giovedì, Maggio 2, 2024

Afghanistan: continua la repressione dei diritti delle donne

In Afghanistan continua la repressione dei diritti delle donne. Un rapporto delle Nazioni Unite afferma che i talebani stanno reprimendo l’accesso delle donne afghane alla vita pubblica.

Continua la repressione dei diritti delle donne in Afghanistan

Un nuovo rapporto delle Nazioni Unite afferma che in Afghanistan continua la repressione dei diritti delle donne. Il rapporto evidenzia come i talebani stiano limitando l’accesso al lavoro, ai viaggi e all’assistenza sanitaria alle donne afghane che non sono sposate e non hanno un tutore maschio. Il rapporto menziona come tre operatrici sanitarie siano state arrestate lo scorso ottobre perché prive di un tutore maschio. Sono state rilasciate solo dopo che le loro famiglie hanno firmato una garanzia scritta che le donne non avrebbero ripetuto l’atto. Nella provincia di Paktia, nel sud-est dell’Afghanistan, il Ministero del Vizio e della Virtù ha invece impedito alle donne senza tutori maschi di accedere alle strutture sanitarie da dicembre.

Il rapporto afferma anche che le donne afghane devono rispettare un codice di abbigliamento, non possono andare a scuola oltre la prima media e non possono accedere ai labori locali e alle organizzazioni non governative. I talebani hanno anche disposto la chiusura dei saloni di bellezza e il divieto alle donne di frequentare palestre e parchi.

La risposta dei talebani al rapporto

Il principale portavoce dei talebani, Zabihullah Mujahid, ha affermato che il rapporto delle Nazioni Unite si basa principalmente su malintesi e ha accusato la missione di ignorare o criticare la legge islamica, o Shariah. “Con un governo islamico al potere in Afghanistan, esso deve attuare pienamente tutti gli aspetti della Shariah sia per gli uomini che per le donne”, ha affermato Mujahid in una nota.


Leggi anche: Afghanistan: reintrodotte le fustigazioni pubbliche 

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