mercoledì, Maggio 8, 2024

Grafologia e Psicologia

Grafologia e psicologia perché la grafologia viene spesso utilizzata in psicologia per delineare i tratti di personalità, infatti può essere uno strumento efficace a supporto del lavoro dello psicologo.

La grafologia

Grafologia e psicologia perché la grafologia viene spesso utilizzata in psicologia per delineare i tratti di personalità.

Una scienza psicodiagnostica articolata che vuole definire la personalità dell’individuo è la grafologia.  Ciò avviene attraverso l’analisi di uno scritto spontaneo. Infatti, la grafologia studia i complessi e nascosti messaggi presenti nel tracciato grafico. Essa necessita della conoscenza della ricchezza umana.

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Ogni persona ha una scrittura personale, diversa da chiunque altro. Così grafologia e psicologia permettono di valutare la scrittura per comprendere le capacità intellettive, le attitudini, gli aspetti affettivi ed emotivi, le modalità relazionali dell’autore dei segni grafologici. Questi ultimi assumono un significato preciso. Segno per segno, la scrittura viene scandagliata così come le sue dimensioni e gli spazi. La grafia viene valutata nel suo insieme, con l’obiettivo di osservare il temperamento, il carattere e la personalità.

Psicologia e personalità

La psicologia è lo studio della vita psichica dell’uomo e del suo comportamento. E’ complesso da indagare e può essere meglio compreso attraverso più livelli d’osservazione. Essa vuole descrivere la personalità dell’individuo, definita come l’organizzazione dinamica interna al soggetto e dei sistemi psicologici che originano il suo peculiare genere di adattamento all’ambiente. Il termine “personalità”, derivante dal latino e tradotto come “maschera teatrale”, si riferisce alle apparenze delle condotte dell’individuo quando si relaziona con gli altri e con l’ambiente.

Caratteristiche della prova grafologica

Rappresentano una buona prova grafologica segni scritti in corsivo, con la firma, su un foglio bianco senza righe e quadretti per almeno quindici righe, utilizzando una penna a sfera che consente di rilevare la pressione esercitata nello scrivere, importante indice grafologico.

Simbolismo del foglio bianco che si utilizza per la prova

Il foglio rappresenta l’ambiente esterno in cui la persona agisce, lo spazio in cui si muove. Vanno considerati cinque spazi di riferimento contenuti nel foglio: sinistra, destra, alto, basso e mediano.  La parte sinistra indica il passato, le radici, l’interiorità, le sicurezze ottenute anche dal rapporto materno infantile, quanto l’individuo sia dipendente dalla famiglia e dal passato; la parte destra rappresenta il futuro, l’esterno, il mondo, la crescita, l’allontanarsi da casa per instaurare relazioni con gli altri; simboleggia il padre perché egli è il ponte verso la società durante lo sviluppo, ed indica il passaggio dalla dipendenza all’indipendenza, cioè il naturale processo di separazione dalla famiglia e la conseguente maturazione della personalità. L’alto (Super-Io) è la fantasia, gli interessi intellettivi, le idee e gli ideali, le norme e i divieti ricevuti, la censura. Il basso (L’Es) rappresenta la concretezza e la praticità, l’impulsività, la materialità, le azioni. La zona mediana (l’Io) richiama la sfera affettiva-relazionale personale, i bisogni e le necessità, dunque la realtà presente, il “qui ed ora”.

Per Sigmund Freud, Es, Io e Super-Io le tre istanze della personalità. L’Es è la parte più nascosta e oscura, e contiene le pulsioni, gli elementi rimossi. L’Io è la parte più organizzata della personalità, infatti è mediatore tra l’Es e il Super-Io, cioè tra i conflitti interni e la realtà esterna. Il Super-Io rappresenta l’interiorizzazione delle norme, tanto da esercitare la figura di giudice morale in ciò che avviene nella mente.

Composizione del sistema grafico

Il sistema grafico è composto da segni che si riferiscono agli aspetti della scrittura, quali: il rigo, la grandezza, gli spazi, la chiarezza, l’andatura, la pendenza, la concisione, gli elementi, i ricci e gli accessori. Ad essi corrispondono caratteristiche e tratti di personalità da definire correttamente secondo la persona che si ha di fronte.

All’atto pratico, per valutare i segni grafici è necessario misurarli, attraverso la scala centigrada con valori che possono andare dallo 0 al 100: il primo indica mancanza di segno e il secondo massima intensità.

Il rigo può essere diversamente inclinato sul foglio, e questo dato si misura con il goniometro; esso può indicare iniziativa, ambizione, aggressività se ascendente; se aderente c’è realismo, mancanza di spirito d’iniziativa, disponibilità a collaborare con l’esterno. Se discendente, simboleggia rinuncia alle proprie esigenze e di fronte a situazioni impegnative. La grandezza si riferisce alla larghezza e all’altezza di alcune lettere misurate nel corpo della parola, escludendo gli allunghi superiori e inferiori, cioè le parti che escono nel tracciare le lettere b,d,f,h,l,t e f,g,p,q. Le lettere dilatate indicano estroversione, tendenze a fantasie introspettive con funzione compensatoria; quelle larghe richiamano intelligenza profonda e la capacità di elaborare idee; le lettere strette possono sostenere l’intelligenza intuitiva ma superficiale, emotività/affettività superficiale, bisogno di sensazioni intense. Fig.1

Aspetti della scrittura

La scrittura piccola (intelligenza vivace, buona capacità mnemonica, modestia) e grande (scarso senso del dovere, desiderio di essere al centro dell’attenzione) è misurata dall’altezza di dieci lettere e dal calcolo si ottiene l’altezza della scrittura in decimillimetri per trovare corrispondenza nella tabella di riferimento esistente. Fig.2.

La scrittura, ancora, può essere: fluttuante e gladiolata. La prima è quando nel corpo della parola è visibile una continua e vistosa variazione dell’altezza, e indica stati d’animo alterni tra sicurezza, fierezza e depressione. La gladiolata è definita dal progressivo rimpicciolimento della parola e segnala tendenza alla depressione, indebolimento del senso dell’Io. Fig.3 e 4.

Gli spazi

Gli spazi sono le distanze lasciate nello scrivere tra parola e parola, lettera e lettera e dai margini a destra, sinistra, alto e basso attorno allo scritto. Indicano le modalità di riflessione e di ragionamento individuale, quindi le capacità critiche, il controllo delle emozioni e la socialità. E’ compresa la valutazione dei margini, che avviene sempre attraverso un preciso calcolo, e che denota -se eccessivi intorno allo scritto- autolimitazione e inibizione; se i margini sono collocati a sinistra, simboleggiano soggezione verso le figure parentali e l’autorità; a destra, possono indicare timore ansioso verso l’ambiente per paura di non essere accettati. Fig.5 e 6.

La chiarezza

La chiarezza consiste nel riconoscimento delle singole lettere indipendentemente dal significato della parola. I segni sono diversi: modello, quando nel tempo non si riesce ad elaborare un modo personale di scrittura, e antimodello, emerge la scrittura personalizzata dove nel corsivo si inseriscono lettere maiuscole, stampatello o di altri alfabeti. Il primo indicherebbe conformismo, nostalgia per il passato, senso del dovere, e il secondo insofferenza per le regole, buona capacità di risolvere i problemi e di guardare al futuro. Fig.7.

Altri segni descriventi la chiarezza sono chiara e oscura, che si definiscono attraverso un calcolo di percentuali, e indicano chiarezza di idee e intenti se l’intensità del segno corrisponde a chiara o, al contrario, confusione di idee e agire in modo poco corretto. Fig.8.

Accurato

Accurato è detto il segno preciso e bello, e indica impegno e tendenza all’ordine. Fig.9.

Estetica

Estetica quando la scrittura ha proporzioni e forme armoniche, e richiama al gusto estetico e ad impulsi psichici armonici dell’individuo; antiestetica è quella senza ritmo e incoerente, e denota disagi nel modo di agire e nei rapporti interpersonali.Fig.10.

Ancora, elegante e antielegante sono scritti con alcune lettere tracciate con particolare cura, abbellite da svolazzi o che dà impressione di impaccio nel tracciarle. Nel primo caso, ci sarebbe precisione, praticità e ricercatezza; nel secondo disagio e trascuratezza. Fig.11.

Divaricata nelle lettere m-n-i-u

Divaricata nelle lettere m-n-i-u, dove viene osservato se due linee contigue possono formare un angolo; esprime la capacità di risolvere problemi mediante dati idonei e rafforzamento del principio morale. La scrittura è arruffata quando presenta sovrapposizione e interferenze tra gli allunghi inferiori di un rigo e quelli superiori del rigo sottostante: indica tendenza a confondere idee e pensieri, memoria disturbata, scarso coordinamento organizzativo. Uguale è la scrittura che mantiene regolari e invariati altezza, spazi e inclinazioni, e denota coerenza di stile e comportamenti, precisione nelle decisioni. Fig.12.

Compassata, variabile, movimentata

E’ compassata quando regolarità, uniformità, uguaglianza hanno un aspetto rigido e teso: indica forma mentale irrigidita nella ricerca della perfezione e comportamenti conformisti. Variabile è quando c’è uguaglianza di stile ma variazioni armoniose nelle altezze, distanze e inclinazioni, ed è di chi ha vivacità intellettuale e affettiva, fantasia, bisogno di novità. Movimentata quando sembra che la mano scrivente abbia ricevuto spinte a scatti incontrollabili, e indica vitalità e ipermotività. Fig.13.

Agitata, estrosa, disordinata

Agitata è quella che appare nervosa e dinamica e simboleggia iperattività, agitabilità originata da fattori emotivi. La scrittura è estrosa quando presenta svolazzi e linee ornamentali che corrispondono a originalità eccentrica e tendenza a distrazione. Disordinata è la scrittura contenente più stili e indica difficoltà nelle funzioni mentali, confusione e incoerenza nelle decisioni, collera. Fig.14.

L’andatura

L’andatura rappresenta il dinamismo e la scioltezza con cui sono tracciati i segni e si conosce il funzionamento dei processi mentali. Essa può essere rappresentata sul foglio come fluida(dinamismo, scioltezza) e statica(sensi di inferiorità e dei doveri, lentezza), fig.15; rapida(impazienza, conflitto con l’ambiente) e calma(serenità, capacità di dominare gli impulsi), fig.16; tesa(insofferenza e atteggiamenti di difesa), allentata(apatia, mancanza di risolutezza) o elastica(capacità di modificare gli atteggiamenti secondo il bisogno del momento), fig.17; robusta(situazione problematica, rilassatezza morale) e snervata(vigore mentale ed efficacia di decisioni), fig.18; scattante(capacità di associare idee, vivacità sentimentale, temperamento collerico) e piatta(scarsa capacità di collegamento  e di confronti), fig.19; rabbrividita(paura morbosa, forte emotività, disorientamento); tentennante(indecisione nella scelta di mete ed esitazione), fig.20; costretta(pensieri rigidi fino a difficoltà nella formazione di idee e bisogno di affetto) e contorta(ansia, ricerca di certezza, bisogno di controllare), fig.21; ritornante(propensione al pessimismo e tristezza, ripensamento di avvenimenti del passato), fig.22.

La pendenza

La pendenza è la valutazione degli assi verticali più o meno inclinati verso destra o sinistra; può esprimere estroversione, capacità di dominare impulsi, freddezza di sentimenti.

La concisione

La concisione rappresenta lo studio delle lettere scritte semplificando il segno o sovrabbondando di linee non necessarie. A seconda di come le lettere appaiono scritte nel testo che si sta valutando, può esserci nell’individuo presenza o mancanza più o meno marcata di questi aspetti: tendenza all’essenzialità e capacità di concretizzare, dispersione e pulsioni che interferiscono con la realtà, pignoleria e organizzazione, tendenza all’esaltazione degli affetti, timidezza, complesso di inferiorità.

Elementi: aste, filetti, raccordi, occhielli, ricci, accessori

Gli elementi sono costituiti da: aste, cioè linee discendenti di cui si valutano pressione e forma, che rappresentano la volontà, la capacità di imporsi sugli altri e la resistenza alle pressioni provenienti dall’esterno, fig.23.; i filetti, cioè linee ascendenti, esprimono i sentimenti, delicatezza, durezza, fig.24; i raccordi sono le linee di unione tra aste e filetti e indicano l’adattamento della persona al mondo e alla vita, fig.25; gli occhielli, parti circolari di a-o-b-g-q, simboleggiano le idee, i sentimenti e la volontà -quindi tutto ciò che concerne l’Io- e ancora le capacità di relazionarsi con gli altri, di reagire e difendersi. Si valutano attraverso la spigolosità esterna e non l’angolosità interna, fig.26.

I ricci costituiscono quelle linee non previste dal modello di scrittura ma comunque aggiunte dall’individuo e assumono significati differenti a seconda della forma, della pressione e della posizione: possono esprimere insicurezza se trovate all’inizio della parola, aggressività o difesa se all’interno o alla fine della parola. fig.27.

Gli accessori sono gli elementi aggiunti alle lettere per il loro riconoscimento: i tagli delle t e i puntini sulle i; i primi esprimono l’atteggiamento mentale rispetto all’ambiente, la capacità di esprimersi verbalmente, l’aggressività, l’imprecisione a seconda di come scritti i tagli, fig.28; i punti sulle i denotano prontezza e ingegnosità, come pure imprecisione, pigrizia a seconda della posizione dei punti rispetto alla lettera, fig.29.

Valutazione della prova grafologica

Nell’ambito della grafologia e psicologia, la valutazione dei segni si avvale di manuali scientifici corredati di tabelle con valori statistici per trovare corrispondenza con gli aspetti della personalità che si vogliono misurare.

Segni grafici e valutazione della personalità individuale

Attraverso l’osservazione, l’analisi e la valutazione dei segni grafici si hanno informazioni precise sulla personalità di un individuo, mettendone in luce tendenze e attitudini utilizzate dalla sua mente. Dunque, dalla grafologia si può arrivare alla delineazione di aspetti della psicologia della personalità. 

E’ ormai chiaro al lettore come attraverso la scrittura sia possibile evidenziare i fattori cognitivi e affettivi, comprendere i funzionamento dei processi mentali della memoria e dell’attenzione. Inoltre possono essere espressi i conflitti, gli equilibri e i comportamenti devianti.

Fasi dell’analisi grafologica

L’analisi grafologica prevede cinque fasi fondamentali: la prima consiste nella ricerca di tutti i segni suddetti con relativa quantificazione in decimi. Nella seconda fase, si verifica, attraverso le tabelle standardizzate, quale segno è sopra la media. Nella terza fase si analizza questo specifico segno rispetto agli altri. La quarta fase valuta il significato psicologico positivo o negativo dei segni tenendo presente l’intero scritto. L’ultima fase è di sintesi psicologica. Così, qui, dalla grafologia si arriva alla psicologia. Descrive la personalità con la finalità di individuare ciò che nel soggetto esiste, come si comporta nella relazione con gli altri e con se stesso. Come pure atteggiamenti nei vari contesti della vita. Ad esempio, la famiglia, le amicizie, la vita di coppia, l’ambiente lavorativo.

Utilizzo della grafologia

La grafologia prevede più settori di applicazione: nella consulenza peritale-giudiziaria, per l’analisi di documenti e falsi in ambito giudiziario. Come pure nell’assunzione del personale, per valutare e collocare l’individuo con adeguate competenze per una determinata posizione lavorativa. In ambito scolastico, per l’orientamento rispetto alle proprie potenzialità e realizzazione personale. E per comprendere disturbi funzionali, nella terapia delle disgrafie e rieducazione grafica. Nel campo clinico, infatti, l’analisi grafologica può essere inserita nelle batterie di test pronte a formulare una diagnosi e prognosi di disturbi psicopatologici. Quindi, effettivamente la grafologia supporta la psicologia.

Donatella Palazzo
Donatella Palazzo
Psicologa individuale, familiare e di coppia, e scrittrice. Sessoanalista (Istituto Italiano di Sessoanalisi e Dinamiche Sessuali). Specialista delle Risorse umane. Progettista in ambito sociale e scolastico. Membro dello Staff della Casa Editrice Noitrè. L'attività comprende, tra l'altro, la valutazione dei contributi di prossima pubblicazione, l'organizzazione degli eventi da presentare al pubblico e altro in ambito culturale.

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