivare al punto di darle fuoco.  

La storia di Sita: FreeNotFreezed

Sopravvissuta, per mesi Sita si è sottoposta alle cure e ha lottato per la sua vita. “Mentre ero in ospedale tutti mi facevano notare che non sarei più in grado di sopravvivere e guadagnarmi da mangiare nei giorni a venire. Io ero determinata a lottare per i miei diritti, ma non avevo nessuno che mi aiutasse. Mancava n’assistenza adeguata da parte del Governo. Vogliamo essere trattate equamente, non vogliamo dipendere da una terza persona e vogliamo farcela da sole. Con ActionAid e al sostegno ricevuto ho potuto seguire corsi professionali di cucito e un corso di counseling che ha aumentato la mia sicurezza e autostima. Oggi ho un lavoro e vivo una vita dignitosa. Prima le persone come noi non avevano nessuna possibilità di trovare impiego”.  

I numeri della violenza alle donne in Nepal

In Nepal secondo i dati UNFPA 1 donna su 2 ha subito una qualche forma di violenza nella sua vita. Negli anni la situazione non sta migliorando e gli attacchi con l’acido e le ustioni sono sempre più frequenti. Le armi utilizzate, acidi e kerosene, sono facili da reperire e a buon mercato per la maggior parte delle famiglie e non esistono norme legali che ne regolino la vendita. A sostenere Sita e tante altre donne come lei ActionAid, che sta intervenendo a livello locale e nazionale per sensibilizzare la comunità e i membri della Magistratura. Migliorare la capacità di risposta dei servizi sanitari e l’accesso ai servizi legali è importante come ridare alle sopravvissute un’autonomia economica.  

Immagine da cartella stampa.

Odette Tapella
Odette Tapella
Vivo in piccolo paese di provincia. Mi piace leggere, fare giardinaggio, stare a contatto con la natura. Coltivo l'interesse per l'arte, la cultura e le tradizioni.

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