sabato, Luglio 27, 2024

Cremlino: forniture gas riprenderanno con stop sanzioni

Il Cremlino ha affermato che le forniture di gas verso l’Europa riprenderanno con lo stop delle sanzioni. Mosca ha detto che le sanzioni occidentali sono l’unica ragione per la chiusura del gasdotto Nord Stream 1.

Cremlino: forniture di gas riprenderanno con stop sanzioni

La Russia torna a minacciare l’Europa. Con l’arrivo della stagione fredda i cittadini europei sono preoccupati per il vertiginoso aumento del prezzo del gas e Mosca sta cercando di sfruttare la situazione a proprio vantaggio. Il Cremlino ha infatti affermato che le forniture di gas russo all’Europa non riprenderanno fino a quando le sanzioni occidentali contro Mosca non saranno revocate. Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha sottolineato che le sanzioni sono state l’unica ragione alla base della Russia per chiudere il gasdotto Nord Stream 1. Secondo Peskov, infatti, le sanzioni impedirebbero la manutenzione del gasdotto.  

I problemi di pompaggio del gas sono sorti a causa delle sanzioni imposte contro il nostro paese e contro un certo numero di società dagli stati occidentali, tra cui Germania e Regno Unito. Non ci sono altri motivi che potrebbero aver causato questo problema di pompaggio. Sanzioni che impediscono la manutenzione delle unità, che impediscono loro di essere spostate senza adeguate garanzie legali … sono queste sanzioni imposte dagli stati occidentali che hanno portato la situazione a quella che vediamo ora“, ha detto Peskov a Interfax.

La crisi energetica in Europa

L’Occidete sta vivendo una crisi energetica che è peggiorata dopo che Gazprom, l’azienda energetica statale russa, ha annunciato che un lavoro di manutenzione di tre giorni a causa di una perdita di olio in una delle turbine del gasdotto NS1 si estenderà a tempo indeterminato. Dopo l’annuncio di Gazprom, il prezzo del gas è schizzato alle stelle e il mercato finanziario ha reagito negativamente. Diversi governi europei stanno cercando di attuare piani nel tentativo di ridurre la pressione sulle famiglie e imprese.  

Il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha annunciato un piano da 65 miliardi di euro per aiutare le persone e le aziende a far fronte all’aumento dei prezzi.  In Italia, il governo ha recentemente approvato un pacchetto di aiuti da 17 miliardi di euro per aiutare e proteggere le imprese e le famiglie dai costi energetici galoppanti e dall’aumento dei prezzi al consumo. Ciò si aggiunge ai circa 35 miliardi di euro preventivati ​​da gennaio per attenuare l’effetto degli altissimi costi di elettricità, gas e benzina. Anche Finlandia e Svezia hanno annunciato l’intenzione di offrire miliardi di euro in garanzie di liquidità alle compagnie energetiche.

L’Ucraina offre aiuto l’Europa

L’Ucraina si offre di aiutare l’Europa a diminuire la sua dipendenza dal gas russo. Il primo ministro ucraino, Denys Shmyhal, ha affermato che l’esportazione di elettricità dall’Ucraina può sostituire volumi significativi di gas russo, attualmente importato in Europa. “Attualmente la capacità commerciale è di 300 MW, mentre il potenziale delle nostre esportazioni è fino a 2.000 MW. Prevediamo di aumentare il volume delle esportazioni di elettricità e saremo grati per il supporto della Commissione europea”, ha aggiunto Shmyhal.


Leggi anche: Francia e Italia cercano un’alternativa al gas russo

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