La mostra di Carlo Maratti a Camerano presenta una delle personalitĂ locali di maggiore spicco che si è distinto tra Seicento e Settecento per uno stile proprio. In vista delle celebrazioni dei 400 anni della nascita dell’artista, in programma nel 2025, la cittĂ ha portato l’attenzione del pubblico su un talento riscoperto nel Novecento. L’esposizione è visitabile fino al 20 novembre
Carlo Maratti e il rinnovamento della tradizione iconografica
Quali opere ha realizzato Carlo Maratti a Camerano?
Il pittore ha lavorato a Roma in numerosi edifici religiosi, basti citare l’Immacolata concezione con Santi alla Cappella Cybo di Santa Maria del Popolo. Anche a Viterbo sono presenti alcune sue opere. Nel borgo d’origine ha decorato i luoghi sacri antichi, la chiesa di San Niccolò coll’uomo di fede e tre fanciulli e della Santissima Annunziata con la Sacra Famiglia. Nella parrocchiale si conserva la Madonna col Bambino ed i santi Domenico, Agostino e la madre Monica.
La Chiesa di Santa Faustina
L’edificio sacro era titolato a San Nicola di Bari e le fonti lo datano al periodo tra X e XI secolo. Carlo Maratti decise di cambiare la dedica alla chiesa, traslando le spoglie della martire Faustina, provenienti dalle catacombe romane. Quindi ha realizzato probabilmente nel 1711 un dipinto olio su tela raffigurante San Niccolò e i tre fanciulli. Il luogo di culto è pertanto collegato alla sua famiglia e alcune lapidi ricordano l’intervento di restauro promosso dall’artista e le virtĂą del pittore e della moglie Francesca De Gommis. L’amministrazione di Camerano ha allestito una mostra sulle opere del creativo presenti in cittĂ , mettendo in rilievo la sua influenza in campo culturale.
Carlo Maratti. Strategie comunicative e promozione della propria opera
La mostra allestita nella chiesa di San Francesco propone un percorso nel modo di lavorare e promuovere la propria arte di Maratti. Infatti, il pittore organizzava l’attivitĂ in uno studio frequentato dai committenti e collaboratori che rielaboravano i motivi delle sue tele piĂą note. Si occupava soprattutto di opere destinate alla devozione privata che ne documentano la capacitĂ di dare nuova forma ai contenuti della tradizione iconografica. Inoltre, favoriva la diffusione di incisioni e stampe che hanno contribuito a far conoscere il suo nome.