Il presidente dell’Ecuador, Guillermo Lasso, ha decretato lo stato di emergenza in tre province del Paese a causa dell’aumento della criminalità legato soprattutto al traffico di droga. Si tratta del secondo stato di emergenza in un anno decretato dal presidente.
Ecuador: presidente decreta lo stato di emergenza?
Il presidente dell’Ecuador, Guillermo Lasso, ha decretato lo stato di emergenza in tre delle 24 province del Paese. Lasso ha motivato la sua decisione sottolineando l’aumento della violenza legata alla droga. “Ho dichiarato lo stato di eccezione nelle province costiere di Guayas, Manabi ed Esmeraldas, in vigore da mezzanotte di stasera”, ha detto il presidente in un discorso trasmesso ieri dai media statali. Lo stato di emergenza durerà 60 giorni e prevede un coprifuoco fra le 23 e le 5 del giorno successivo in alcune aree e il dispiegamento di migliaia di forze di sicurezza. Lasso ha precisato che saranno dispiegati 4mila membri della polizia e 5mila membri delle forze armate che “contribuiranno a far osservare lo stato di emergenza”.
È la seconda volta in un anno che il presidente Lasso utilizza i poteri di emergenza per motivi di sicurezza. La prima è stata nell’ottobre del 2021. Anche in questa occasione Lasso aveva decretato 60 giorni di stato di emergenza. Tuttavia, la Corte costituzionale, dopo aver criticato la decisione del presidente, ridusse lo stato di emergenza da 60 a 30 giorni.
L’impennata di violenza in Ecuador
Il governo Lasso per l’aumento delle violenze in Ecuador incolpa le bande dei narcotrafficanti che usano il paese come punto di traffico per esportare stupefacenti negli USA e in Europa. Secondo i dati ufficiali, il traffico di droga in Ecuador ha portato ad un’impennata della criminalità. I dati mostrano che, dall’inizio dell’anno, sono state uccise 1.255 persone. L’aumento della criminalità ha anche creato un campo di battaglia all’interno delle carceri ecuadoregne, dove sono rinchiusi migliaia di persone legate ai potenti cartelli della droga messicani. Dal febbraio 2021 circa 350 persone hanno perso la vita in massacri in carcere.
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